«La petizione ha come obiettivo quello di bloccare le esercitazioni militari effettuate nelle zone vulnerabili e che vanno tutelate perché adiacenti anche alla Valle dei Templi, patrimonio dell’Unesco». Così ha spiegato Claudio Lombardo, il responsabile regionale Ambiente di Italia Viva per sollevare la questione della tutela di alcune aree utilizzate come poligono di tiro. Nel […]
La petizione per «bloccare le esercitazioni militari nella Valle dei Templi»
«La petizione ha come obiettivo quello di bloccare le esercitazioni militari effettuate nelle zone vulnerabili e che vanno tutelate perché adiacenti anche alla Valle dei Templi, patrimonio dell’Unesco». Così ha spiegato Claudio Lombardo, il responsabile regionale Ambiente di Italia Viva per sollevare la questione della tutela di alcune aree utilizzate come poligono di tiro. Nel testo della petizione (che è possibile firmare a questo link) si chiede al presidente della Regione siciliana Renato Schifani di non firmare la proroga della concessione demaniale «e di bloccare per sempre questo scempio».
«Jeep, uomini e blindati scorrazzano in lungo e largo per tutta l’area, sparando sulle sagome e trovando il mare come recettore finale delle ogive inquinanti». È la ricostruzione fatta nella petizione in cui si sottolinea che «tutto questo continua a svolgersi nonostante l’area sia confinante con l’appena istituita Riserva orientata di Punta bianca e scoglio Patella». Una zona a poca distanza anche dal Parco archeologico della Valle dei Templi che, dal 1997, è stata inserita anche nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco. «Un’area di rara bellezza che – si legge nella petizione – viene utilizzata come poligono di tiro per le esercitazioni militari».
La concessione demaniale quinquennale attualmente in corso che permette le esercitazioni militari scade il 31 luglio. La richiesta al presidente Schifani è di non concederne la proroga ma di individuare altri siti dove non si arrechi danno di alcun tipo. «Legittimo che le forze armate si esercitino ma – si legge ancora nel testo della petizione – la tutela dei luoghi non è assolutamente conciliabile con le esercitazioni militari, che disturbano l’avifauna e inquinano con i metalli pesanti il terreno e il mare prospiciente».