La crisi del mercato, il commercio online e la pandemia hanno costretto gli attuali proprietari a trasferirsi in via Erasmo Merletta dopo 52 anni. «Abbandono quel posto con molto rammarico, ma noi ci siamo sempre», afferma Salvo Pandetta
La Nuova libreria Bonaccorso lascia la sede storica «I pochi incassi ci hanno costretto a cambiare bottega»
Dopo 52 anni la Nuova libreria Bonaccorso cambia bottega. I proprietari, lo scorso 9 marzo, hanno lasciato la sede storica di via Etna 20-22 per trasferirsi in via Erasmo Merletta 12. Un cambio di pagina per scrivere una nuova storia, dopo la crisi che ha toccato, tra tutti, anche il settore librario. La bottega, nata alla fine degli anni Sessanta dal gruppo Bonaccorso-Distefano e diventata una società a responsabilità limitata, è stata un punto di riferimento soprattutto per gli studenti delle materie umanistiche, vista la vicinanza con le facoltà di Lettere e Lingue. Carmelo Bonaccorso l’ha gestita fino a vent’anni fa, per poi lasciarla, prima della sua scomparsa, a Salvatore Pandetta, da tempo dipendente della libreria. Oltre a offrire una vasta gamma di volumi letterari, la Nuova libreria Bonaccorso ha servito studenti di tutte le facoltà catanesi. Fino a quindici anni fa era possibile anche acquistare i testi scolastici. Oltre alla vendita, la Nuova libreria Bonaccorso in qualche occasione ha avuto modo di pubblicare testi su Eugenio Montale e sulla storia di Catania.
Da un anno, però, la pandemia e la crescita degli acquisti sulle piattaforme online hanno messo Pandetta alle strette. «Abbiamo lasciato la vecchia bottega con rammarico e tristezza – racconta a MeridioNews – Non potevamo più sostenere le spese per quei locali, così ci siamo spostati. Purtroppo la crisi ha toccato anche noi: i fondi diminuiscono e io stesso non voglio rinunciare a pagare il mio dipendente. Noi per gli studenti e i lettori ci siamo sempre». La crisi per la libreria si faceva sentire già da prima della pandemia, ma dal 2020 in poi le cose sono cambiate drasticamente. «Dopo il primo lockdown, i dpcm dicevano che le librerie potevano riaprire – osserva – Ma allo stesso tempo, giustamente, la gente doveva rimanere a casa. Così, in molti hanno optato ad acquistare online. Parallelamente ha chiuso in maniera temporanea anche l’università di Catania: questo ha pure influito».
Nel variegato mondo librario e dell’editoria, sempre più adombrati dall’avvento del digitale, adesso sembra esserci poco spazio per gli scaffali dei librai di fiducia, che avevano un rapporto familiare col lettore e una conoscenza dei volumi dettata dall’esperienza e dalla curiosità. «Sui nostri libri possiamo sempre applicare lo sconto del 20 per cento convenzionato con l’università di Catania – aggiunge – Adesso speriamo di riprenderci. Certo, quando c’è stata la zona gialla abbiamo visto un po’ di ripresa. Ma con la zona rossa non è semplice raggiungere le librerie, soprattutto per i fuori sede. Una questione che tocca tutti i commercianti, è vero, ed è valsa anche per noi librai». Con la primavera, Pandetta si augura che possa arrivare una nuova stagione per tutti e, naturalmente, anche per il suo settore. «Saremo sempre disponibili ad accogliere nella nuova sede studenti, studentesse e appassionati – conclude – Perché si possa ritornare a frequentare le librerie».