La nomina di Lucio Oieni a dirigente generale del Lavoro sarebbe incompatibile?

ANCORA UNA VOLTA IL GOVERNO DI ROSARIO CROCETTA “SI FA MALE DA SOLO”. DOPO QUINDICI GIORNI IL NUOVO NOMINATO NON SI E’ ANCORA INSEDIATO. SULLO SFONDO, UNA STORIA DI SOCIETA’

Lucio Oieni, fresco di nomina a dirigente generale del dipartimento regionale Lavoro, fortemente voluto, così si dice, dal PD di Davide Faraone – il luogotenente in Sicilia del presidente del Consiglio, Matteo Renzi – e sostenuto dall’assessore al ramo, Giuseppe Bruno, ‘mattarelliano Doc’, potrebbe essere incompatibile.

Stando a quanto emergerebbe dalle carte, Lucio Oieni risulterebbe socio di Aira Srl, società a responsabilità limitata, con sede a Palermo in via 20 Settembre, 65, con una quota dell’uno per cento, come risulta dalla variazione comunicata agli uffici competenti dello scorso 23 aprile.

Non è tutto. La società Aira, di cui è socio Oieni, si è distinta per aver già ottenuto finanziamenti dalla Regione siciliana, anche nel settore della Formazione professionale e pare anche attraverso l’assessorato regionale alla Famiglia ed al Lavoro.

Sembra che alcuni dei soci della società della quale fa parte Lucio Oieni opererebbero in altre società che hanno lavorato con risorse pubbliche. Si tratterebbe di Agronica società cooperativa, con sede in piazza Sturzo n. 40, sempre a Palermo. Società che ha gestito, per esempio, in partnership con Anfe, Ares, e Logos il progetto “Le vie dei sapori, progetto finanziato dalla Regione siciliana.

Vi sarebbero, inoltre, altee società con sedi a Palermo, Catania, Gela e Agrigento.

Ebbene, lo scenario che emerge lascerebbe ipotizzare un sistema dove ogni società gestisce una quota di denaro pubblico grazie alla partecipazione a gare e bandi, i cui benefici resterebbero nelle mani degli stessi amministratori o soci.

 

Nulla di strano, per carità. A parte un ‘piccolo’ ma significativo particolare: e cioè che in queste società potrebbero essere presenti anche soggetti di primo piano nell’alta burocrazia regionale – come nel caso di Oieni – oltre che parenti di parlamentari regionali e nazionali.

E’ un fenomeno che il nostro giornale ha già denunciato a proposito dei fondi del Piano di sviluppo rurale (Psr). In questo caso di tratta della Programmazione comunitaria 2007-2013 per gli interventi in agricoltura. Dove non mancano commistioni improprie: ovvero fondi europei finiti a parenti e amici di politici e dipendenti regionali.

Il problema non è la legittimità, l’opportunità. E, soprattutto è poco serio che queste cose – trattandosi di una pubblica amministrazione – non vengano rese note alla collettività.

Tornando al ‘caso’ Oieni, il decreto del 2 settembre, come ricordato, prevede la sua nomina a dirigente generale del dipartimento Lavoro. Ciò significa che, in sede di presentazione della documentazione finalizzata alla presa in carico della nomina, Oieni ha dovuto compilare e firmare il modulo relativo alla dichiarazione di cause di incompatibilità.

Da qui una domanda: cosa avrebbe dichiarato il dottore Oieni? Siamo certi che un uomo della sua esperienza e della sua correttezza non si sarà lontanamente sognato di ricorrere a una mendace dichiarazione.

Certo è che questo non può essere definito un semplice flop. Il Governo regionale, in quest’operazione di scarsa ‘trasparenza’, rischia di continuare a perdere la faccia, dopo i flop nel tirocini formativi e il caos nella formazione professionale.

L’incompatibilità di Lucio Oieni spiegherebbe il perché di tutto questo ritardo nell’assumere la funzione di dirigente generale. Questo spiegherebbe perché Oieni, nonostante la nomina a dirigente generale, continui a svolgere il ruolo di capo di gabinetto dell’amico assessore Giuseppe Bruno, evitando di apporre la firma ad atti dirigenziale.

Che farà il Governo di Rosario Crocetta, che ha fatto della legalità e pulizia del settore della Formazione professionale uno dei cavalli di battaglia, di fronte a questo spinoso caso? Finirà come con le nomine incompatibili nella sanità?

La credibilità del governatore siciliano cala ogni giorno che passa come il consenso. Traballa la leadership del presidente Crocetta e l’empatia con i siciliani e il ‘caso’ Oieni potrebbe rivelarsi più di una semplice grana amministrativa.

Il decreto di nomina a dirigente generale del dipartimento regionale del lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative è del 2 settembre, lo ribadiamo e Lucio Oieni, però, non si è mai insediato, né ha firmato alcun atto.

Il vero problema è che Lucio Oieni ha sostituito, in fretta e furia, la dottoressa Anna Rosa Corsello, al vertice del dipartimento Lavoro. Ma da quando è stato nominato, come già ricordato, non ha firmato un solo atto in un momento delicatissimo (si pensi al flop dei tirocini formativi). Di fatto, l’attività del dipartimento Lavoro è bloccata da questa nomina rimasta sospesa.

Così, mentre il Governo Crocetta, da quindici giorni, cerca di trovare una soluzione per consentire al nuovo dirigente generale d’insediarsi, quasi 100 mila giovani disoccupati siciliani aspettano notizie sui tirocini formativi. Lo stesso discorso vale per le migliaia di aziende siciliane dove dovrebbero operare, per sei mesi, questi giovani disoccupati.

Insomma, rimangono bloccati tutti i Servizi per il lavoro. E non si sa nulla della copertura della Cassa integrazione guadagni per le decine di migliaia di disoccupati siciliani. Idem per le attività previste dalla Garanzia Giovani Sicilia. Il caos totale provocato, di fatto, da un Governo regionale che non è riuscito a verificare, nel giro di poche ore, le eventuali cause di incompatibilità di un dirigente generale appena nominato. Incredibile!

Un dipartimento che dovrebbe correre, considerato l’enorme numero di disoccupati – e considerato che ci sono risorse finanziarie che potrebbero tornare a Bruxelles – invece è fermo. Pazzesco, ma è così. Migliaia di lavoratori possono aspettare per la accedere alla Cassa integrazione ed i giovani per una occupazione temporanea con i tirocini formativi.

Come si fa a dare torto all’onorevole Antonello Cracolici quando afferma che il Governo Crocetta si fa male da solo?

 Crocetta conferma i dubbi su Oieni: “Decreto già sospeso”


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