Quanto e dove inciderà sull'Isola la decurtazione proposta dal ministro dello Sviluppo economico? Se la cesoia dovesse colpire come previsto, dal capoluogo di Regione si potrebbero racimolare più di quattro milioni l'anno. Cifre basse tra Enna e Agrigento. Guarda l'infografica
La mappa dei pensionati d’oro siciliani a rischio tagli Più paperoni nelle province di Palermo e Siracusa
Dove vivono i pensionati d’oro siciliani? Quanto inciderà sull’Isola l’eventuale taglio alle pensioni d’oro proposto dal ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e contenuto nella proposta di legge depositata alla Camera il 6 agosto dai capogruppo di Lega e Movimento 5 stelle? I paperoni siciliani sembrano essere concentrati per lo più nel Palermitano, seguiti dai siracusani e dai catanesi. Meno tagli peserebbero sull’Agrigentino e sull’Ennese, almeno stando alle cifre elaborate da Infodata – e riportati in una mappa interattiva sul Sole24Ore – sulla base degli assegni versati dall’Inps.
L’ipotesi del governo è di incidere sugli assegni di importo superiore ai 4.500 euro mensili. Basandosi su un taglio medio dell’8 per cento – visto che su questo manca ancora una determinazione precisa -, Infodata ha calcolato l’incidenza delle pensioni d’oro sul totale e anche l’importo risparmiato nel caso in cui venisse applicata la decurtazione. I dati degli osservatori statistici dell’Inps sono stati rappresentati con colori sulla cartina dell’Italia suddivisa per province perché, in molti Comuni, soprattutto meridionali, non ci sono pensionati che ricevono un assegno mensile così alto.
Le zone verdi della mappa sono le province dove l’incidenza delle pensioni d’oro sul totale degli assegni versati dall’Inps è più bassa. Più si va verso i colori caldi – con sfumature di giallo, arancione e rosso – maggiore è la percentuale delle indennità superiori alla cifra spartiacque. A livello nazionale, si oscilla tra lo 0,02 per centro di Vibo Valentia (in Calabria) e l’1,61 per cento del capoluogo lombardo, che è la macchia più rossa della mappa insieme alla Capitale. A Milano, infatti, il taglio comporterebbe un risparmio annuo di 87.187.618 euro, mentre a Roma (dove le pensioni con un importo superiore ai 4.500 euro rappresentano l’1,42 per cento del totale) resterebbero in cassa 84.238.618 euro ogni anno.
Vista dall’alto, la Sicilia sembra tutta verde (nel confronto con le Regioni più ricche della Penisola) ma guardandola con la lente d’ingrandimento regionale si scoprono le colorazioni differenti delle diverse province. Il numero più alto di pensionati dorati è nel territorio Palermitano, contrassegnato da un colore rosso acceso: la cesoia sullo 0,25 per cento farebbe risparmiare 4.091.865 euro ogni anno. L’arancione caratterizza la provincia aretusea dove ad avere una pensione di più di 4.500 euro è lo 0,18 per cento del totale dei pensionati (912.934 euro annui risparmiati). Passando alle tonalità del giallo si trova Catania con lo 0,15 per cento di pensionati paperoni e un ipotetico gruzzolo di 2.024.968 euro da mettere da parte.
Una sfumatura di verde chiaro copre le province di Ragusa, Trapani e Messina dove è solo lo 0,09 per cento delle pensioni a sconfinare la cifra stabilita come tetto massimo (risparmio stimato rispettivamente di 390.493, 561.990 e 978.449 euro). Stessa colorazione anche per la provincia di Caltanissetta in cui il risparmio annuo – sempre considerando un taglio dell’8 per cento – sarebbe di 288.509 euro sullo 0,08 per cento del totale dei pensionati. Il verde si fa più scuro nell’Ennese (0,06 per cento di pensionati d’oro sul totale) e nell’Agrigento (con lo 0,05 per cento) dove rispettivamente la riduzione permetterebbe di conservare 135.805 euro e 314.821 euro l’anno.