“La mafia? Crocetta la vada a cercare tra le ditte coinvolte nei lavori del mega radar di Niscemi”

Muos: Sel e Rifondazione comunista contro il presidente della Regione

Certo che ci vuole una bella faccia tosta per accusare di mafiosità il Movimento “No Muos”, le “Mamme No Muos” e tutti quelli che non vogliono il mega radar di Niscemi. Ma ormai, travolto dalle proprie contraddizioni, il presidente della Regione sembra brancolare nel buio delle sue vuote affermazioni.

I commenti alla sua ultima esternazione, a Sinistra, sono unanimi: “La faciloneria con la quale il Governatore Crocetta – si legge in una nota diramata da Sel – parla di infiltrazioni mafiose nel movimento No Muos è semplicemente sconcertante. La gravità di alcune dichiarazioni, buttate sul tappeto senza argomentazioni valide o elementi di prova, evidenzia la totale assenza di una cultura di Governo che già era emersa con il balletto, anch’esso sconcertante e vergognoso, con il quale il Governo regionale ha gestito la vicenda dell’installazione della stazione Muos a Niscemi”.

“Il Governatore Crocetta – prosegue la nota di Sel – chieda scusa o porti prove incontrovertibili a sostegno delle sue bizzarre tesi e ricordi che allo stato attuale gli unici elementi che connettono Muos e Mafia sono contenuti nelle segnalazioni della Direzione distrettuale antimafia su interessi economici di diverse ditte impegnate nella realizzazione dei lavori”.

Duro anche il commento di Rifondazione comunista. “Il governatore siciliano Crocetta continua a ‘sparare’ contro il movimento No Muos, accusandolo ancora una volta di essere infiltrato dai mafiosi – afferma Mimmo Cosentino della Segreteria regionale di questo Partito – la ha fatto ieri 9 Agosto, a commento della bella manifestazione pacifica e non violenta conclusasi con la riconquista di un territorio militarizzato anche per le sue precise responsabilità. Una manifestazione in cui, accanto a mamme e bambini, abbiamo visto le bandiere di Libera, degli scout, i gonfaloni dei Comuni solidali, da Messina a Palermo a Palagonia, accanto alle bandiere rosse dei Cobas e di Rifondazione Comunista. Il Presidente Crocetta fa invece finta di non sapere che buona parte dei lavori e delle forniture sono riconducibili a ditte legate e/o contigue agli interessi mafiosi. Se la sua preoccupazione è quella di cercare delle infiltrazioni mafiose, guardi piuttosto tra coloro che lo sostengono all’Ars o tra i tanti che hanno affollato le sue liste del Megafono e quelle in coalizione con esse. Sta per essere depositata una denuncia-querela – conclude Cosentino – contro le reiterate esternazioni terroristiche di Crocetta: nella quale ci saranno anche le firme dei dirigenti siciliani di Rifondazione Comunista, che chiederà di costituirsi parte civile nel procedimento”.

 

 


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