Sono terribili parole che sceglie di usare il giudice nell'ordinanza con cui, ieri sera, ha confermato il carcere per la mamma del bimbo assassinato a Santa Croce Camerina. Si parla di pericolo di fuga e di rischio di reiterazione del reato, ovvero: potrebbe tornare ad uccidere
La madre di Loris ha «un’indole malvagia» Per il Gip di Ragusa non ci sono dubbi
Veronica Panarello ha tenuto una «cinica condotta ed ha avuto una evidente volontà di volere infliggere alla vittima sofferenze con un’azione efferata, rivelatrice di un’indole malvagia e priva del più elementare senso d’umana pietà».
Sono terribili le parole che sceglie di usare il Gip di Ragusa, Claudio Maggioni, nell’ordinanza con cui ieri sera, poco dopo le 19, ha confermato il carcere per la mamma del piccolo Loris, il bimbo assassinato a Santa Croce Camerina, nel ragusano.
Il giudice, dunque, ha condiviso in pieno l’impianto accusatorio della Procura della Repubblica, senza il minimo dubbio.
La donna, avrebbe quindi «mentito sulle fondamentali circostanze di avere accompagnato il figlio Loris a scuola il 29 novembre scorso – si legge nell’ordinanza – perché il suo racconto sarebbe incompatibile con quanto ripreso dalle telecamere».
E a nulla è servita la testimonianza del vigile che ha raccontato di avere visto l’auto di Veronica nei pressi della scuola quella tragica mattina. Secondo il giudice, infatti, «la ricostruzione della Procura, basata su indagini di Carabinieri e Polizia, non è inficiata dalle dichiarazioni del vigile urbano donna in servizio davanti la scuola Falcone-Borsellino».
L’agente della Polizia municipale ha precisato di «non potere dichiarare con assoluta certezza di avere visto transitare l’autovettura della Panarello proprio quella mattina piuttosto che nei giorni precedenti». E, per il Gip, vista l’incompatibilità tra le sue affermazioni e i «dati oggettivi delle immagini riprese dalle videocamere, non si posso ritenere attendibili le sue dichiarazioni».
La mamma di Loris deve, dunque, rimanere in carcere perché «è fondato pericolo di fuga della donna» che per l’estrema gravità del reato «potrebbe commettere gravi delitti della stessa specie per cui si procede». Insomma, non solo potrebbe fuggire, ma potrebbe anche tornare ad uccidere.
Stamattina, l’avvocato Francesco Villardita comunicherà alla sua assistita la decisione del Gip. Non è permessa nemmeno ai legali la visita serale in carcere e come detto il pronunciamento del giudice è arrivato dopo le 19 di ieri sera.
La Procura di Ragusa non ha commentato, anche se in mattinata dovrebbe arrivare un comunicato ufficiale.