La fotografia del giorno della Nasa scattata a Siracusa Autore: «La prima regola è non ingannare chi osserva»

Un’alba da ricordare quella dello scorso 1 febbraio per Dario Giannobile, il siracusano che l’ha immortalata con uno scatto che è stato scelto come fotografia astronomica del giorno – lo scorso 4 marzo – dalla Nasa. L’immagine è stata scattata da uno scorcio dal litorale siracusano dell’Asparano, oltre il golfo di Ognina nell’isola di Ortigia. «Ho scelto di posizionarmi sopra la scogliera che mette in bellavista lo scoglio a forma di arco – spiega Dario Giannobile a MedioNews – per fotografare l’allineamento esposto a est di Luna, Giove e Venere sopra cui si vede anche la stella Antares». Corpi celesti allineati in un cielo di colore blu, poco prima che sorga il sole, che si specchiano nel mare. 

Ingegnere chimico che lavora alla zona industriale di Siracusa, il 43enne da tempo coltiva l’hobby per la fotografia «dal quale – dice sorridendo – non ho mai guadagnato una lira. In particolare, la mia passione è l’astrofisica paesaggistica. Consiste nel mettere insieme in unico scatto due soggetti: lo scorcio della città, un ambiente della natura o un edificio fanno da corredo all’elemento astronomico che può essere la via lattea, un cielo stella, il movimento delle stelle o, come in questo caso, l’allineamento di corpi celesti e pianeti». Giannobile non è nuovo a premi e riconoscimenti fotografici. Già due anni fa a essere scelto dall’agenzia per il programma spaziale degli Stati Uniti d’America era stato uno scatto che ritraeva la breve eruzione dell’Etna del marzo del 2017. «Quella foto l’avevo scattata posizionandomi poco sotto i tornanti del Rifugio Sapienza per cogliere, insieme, l’eruzione con i lapilli di lava che disegnavano tracce di fuoco e sullo sfondo, dietro il vulcano, le tracce del movimento delle stelle nel cielo». 

Ogni giorno la Nasa seleziona una fotografia interessante dal punto di vista astronomico «scegliendola – precisa Giannobile – non solo tra quelle scattate della stazione spaziale, dai telescopi o da altri strumenti, ma anche tra quelle che mandano gli astrofotografi professionisti e non. Quando ho inviato la mia ho allegato, come è opportuno – aggiunge – una buona descrizione con i dati dello scatto soprattutto per dimostrare che non è uno scatto inventato o montato». Solo l’immagine del reale «perché la prima regola per me è quella di non ingannare mai chi osserva una mia fotografia, di essere trasparente. Ho visto, per esempio, con delusione fantastiche lune giganti montate in posizioni dove il satellite della Terra non potrebbe mai trovarsi». 

Marta Silvestre

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