La disperazione di Berlusconi e Renzi (e Scalfari) che vedono crescere Grillo di ora in ora…

ORMAI QUANDO PARLANO, IN TV E NEI GIORNALI, I LEADER DI FORZA ITALIA E DEL PD SPARANO A ZERO CONTRO IL LEADER DEL MOVIMENTO 5 STELLE. SEMBRANO DUE TONNI ENTRATI NELLA CAMERA DELLA MORTE…

E’ istruttivo, in questo giorni, ascoltare i Tg delle tv di Berlusconi. Noi consigliamo il Tg 5, perché è il più interessante.

In questo telegiornale, neanche a dirlo, il ‘capo’ spatulia che è un piacere: soprattutto per parlare di Beppe Grillo. Cioè per parlarne male. E’ evidente che Berlusconi deve essere in possesso di sondaggi che danno numeri ben diversi da quelli che, da un mese e mezzo a questa parte, hanno ‘infestato’ giornali e tv.

La stessa disperazione di Berlusconi, forse maggiorata, si legge nelle parole di Matteo Renzi. Il suo PD non fa presa. A Palermo si è avuta piena contezza delle difficoltà di questo Partito.

Nel giorno del comizio di Renzi nel capoluogo della Sicilia, preparato con cura da dirigenti e militanti di questo Partito – con decine e decine di mezzi arrivati da tutte le altre province dell’Isola – non solo non c’era il pienone, ma c’era un gruppo di gente che protestava che non era composto – come ha scritto qualche giornale – da “una cinquantina di persone”: erano, invece, settecento-ottocento persone, stando alla foto che è stata diffusa dalla rete. Una protesta forte e organizzata.

Insomma, Berlusconi e PD sono in affanno, in grande affanno. Gli attacchi disperati di Berlusconi a Grillo, gli insulti contro il leader del Movimento 5 Stelle accusato di essere fascista, nazista e chi più ne ha più ne metta, gli editoriali ‘crepuscolari’ di Eugenio Scalfari pro-PD sono solo il segno non di una forza, ma di una grande debolezza. 

Far restare il Movimento 5 Stelle distinto e distante da PD e Berlusconi – linea politica tanto contestata all’inizio delle legislatura dai soliti Soloni da strapazzo – si sta rivelando vincente. Perché ha costretto il PD e Berlusconi a governare insieme. E a fallire su tutta la linea.

Berlusconi – che rimane sempre un politico abile e di gran lunga più intelligente di Renzi (e, in verità, non ci vuole molto…) – si è smarcato dal Governo. Ma la grande onda dei grillini che monta di ora in ora lo ‘schiaccia’ verso il PD, con il quale, dopo le elezioni, dovrà fare ‘massa critica’ per non far cadere un Governo che si delegittima da solo con provvedimenti demenziali: ora con gli attacchi al lavoro, ora con la sceneggiata degli 80 euro al mese, ora con i goffi tentativi di distruggere il Senato e le Regioni.

L’onda lunga dei grillini si avvicina. Berlusconi e Renzi sentono sul loro collo il fiato ‘gelido’ del Movimento 5 Stelle. Certo, hanno nelle mani tutto. Soprattutto il Ministero degli Interni, dove confluiranno i dati elettorali di tutta l’Italia. Ma avranno poco da giocare, perché i grillini hanno organizzato un sistema di rappresentanti di lista capillare.

Nelle ultime ore Berlusconi ha ‘schiacciato’ Forza Italia sul PD, su una materia delicata: l’euro. Il capo di Forza Italia, che fino a poco tempo fa manifestava dubbi sull’euro, ha detto che l’Italia deve restare nell’euro. Insomma, anche il leader azzurro è andato a fare la guardia al ‘bidone’ dell’euro insieme con il PD…

Forse questa presa di posizione è arrivata – come un ‘ordine’? – da Berlino. Berlusconi, prima che essere un politico, è il titolare di importanti ‘Aziende’. E la Germania, se vuole, ci mette poco a…

Insomma, i tedeschi non vogliono toccato l’euro: perché è grazie alle truffe dell’euro, dello spread e del debito pubblico – che in termini keynesiani non significa nulla – che i tedeschi impongono il proprio volere a tutti i Paesi europei – Italia in testa – rimasti intrappolati in questa demenziale moneta unica.

Così Berlusconi – forse più per difendere le proprie aziende che le ragioni del suo Partito – si è ‘convertito’ all’euro: mossa, questa, che gli costerà un’emorragia di voti verso la Lega (ma che farà bene alle sue ‘aziende’).

Ma se Berlusconi, con il suo abbraccio all’euro, dà spazio alla Lega, il PD si deve guardare da un piccolo ciclone: la Lista Tsipras, che anche in Italia sta prendendo piede, sorretta da tanti elettori di sinistra che non si riconoscono nel PD: e non sono pochi.

Insomma, negli ultimi sei giorni di campagna elettorale ne vedremo delle belle. Ma ormai una cosa è chiara: quando parlano, Renzi e Berlusconi lo fanno esclusivamente per attaccare Grillo. Sia perché ai loro programmi non crede nessuno, sia perché ormai sono due disperati che cercano di scongiurare un ciclone che prima li indebolirà e poi…


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