La Corte dei conti decreta il dissesto del Comune I magistrati di Roma rigettano il ricorso catanese

Il dissesto del Comune di Catania adesso è realtà. A decretarlo oggi sono stati i magistrati romani della Corte dei conti, rigettando il ricorso presentato da Palazzo degli elefanti attraverso l’avvocato Agatino Cariola. Si trattava dell’estremo tentativo di evitare la dichiarazione di default. Nel documento il professionista aveva provato a mettere, uno dopo l’altro, tutti i botta e risposta tra il municipio e la Corte dei conti di Palermo. Chiedendo, alla fine, l’annullamento della decisione presa nel maggio scorso.

ll debito del Comune ammonta a
un miliardo e 580milioni di euro. Mezzo miliardo in più di quanto contestato, a maggio, all’allora sindaco Enzo Bianco. Sono questi i numeri su cui si fondava l’impietosa diagnosi dei magistrati palermitani. Il tutto è contenuto nella deliberazione 154/2018notificata lo scorso 23 luglio all’amministrazione nel frattempo passata nelle mani del forzista Salvo Pogliese. Ma il motivo di fondo è anche il reiterato mancato rispetto del piano di riequilibrio economico-finanziario varato nel 2013 poi rimodulato.

Nelle ultime settimane il forcing politico della giunta, in corso già dall’estate, sul Governo nazionale si era incrementato sfociando in vari vertici ed interlocuzioni con il sottosegretario leghista Stefano Candiani. Obiettivo: ottenere un aiuto economico immediato e, a stretto giro, anche norme a più ampio respiro sulla falsariga dei Salva Catania del passato. Il sindaco Pogliese aveva poi messo nero su bianco lo scenario da incubo cui andrebbe incontro la città di Catania in una lettera-preghiera indirizzata al premier Giuseppe Conte e al duo Matteo Salvini-Luigi Di Maio. Il Governo Lega-M5s ha però finora temporeggiato, e adesso anche una soluzione politica – compresa l’ipotesi di un’anticipazione dalla Regione Siciliana per tirare avanti un altro mese – sarebbe tardiva. Per la Corte dei conti Catania ha esaurito tutte le sue fiches, il baratro è un dato di fatto

Dovrà essere adesso l’assessorato regionale agli Enti locali a intimare all’amministrazione comunale di deliberare il dissesto, da votare poi in Consiglio. Prevista poi la nomina da parte della prefettura di un Organismo speciale per la liquidazione (Osl) che, come nelle procedure fallimentari, gestirà la massa passiva. Il sindaco e il consiglio comunale restano in carica.

«Prendiamo atto con amarezza di questo giudizio – ha commentato Pogliese in una nota – che toglie al Comune ogni possibilità di evitare il default. Fin dal nostro insediamento, quattro mesi addietro, consapevoli delle enormi difficoltà che ci venivano lasciate in eredità, abbiamo operato con scrupolo e coscienza». Pogliese riserva un passaggio del suo laconico comunicato alle schermaglie politiche, guardando anche alle mosse finora compiuta dall’ex sindaco Enzo Bianco: «Finora abbiamo anche evitato ogni polemica, persino quando abbiamo subito provocazioni, talvolta grottesche, da parte di chi invece di esternare falsità in continuazione avrebbe fatto bene a riflettere su quanto sta accadendo». 

Il sindaco rimarca poi il peso del breve lavoro attuato ad oggi: «Come abbiamo già fatto con la delibera del consiglio comunale di adozione dei correttivi richiesti dalla Corte dei conti – ricorda – ora questo nuovo pronunciamento dei giudici ci riconferma che la strada intrapresa è quella giusta, perseguire cioè l’obiettivo di fare rientrare il Comune nell’alveo della legalità e delle veridicità dei documenti contabili». «Metteremo il massimo impegno per individuare, insieme ai tanti cittadini onesti di Catania, il percorso più idoneo per chiudere definitivamente con il passato – conclude Pogliese – consapevoli che abbiamo radici forti, maturate in una città che ha sempre saputo risorgere dalle proprie ceneri». 

Il movimento Catania bene comune e altre associazioni hanno indetto una manifestazione per martedì 13 novembre alle ore 18.30, in concomitanza con una seduta consiliare che discuterà della crisi finanziaria. Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, ex consigliere etneo, Manlio Messina, attacca duramente gli ex amministratori: «Di fronte al dramma che sta vivendo, Catania ha bisogno di un’operazione verità: l’ex sindaco Enzo Bianco e chi ha condiviso con lui responsabilità di governo devono rispondere alla città e magari forse, un giorno, in altre sedi, dal momento che sui conti del Comune la Procura sta indagando».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]