«Il lavoro deve tornare ad essere fonte di relazioni positive. Il successo di un’impresa si misura dalla sua capacità di generare valore duraturo per tutti: lavoratori, società e non solo azionisti». Con queste parole, giovedì 13 febbraio, presso il Sal di Catania, Salvatore Motta, presidente di Cdo Sicilia, ha aperto il nuovo associativo di Compagnia […]
La Compagnia delle Opere presenta il Manifesto del buon lavoro. Modello di sviluppo economico incentrato sul valore della persona
«Il lavoro deve tornare ad essere fonte di relazioni positive. Il successo di un’impresa si misura dalla sua capacità di generare valore duraturo per tutti: lavoratori, società e non solo azionisti». Con queste parole, giovedì 13 febbraio, presso il Sal di Catania, Salvatore Motta, presidente di Cdo Sicilia, ha aperto il nuovo associativo di Compagnia delle Opere con una conferenza dedicata alla presentazione del Manifesto del Buon Lavoro, il documento programmatico nazionale che ha l’obiettivo di essere uno spunto di riflessione volto a sostenere «un lavoro all’altezza del desiderio umano integrale».
L’evento ha visto la partecipazione di Andrea Dellabianca, presidente nazionale di Cdo, e di ospiti di rilievo come Gaetano Mancini, vicepresidente nazionale di Confcooperative, Marco Bernardi, presidente di Illumia Spa, e Francesco Saturno, regional delivery coordinator di Gi Group. A moderare l’incontro è stato il giuslavorista Michele Scacciante. Il dibattito si è concentrato sulle sfide del mondo del lavoro e sulle proposte concrete contenute nel Manifesto, come la valorizzazione delle relazioni umane, la formazione continua, il welfare aziendale e la flessibilità organizzativa. In chiusura, Francesco Saturno ha presentato una case history significativa, portando un esempio concreto di come le aziende possano applicare questi principi con successo.
Il Manifesto del Buon Lavoro si propone di delineare un modello di sviluppo economico sostenibile, incentrato sul valore della persona, sulla responsabilità sociale e sull’innovazione. «Ci si domanda sempre più sul difficile rapporto tra vita lavorativa e sfera personale e, secondo numerosi studi, solo il 5 per cento dei lavoratori risulta soddisfatto del proprio lavoro. Proprio per questo vogliamo avere un impatto concreto riguardo a questo cambiamento, organizzando occasioni di incontro, dialogo, confronto, formazione e approfondimento, creando una vera e propria ‘scuola di impresa’ per affrontare insieme le sfide dei prossimi anni – ha spiegato Andrea Dellabianca, presidente nazionale di CDO – Dobbiamo ripensare l’organizzazione dei tempi e luoghi di lavoro non perché ci viene richiesto, ma perché convintamente pensiamo che sia di beneficio comune per l’imprenditore e i lavoratori. Solo dando un senso vero alle cose che facciamo è possibile ottenere un cambio che vuole essere una rivoluzione nel mondo del lavoro».
Cdo nel Manifesto, già presentato lo scorso novembre a Roma, sostiene alcune azioni concrete come l’apprendimento continuo con percorsi di formazione e aggiornamento delle competenze, la valorizzazione della creatività, la soddisfazione e la flessibilità, il sostegno alla genitorialità, l’inclusione sociale e lo snellimento della macchina burocratica. Si tratta di un’opportunità unica per riflettere sulle sfide e sulle opportunità del mondo del lavoro. Un’iniziativa che vuole ispirare e supportare chi ogni giorno contribuisce alla crescita del territorio attraverso il proprio impegno e la propria professionalità.