Rosa castagna, presidente della cia siciliana, con una lettera aperta, esorta i futuri parlamentari europei ad occuparsi del dramma che vive l'agricoltura siciliana
La CIA ai candidati: “A Bruxelles difendete l’agricoltura siciliana”
ROSA CASTAGNA, PRESIDENTE DELLA CIA SICILIANA, CON UNA LETTERA APERTA, ESORTA I FUTURI PARLAMENTARI EUROPEI AD OCCUPARSI DEL DRAMMA CHE VIVE L’AGRICOLTURA SICILIANA
“Gentile Candidato,
alla vigilia di una tornata elettorale di così rilevante importanza e alla vigilia di decisioni cruciali in tema di politica agricola comunitaria, la CIA Sicilia sente la necessità di intervenire in un dibattito politico che non può non tener conto della strategica importanza dellagricoltura in tutta leconomia dellisola.
Il Parlamento europeo, grazie al Suo nuovo ruolo è chiamato ad esprimersi sulla quasi totalità delle proposte legislative e in ambito agricolo è sempre più rilevante il ruolo che è chiamato a svolgere, così come è successo durante la fase di negoziazione che ha portato alla nascita della PAC, a cui sarà destinata una fetta rilevante del bilancio europeo, ben il 38%. Si comprende quindi con facilità come diventi centrale il ruolo del Parlamento europeo, in difesa dellagricoltura siciliana che spesso trova contrapposizione in lobbies che privilegiano un agricoltura continentale e le altre fasi della filiera produttiva.
Diventa quindi di fondamentale importanza che i nostri rappresentanti in Europa abbiano forza politica e competenze affinché risultino incisivi e determinanti nelle varie fasi decisionali, scelte a cui sono subordinate le singole politiche agricole degli stati membri.
Sinora la politica agricola comune ha favorito lo sviluppo di unagricoltura sostenibile sul piano ambientale e dal punto di vista igienico-sanitario. Non è però stata in grado di garantire un reddito in equilibrio con gli altri settori e allinterno di questo squilibrio persistono forti differenziazioni economiche tra paesi del nord ed aree mediterranee. Diventa quindi essenziale indirizzare le scelte politiche europee verso le reali esigenze delle nostre imprese, della nostra tipologia di agricoltura, delle reali necessità della nostra economia agricola. Vanno rafforzate politiche in direzione della riconoscibilità e della qualità dei prodotti, vanno dati maggiore impulso alle forme aggregative e una nuova e più forte incentivazione alla trasformazione, capaci di migliorare la commercializzazione del nostro prodotto e linternazionalizzazione delle nostre imprese.
Vanno affrontate in sede Ue tutte le problematiche relative agli accordi bilaterali con i paesi terzi, che spesso hanno messo in difficolta alcune produzioni strategiche della nostra isola, una maggiore trasparenza dei flussi in entrata delle produzioni agricole e agroalimentari, un miglioramento delle barriere fitosanitarie per difendere gli interessi dei nostri produttori e maggiori risorse per affrontare alcune emergenze quali la tristezza degli agrumi.
Allinterno di un panorama economico globalizzato è impensabile immaginare una commercializzazione chiusa allinterno di unarea nazionale o europea, ma bisogna incidere con più determinazione affinché le regole siano, laddove esistenti, ben applicate; è necessario di contro, in settori mancanti di precise normative, colmare il deficit legiferando con equilibrio.
Una politica comunitaria incapace di uscire fuori da logiche strettamente nazionali e quindi frammentarie, rende debole tutta leconomia europea; ma fino a che non verranno superate queste logiche, si rende indispensabile una politica mediterranea che difenda la nostra economia agricola anche da forti poteri e interessi di paesi del nord Europa; non si può immaginare di operare allinterno dello stesso mercato con differenti regole di produzione o commercializzazione, regole che fino ad oggi hanno indebolito in maniera considerevole il valore di mercato del nostro prodotto.
Ecco perché chiediamo a chi sarà chiamato a rappresentare i cittadini siciliani al Parlamento europeo un impegno straordinario affinché questarea di confine geografico non coincida con un territorio marginale, ma le venga riconosciuta la strategica importanza che merita, sia in termini economici, sia in chiave politica come sponda di imprescindibili relazioni allinterno dellarea del Mediterraneo”.
Rosa Giovanna Castagna
Presidente regionale CIA Sicilia