La chiusura del “punto Vita” di Petralia Sottana L’appello di uno degli ostetrici del reparto

La notizia della chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedalierio Madonna dell’Alto di Petralia Sottana disposta dal Ministero della Salute, sta creando molte polemiche e grande allarme. Tra i tanti di queste ore – un appello che poi è anche uno sfogo – arriva da parte di uno degli ostetrici del reparto «E’ difficile dormire – dice Calogero Cerami -. La chiusura del Punto Nascita, mi ha tremendamente sconvolto, come uomo, come cittadino madonita e soprattutto come ostetrico. Un lavoro che svolgo da 30 anni, con passione, amore e dedizione. Io lo chiamo Punto Vita, dove tutte le donne madonite, hanno avuto una garanzia per la propria vita e quella del loro nascituro. Il punto vita – spiega – non significa solo la nascita, ma interventi urgenti, per le gravidanze extrauterine, cisti ovariche, ed altre patologie ginecologiche ed ostetriche, maggiore garanzia per tutti i bambini , per la presenza di maggiori pediatri». 

Il 26 Luglio dell’anno scorso, se il reparto non fosse stato attivo, una donna sarebbe morta insieme al suo bambino, «la paziente é arrivata alle 23.05, con distacco di placenta – racconta Cerami -. In tutto questo è difficile accettare, come la politica, possa non darti più certezze. Una politica cieca ed in malafede, che non dà equità sociale. Evidentemente i cittadini non sono tutti uguali. Noi madoniti non siamo forse uguali ai cittadini di Corleone, Nicosia, Bronte e Licata, realtà, dove è stata giustamente concessa la deroga al punto nascita?». 

Poi l’appello, ai suoi concittadini in primo luogo: «Cittadino madonita, alzati, apri gli occhi e cerca di fare qualcosa, subito, prima che sia troppo tardi. Come diceva Padre Puglisi, ognuno di noi deve fare sempre qualcosa per la comunità. Mi appello alle persone libere, alla chiesa ed a tutte le persone che hanno voglia di lottare. Non è ancora finitta. Ministro Lorenzin  venga qui, nella nostra comunità, in macchina e non in elicottero. Così potrà rendersi conto di persona della particolarità del nostro territorio e che i cittadini Madoniti sono uguali agli altri».


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo