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Katàne handling, saltano le trattative: dipendenti sul piede di guerra
Niente da fare. Nonostante gli annunci, forse un po’ troppo ottimisti, di un accordo imminente tra la Katàne, società che gestisce il servizio di handling all’aeroporto di Catania, e i suoi dipendenti, ieri la trattativa è praticamente saltata per aria.
Sul tavolo due questioni rilevanti: le retribuzioni dei giorni di assenza e il reintegro dei 21 lavoratori licenziati in tronco a Gennaio. Come vi abbiamo raccontato qui, nell’incontro del 7 Febbraio scorso tra l’azienda e la Filt Cgil, sembrava che fosse stata trovata una intesa:
“L’ipotesi di accordo prevede che le assenze dal lavoro fino a quattro giorni, saranno retribuite regolarmente, mentre dal quinto al sesto ci sarà una riduzione percentuale del salario, dal settimo giorno di assenza, la retribuzione sarà pari a zero” . L’ipotesi prevedeva pure giorni di lavoro in più a parità di retribuzione (addio a 12 giorni di riposo ), decremento retributivo (salve alcune eccezioni) delle prime 20 ore di straordinario e altre decurtazioni varie.
Una ipotesi da sottoporre ad un referendum dei lavoratori e che, secondo quanto dichiarato dalla Filt Cgil, prevedeva pure il reintegro dei 21 dipendenti ‘fatti fuori’ con procedure che i sindacati avevano definito ‘illegali, illegittime e strumentali’.
Ieri, tutti i nodi sono venuti al pettine: ai lavoratori non piace questa ipotesi di accordo e comunque non c’è nessun impegno ufficiale della Katàne sui 21 licenziati.
L’assemblea dei lavoratori è stata infuocata. Salvatore Ventimiglia, della Fit Cisl, ha tentato di esporre l’ipotesi di accordo, ma è stato sonoramente contestato. I lavoratori definiscono quell’ipotesi ignobile. I sindacalisti presenti hanno dovuto prendere atto del malcontento, e hanno fatto un passo indietro:
“Volete che si strappi l’ipotesi di accordo? Bene stracciomolo.- ha detto Giacomo Rota della Cgil regionale- Volete che prima di qualsiasi ipotesi di trattativa siano reintegrati i ventuno colleghi licenziati ? Bene!
Visto che siamo stati legittimati da questa assemblea, stasera scriveremo all’azienda che se non verranno reintegrati i ventuno lavoratori licenziati, interromperemo le trattative e proclameremo uno sciopero a oltranza per bloccare l’aeroporto”.
A margine abbiamo chiesto a Carmelo De Caudo della Filt CGIL che avevamo intervistato per telefono lo scorso 8 febbraio come mai nell’ipotesi di accordo notturno sottoscritto, non si facesse cenno ai lavoratori licenziati mentre lui aveva dichiarato che l’azienda li avrebbe reintegrati:
“Era un accordo tacito che l’azienda non avrebbe potuto rimangiarsi, ma forse è meglio aver intrapreso questa strada indicata dal collega Rota, perché in effetti l’ipotesi di accordo era veramente “pesante ” per i lavoratori”.