Italia, tocca a De Magistris e Montezemolo

Che succede nella politica italiana? Nel giorno in cui Bersani vince le primarie del centrosinistra battendo Matteo Renzi e si appresta a mettere a punto la sua candidatura alla guida dell’Italia, alla sua sinistra nasce un Partito-Movimento che ha tutta l’intenzione di creargli molto di più di qualche piccolo fastidio.

Si tratta di “Cambiare si può”, che veda tra i protagonisti il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris (nella foto a sinistra, tratta da esserecomunisti.it), e il magistrato Antonino Ingroia.

Al di là della polemica sul colore scelto da questa nuova formazione politica – Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud, rivendica la primogenitura sul colore arancione – il nuovo schieramento si presenta piuttosto agguerrito. Per uscire così allo scoperto, guarda caso nel giorno in cui il centrosinistra celebra la vittoria di Bersani alle primarie, un motivo ci sarà. E il motivo non può che essere uno: far capire al vecchio centrosinistra che la nascita di “Cambiare si può” non è estemporanea ma che dietro c’è un lavoro che va avanti da tempo.

Sempre ieri, dall’Umbria, Leoluca Orlando, che ha presieduto una riunione della Rete 2018, ha detto che va trovata un alternativa al “Governo senz’anima di Mario Monti”. Un altro segnale preciso: il Governo Monti è appoggiato, anzi, è tenuto in vita anche dal Pd, cioè dal Partito di Bersani. Anche Orlando nel Partito “Cambiare si può”? E’ presto per dirlo. Ma i segnali, a dir la verità, ci sono tutti.

A conti fatti, la nascita di “Cambiare si può” è destinata a scompaginare il quadro del centrosinistra del nostro Paese. Mettendo nel centrosinistra anche Sel e Rifondazione comunista.

In questo momento tutto il quadro politico italiano è in movimento (si pensi a Luca Cordero di Montezemolo – nella foto a destra – i cui uomini, sparsi in tutto il Paese, lavorano da mesi sotto traccia da mesi). In questo scenario in cui la Seconda Repubblica sta per scomparire – senza rimpianti da parte di nessuno – non esagerato affermare che, nelle prossime settimane, assisteremo a due ‘smottamenti politici: quello del vecchio centrodestra, destinato ad essere assorbito – almeno in parte – dal Movimento di Montezemolo; e quello del centrosinistra, che dovrebbe essere risucchiato, almeno in parte, da cambiare si può.

Il progetto “Cambiare si può” dovrebbe interessare molto Rifondazione comunista. E, a prescindere dalla volontà di Nicki Vendola, interesserà anche Sel.

In Sicilia – e questo lo abbiamo verificato di persona – sono tanti i dirigenti del Partito di Vendola che guardano con interesse a “Cambiare si può”.

A LinkSicilia risulta che, se Vendola dovesse optare per l’alleanza con Bersani, mezzo Partito lo abbandonerebbe per abbracciare la causa di “Cambiare si può”.

Non va meglio ne centrodestra. Dove Berlusconi, non decidendo e tenendo bloccati Angelino Alfano e le primarie del Pdl – non sappiamo se consapevolmente o inconsapevolmente – sta spianando la strada al Partito di Luca di Montezemolo – Italia Futura – che in Sicilia annovera già migliaia di proseliti.

Tra “Cambiare si può” e il Movimento di Montezemolo c’è una differenza di fondo, oltre che di linea politica. La differenza di fondo è che, mentre De Magistris e compagni puntano a unificare una sinistra alternativa a Monti e allo stesso Pd si Bersani, il Movimento di Montezemolo punta su un rinnovamento radicale dei volti della politica.

Da quel poco che si sa qui in Sicilia, sembra che nel Movimento di Luca di Montezemolo ci saranno solo volti nuovi, almeno tra i candidati alle prossime elezioni politiche.

 


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