Infrastrutture in Sicilia, il ‘latitante’ è lo Stato

Botta e risposta tra il parlamentare europeo del Pdl, Salvatore Iacolino, e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo. Tema: i fondi europei. Un argomento che non è certo il pezzo forte del governo regione retto da Raffaele Lombardo. Su questo fronte, per gli esponenti dell’opposizione è facile affondare il coltello. Perché dire che la Regione siciliana sta utilizzando poco e male in fondi europei non è più una ‘notizia’.

Diverso è il discorso sulle responsabilità. Ci sono settori – come ad esempio l’agricoltura – dove la responsabilità è della Regione. Ma ce ne sono altri – come ad esempio le infrastrutture – dove le responsabilità delle Regione sono relative e, in certi casi, assenti.

Sui numeri non si può equivocare. Anche perché, se letti correttamente, sono un po’ testardi. E qui l’assessore Pier Carmelo Russo ha buon gioco nel ribattere alle accuse di Iacolino.

“Posto che i numeri non sono né di destra, né di centro, né di sinistra – dice Russo – avendo forza propria e razionalità intrinseca, lo stato di fatto della spesa dice chiaramente che dei fondi europei per le infrastrutture, solo l’8,79% e’ direttamente gestito dalla Regione siciliana, mentre il rimanente 91,21% viene gestito, in percentuale assolutamente maggioritaria (circa 2/3) da società ed enti statali, quali ad esempio Anas, Rfi e Ferrovia Circumetnea”.

“La Regione siciliana, per converso – prosegue l’assessore – ha già impegnato oltre il 60% delle risorse disponibili, completando dunque la propria attività, che è prevalentemente di tipo istruttorio, per quasi due terzi. Al contrario, la spesa degli enti statali non ha superato, a lungo, il 22%. E questo risultato, largamente insoddisfacente, si è determinato a causa delle vere e proprie omissioni del precedente governo nazionale che, ad esempio, ha ammesso a finanziamento la realizzazione della Catania-Ragusa, a distanza di oltre un anno da quando la Regione siciliana aveva reso il proprio assenso”.

Qui, però, dobbiamo intervenire noi: perché se è vero che il governo nazionale dell’epoca – retto da Berlusconi  sulla Catania-Ragusa, se l’è presa comoda, è altrettanto vero – e l’assessore Russo, che all’epoca ricopriva ancora la carica di dirigente generale della Regione, se lo dovrebbe ricordare – che, quando Roma sblocca i fondi per questa importante infrastruttura a bloccare tutto è la Regione: e il blocco arriva perché nella società che avrebbe dovuto gestire questa futura autostrada c’era un parente del senatore del Pdl, Giuseppe Firrarello, notoriamente inviso al presidente Lombardo.  Insomma: proprio sulla Catania-Ragusa le responsabilità dei ritardi si distribuiscono equamente tra gli schieramenti politici.

Tornando ai fondi europei per le infrastrutture della Sicilia, l’assessore Pier Carmelo Russo ricorda la recente visita del ministro Fabrizio Barca in Sicilia. Con l’annuncio, sempre del ministro, che le cose, rispetto al precedente governo Berlusconi, sarebbero mutate. “E infatti – osserva ancora l’assessore – in virtù del mutato clima dei rapporti fra il governo nazionale e quello regionale si è passati da una condizione di vera e propria vessazione (basti ricordare il taglio dei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia, grazioso dono, si fa per dire, del precedente ministro delle Infrastrutture, sul quale non ricordo interventi dell’onorevole Iacolino al riguardo) ad un rapporto di collaborazione, grazie al quale progetti che sembravano ormai definitivamente persi sono stati proficuamente recuperati, com’è accaduto per la Siracusa-Gela che, in sette mesi di duro lavoro, è diventata una prossima realtà'”.

“Rimango a disposizione dell’ onorevole Iacolino – conclude Pier Carmelo Russo – per ogni chiarimento di maggior dettaglio, confidando sul fatto che, alla sterile acrimonia nei confronti del governo regionale, preferisca una condivisa azione della deputazione siciliana al parlamento europeo per la tutela della Sicilia”.

Foto autostrada Siracusa-Gela di prima pagina tratta da skyscrapercity.com

Foti di Salvatore Iacolino e Pier Carmelo Russo tratta da perlacittà.it

 

 

pn

 


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