Missione di Renato Schifani a Roma, dove ha incontrato il vicepresidente del consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Un incontro incentrato appunto su cantieri e opere in programma e in via di sviluppo, come fanno sapere i canali ufficiali, ma che non può non avere avuto anche un risvolto politico, nella difficile situazione di […]
Schifani vola da Salvini per fare il punto sulle infrastrutture, dal ministro «pieno apprezzamento»
Missione di Renato Schifani a Roma, dove ha incontrato il vicepresidente del consiglio e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Un incontro incentrato appunto su cantieri e opere in programma e in via di sviluppo, come fanno sapere i canali ufficiali, ma che non può non avere avuto anche un risvolto politico, nella difficile situazione di mediatore al centro di una coalizione litigiosa in cui si trova il presidente della Regione.
«Al centro del colloquio, tra le altre cose, i dossier di interesse comune con un aggiornamento sulla situazione dei principali cantieri – dice una nota del Mit – È stata espressa grande soddisfazione per la manovra economica che prevede e conferma investimenti rilevanti sulle infrastrutture dell’isola a partire dal collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. In particolare, Salvini ha ringraziato Schifani per l’impegno e la serietà con cui la Regione Siciliana ha condiviso l’urgenza e l’importanza di una simile opera pubblica. Salvini ha anche confermato al presidente pieno apprezzamento per il lavoro del governo regionale».
Ponte sullo Stretto e autostrade, dunque, ma anche temi caldi, come il cambiamento di atteggiamento degli autonomisti di Raffaele Lombardo dopo l’apparentamento con la Lega di Salvini, che ha dato vita a una parte delle diatribe al centro della spinosa questione delle nomine dei manager della Sanità. Proprio Salvini in occasione della presentazione del rinnovo della confederazione, d’altra parte, aveva detto di fronte ai microfoni che non avrebbero chiesto altre poltrone, ma l’accordo sarebbe servito a rinvigorire la presenza leghista in Sicilia. Possibile dunque che Schifani abbia chiesto al vicepremier di mantenere quanto detto.