In Europa 3600 organizzazioni criminali Network e transnazionalità in periodo di crisi

Crisi, non perché le mafie abbiano sofferto la recessione, ma perché, al contrario, ci hanno sguazzato fin troppo bene rinnovando i propri modelli di business. La crisi economica ha causato un forte ribasso del potere d’acquisto dei consumatori: i soldi sono pochi e si cerca di spendere meno. Un’ottima opportunità per l’espansione del mercato illegale dei beni contraffatti, non più fermo alle borse e scarpe di marca ma pronto a venderti detergenti, cibo, cosmetici e medicine a basso prezzo. Con conseguenze ancora ignote su ambiente e salute.

Network, perché più del 40% delle 3600 organizzazioni criminali identificate ha una struttura a rete. Nel gergo dell’Europol, una struttura a rete implica un processo decisionale e di azione senza capi, fluido e tra un piccolo numero di persone. Le nuove mafie sembrano essere più elastiche e specializzate. In netto contrasto con la più tradizionale forma ‘gerarchica’, quella tipica, per esempio, di Cosa Nostra, rigidamente strutturata in mandamenti e famiglie.

Transnazionalità, perché il 70% dei 3600 gruppi vanta membri da più paesi. In Belgio e Portogallo sono state identificate organizzazioni con affiliati da 60 nazioni diverse. Transnazionale però è anche il loro raggio d’azione.  La stragrande maggioranza dei gruppi opera in più paesi, con picchi di presenze in ben 35 stati. Altro che globalizzazione.

Il rapporto, insomma, comprova che il crimine organizzato sia il vero vincitore dell’abbassamento delle barriere nazionali (è vero, la mafia parla proprio tutte le lingue del mondo) e l’ente che più ha saputo adattarsi e crescere sotto il critico clima economico degli ultimi anni. Come possono le istituzioni europee andare al passo con i nuovi trend criminali e contrastarli effettivamente? Come tutte le grandi burocrazie, l’UE è lenta: ci vuole tempo a introdurre nuove politiche e riforme, anche se si tratta di sicurezza.

L’Europol ha una strategia. E’ nel suo Work Programme, un piano che in tre punti vuole far diventare l’organizzazione il punto di riferimento contro le minacce criminali agli stati europei. Entro il prossimo anno sarà il centro che supporterà sistematicamente le indagini più importanti delle polizie nazionali contro il crimine organizzato. Aiuterà la cooperazione fra ordinamenti giuridici diversi e la loro integrazione.

L’Europol svilupperà anche il primo hub informativo europeo sul crimine – una banca dati e di risorse sulle attuali organizzazioni criminali e sui trend futuri. Le informazioni saranno supportate da innovativi sistemi informatici, in grado di rintracciare l’origine dei beni criminali, e da raccomandazioni di esperti su quali strategie seguire per un contrasto ottimale.

Sembra un buon punto di partenza, peccato che il budget a disposizione sia minimo, non sia cresciuto negli ultimi tre anni, e rimanga incerto per il futuro, data la crisi del debito in Europa, una minaccia dalla priorità maggiore. L’Europol tuttavia promette di far il miglior uso possibile delle poche risorse a disposizione. E’ il prezzo dell’instabilità economica: come un virus si diffonde in ogni apparato istituzionale, e ne inibisce la performance.

Vai al blog Il Mafioscopio di Stefano Gurciullo.

[Foto di Europol]


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Non sono solo i tumulti economici a minacciare l’Unione Europea. A provocare un nuovo mal di testa ai funzionari di Bruxelles ci ha pensato l’Europol tre giorni fa, con la pubblicazione del nuovo Serious and Organised Crime Threat Assessment, il rapporto che fa il punto della minaccia criminale organizzata in Europa. Tre le parole chiave di quest’anno: crisi, network, transnazionalità. Riprendiamo il post di Stefano Gurciullo dal blog Il Mafioscopio

Non sono solo i tumulti economici a minacciare l’Unione Europea. A provocare un nuovo mal di testa ai funzionari di Bruxelles ci ha pensato l’Europol tre giorni fa, con la pubblicazione del nuovo Serious and Organised Crime Threat Assessment, il rapporto che fa il punto della minaccia criminale organizzata in Europa. Tre le parole chiave di quest’anno: crisi, network, transnazionalità. Riprendiamo il post di Stefano Gurciullo dal blog Il Mafioscopio

Non sono solo i tumulti economici a minacciare l’Unione Europea. A provocare un nuovo mal di testa ai funzionari di Bruxelles ci ha pensato l’Europol tre giorni fa, con la pubblicazione del nuovo Serious and Organised Crime Threat Assessment, il rapporto che fa il punto della minaccia criminale organizzata in Europa. Tre le parole chiave di quest’anno: crisi, network, transnazionalità. Riprendiamo il post di Stefano Gurciullo dal blog Il Mafioscopio

Non sono solo i tumulti economici a minacciare l’Unione Europea. A provocare un nuovo mal di testa ai funzionari di Bruxelles ci ha pensato l’Europol tre giorni fa, con la pubblicazione del nuovo Serious and Organised Crime Threat Assessment, il rapporto che fa il punto della minaccia criminale organizzata in Europa. Tre le parole chiave di quest’anno: crisi, network, transnazionalità. Riprendiamo il post di Stefano Gurciullo dal blog Il Mafioscopio

Non sono solo i tumulti economici a minacciare l’Unione Europea. A provocare un nuovo mal di testa ai funzionari di Bruxelles ci ha pensato l’Europol tre giorni fa, con la pubblicazione del nuovo Serious and Organised Crime Threat Assessment, il rapporto che fa il punto della minaccia criminale organizzata in Europa. Tre le parole chiave di quest’anno: crisi, network, transnazionalità. Riprendiamo il post di Stefano Gurciullo dal blog Il Mafioscopio

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]