Uno sbarco di migranti è avvenuto all'alba a Catania. Erano in 120, tra cui donne e bambini, provenienti da Eritrea, Egitto e Siria. Sei di loro, tutti giovanissimi, sono morti annegati poco prima di raggiungere la spiaggia. I cadaveri sono arrivati sospinti dalla corrente sulla battigia del lido Verde, il cui proprietario ancora scosso racconta: «Erano le quattro e ho sentito delle urla. Ho visto un centinaio di persone dirigersi verso la strada». Guarda le foto e il video
Immigrazione, in 120 sbarcano alla Playa Ritrovati sulla riva i corpi di sei migranti
Circa 120 migranti sono sbarcati all’alba alla Playa, il lungomare sabbioso di Catania. Sei di loro – uno dall’apparente età di 15-16 anni, gli altri forse trentenni – sono morti nel tentativo di raggiungere la spiaggia. Il peschereccio con cui sono arrivati si è arenato a pochi metri dalla riva e i sei uomini sono annegati in un canale profondo a poca distanza dalla battigia. I cadaveri sono giunti sull’arenile, trasportati dalla corrente.
Il primo ad accorgersi dello sbarco è stato Dario Monteforte, proprietario del lido Verde. «Erano le quattro e ho sentito delle urla – spiega l’uomo che vive nella struttura – Ho visto un centinaio di persone sulla spiaggia dirigersi verso la strada. Abbiamo provato a fermarli, qualcuno è riuscito a scappare». Monteforte e i suoi collaboratori hanno subito avvisato le forze dell’ordine. I migranti – tra i quali una decina di bambini e alcune donne – sono stati trasferiti alla capitaneria di porto etnea. Qualcuno ha dovuto ricorrere a cure mediche. Nel gruppo, stando alle sommarie informazioni che hanno rilasciato in un inglese stentato, vi sarebbero eritrei, egiziani e siriani, spiegano i poliziotti sul posto. Adesso per loro scattano le procedure di riconoscimento e smistamento all’interno delle strutture di accoglienza.
«Ovviamente oggi il lido resterà chiuso», spiega ancora scosso Dario Monteforte. Ai lati della struttura, presidiata anche da carabinieri e guardia costiera, i bagnanti degli stabilimenti limitrofi osservano il via vai di operatori comunali mentre trasportano le sei bare verso i carri funebri. Sullo sfondo, le tre grandi navi da crociera che hanno portato in città oltre dodicimila turisti. «Appena dico che ci sono stati sei morti se ne vanno tutti», osserva rassegnato un posteggiatore abusivo all’ingresso.
Restano da stabilire le cause della morte. Non è stato ancora chiarito se i sei giovani siano morti tutti annegati nel tentativo di raggiungere la spiaggia o se qualcuno di loro abbia perso la vita prima che il peschereccio s’incagliasse. «Era ancora buio, nei primi momenti non si vedevano nulla in acqua», racconta Monteforte. I sei corpi sono stati trasportati all’obitorio dell’ospedale Garibaldi per l’ispezione cadaverica disposta dalla procura. L’imbarcazione è stata trainata all’interno del porto di Catania.
«Un momento di lutto per la nostra città», così ha definito l’accaduto il sindaco Enzo Bianco. «Catania non era stata, fino adesso, meta di sbarchi e dovremo attrezzarci per affrontare anche questo tipo di emergenza, che è locale, nazionale ed europea». Quello di stamattina è il secondo sbarco in Sicilia orientale. Un altro barcone, questo con a bordo circa quaranta persone, è stato intercettato e soccorso al largo di Siracusa. Altissimo il numero di minori a bordo, quasi la metà. Nelle ultime ore sono quasi 600 i migranti che hanno raggiunto le coste siciliane.