Il testo della mozione di sfiducia

MOZIONE
Sfiducia al Presidente ed al Governo della Regione
09/02/2012

L’Assemblea regionale siciliana

Premesso che:

nell’Aprile 2008 si sono svolte le elezioni regionali per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana e per l’elezione del Presidente della Regione; in quella tornata elettorale gli elettori hanno sancito inequivocabilmente il successo della coalizione del centro destra, rappresentata allora da PDL, UDC e MPA e l’elezione alla Presidenza della Regione dell’On. Raffaele Lombardo; dopo pochi mesi il Presidente della Regione ha cominciato a stravolgere il quadro politico sostenuto dagli elettori, inaugurando la politica delle “geometrie variabili”;
successivamente lo stesso Presidente Lombardo, portando alle estreme conseguenze le sue geometrie, ha formato altri tre governi, che sommandosi a quello iniziale raggiungono il numero di quattro, di cui gli ultimi due ribaltonisti, trasformisti, e fondati sul tradimento, complessivamente tali da rappresentare un primato di instabilità paragonabile a quelli della cosiddetta Prima Repubblica, con l’aggravante di essere stati composti in un contesto completamente diverso e regolato da una legge differente, che prevede l’elezione diretta proprio per potenziare la durata e la stabilità dei governi;

Considerato che:

l’economia è ferma con il conseguente crollo delle produzioni e dei consumi. Le imprese sono al collasso ed in particolare quelle del settore agricolo, zootecnico ed edile. Le strade dell’isola sono quotidianamente sede di legittime proteste da parte degli operatori economici e dei sempre più numerosi disoccupati ed inoccupati. Forconi e autotrasportatori ne sono stati un campione. L’osservatorio congiunturale della Fondazione RES, nella sua ultima relazione, ha evidenziato che quella in atto “è la crisi più drammatica e complessa vissuta dall’economia siciliana dall’ultimo dopoguerra”. Impressionante è la riduzione del Pil reale siciliano: dall’1,1% del 2010 allo 0,3% del 2011, fino al -2,2% del febbraio 2012;
il cedimento strutturale dell’economia regionale, aggravato dall’immobilismo e dalle scelte scellerate del governo Lombardo, ha di fatto contribuito al crollo del PIL isolano, determinando una situazione socio-economica che ha precedenti rintracciabili solo nell’immediato dopoguerra;
a fronte di tale situazione, l’impegno di Lombardo è esclusivamente rivolto a completare il puzzle delle nomine e degli incarichi di sottogoverno, siano essi di consulenza o di commissariamento, oppure di inserimento nei consigli d’amministrazione di Enti e Società regionali. Tali nomine raggiungono una quantità spropositata, approssimativamente vicina a quota mille.
Esse sono in gran parte riservate agli amici o ai non eletti di partito (MPA ) e fanno registrare quotidianamente un aumento delle spese correnti della Regione, nel contesto di un’economia paralizzata dall’assenza di investimenti;
le stesse società partecipate, affidate ad un management di strettissima fiducia del Presidente della Regione, risultano essere dei contenitori di interscambio della politica che disattendono la mission aziendale e fanno registrare continui aumenti delle spese;

Rilevato che:

la politica degli annunci spadroneggia, avendo sostituito del tutto quella dei fatti. Le velate denunce dell’on. Lombardo, nella quasi totalità dei casi, prive di fondamento alcuno, sono state spesso utilizzate per interrompere con polveroni mediatici, processi industriali in itinere;
le scelte compiute nel campo della gestione dei rifiuti hanno prodotto una situazione drammatica che colloca la Sicilia seconda solo alla Campania nel primato delle inadempienze e dei rischi incombenti. Per non considerare il gravissimo buco finanziario che ha raggiunto l’astronomica cifra di un miliardo e trecento milioni;

Atteso che:

l’attuale governo, il quarto composto dall’on. Lombardo, è fondato su una maggioranza che si è costituita nelle segreterie politiche dei partiti, in dispregio alla sovrana volontà del corpo elettorale siciliano, e si è tradotta in uno schieramento parlamentare che ha capovolto la fisionomia originaria dell’ARS, in modo tale che chi aveva vinto si trova all’opposizione e chi aveva perso governa;
la propinata struttura pseudo-tecnica del governo, ha definitivamente perduto tale sua infondata qualifica da quando l’Assessore alla Sanità dott. Massimo Russo si è impegnato a costituire un proprio movimento politico denominato ” Team Sud “, tenuto a battesimo a Trapani lo scorso 19 Settembre;

Visto che:

lo stesso Presidente della Regione, on. Raffaele Lombardo, nel corso del dibattito svoltosi in ARS in data 21 Settembre 2011 sulla censura all’Assessore Russo, ha dichiarato che il significato dell’iniziativa era quello di una vera e propria ”mozione di sfiducia al Governo”, ”mettendo in discussione l’azione dello stesso in uno dei rami dell’amministrazione più importanti“;
l’esito della votazione sulla citata censura, pur equivalendo ad una sfiducia al Governo, non ha indotto né Russo né Lombardo, dimentico delle sue stesse dichiarazioni, a prenderne atto e ad assumere conseguenti determinazioni, soprattutto in considerazione del fatto che sul risultato finale del voto ha inciso in modo determinante la scelta di una parte della maggioranza ( Pd ed Mpa ) di uscire dall’Aula per non difendere Russo, e di un’altra parte di essa ( Udc, Fli, e parte del Pd ) di rimanere per consentire il numero legale e il voto;
il Governo ha mostrato, in svariate occasioni, di non avere il sostegno di una maggioranza, e i singoli assessori sono stati nei fatti già sfiduciati;

Considerato che:

l’ assessore Armao era stato destinatario di una pesante mozione di sfiducia da parte del PD, che dopo aver denunciato un conflitto di interessi dello stesso nell’esercizio della sua funzione, ha successivamente ritirato, con immediato trasformismo, il testo presentato, per guadagnarsi il proprio ingresso in maggioranza;
l’azione di Governo svolta finora dall’on. Lombardo è stata devastante per la Sicilia e destabilizzante per la politica, sottoposta ad una strategia di incursioni, divisioni e definitive spaccature di tutti i partiti, attuata con gli strumenti del governo e finalizzata ad utilizzarne gli spezzoni per la formazione di coalizioni e di governi (quattro finora) sempre cangianti ed in contrasto con la volontà degli elettori;
la Sicilia si trova in una condizione dolorosa, poiché, in tutti i settori, l’azione del Governatore ha provocato inadempienze, negligenze e disastri: enti locali, agricoltura e zootecnia, industria, servizi, infrastrutture, turismo, rifiuti, formazione, beni culturali, sanità; il ricorso all’esercizio provvisorio è diventato sistema: 5 volte in 4 anni.

Il bilancio della Regione copre in media tre mesi. Gli esercizi provvisori cinque mesi. A Settembre, o al massimo ad Ottobre, il Governatore emana decreto di blocco della spesa per lo scorcio finale dell’anno. In queste condizioni la Regione è una zavorra. Gli enti locali vanno in agonia, le imprese e le attività produttive in coma. I dodicesimi, svincolati per cinque mesi da finanziarie e programmazioni legislative, servono soltanto a foraggiare clientele, amici, esperti e consulenti; in particolare, riguardo alla vicenda relativa all’attività svolta dalla società Sicilia e- Servizi S.p.a. sul piano di informatizzazione della Regione Siciliana, le responsabilità del Governatore Lombardo sono pesantissime.

La stessa Commissione Parlamentare d’indagine sul tema in questione, ha scritto nella sua relazione finale che “ se fino al 2008, il modello societario ed il conseguente regime degli affidamenti poteva considerarsi conforme al quadro normativo comunitario e nazionale di riferimento, come avallato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti, lo stesso non può dirsi per le attività affidate e svolte dal 2008 fino al 31 dicembre 2010 “, cioè dall’insediamento di Lombardo in poi. Infatti, su disposizione dello stesso Presidente della Regione (a mezzo di delega chiusa intestata al Direttore Generale pro-tempore Nicola Vernuccio), in data 18 Maggio 2009, in sede di Assemblea Straordinaria dei soci della Società Sicilia e- Servizi S.p.A., veniva insediata una nuova governance della Società, disponendo l’insediamento di un Amministratore Delegato munito di poteri ordinari e straordinari. Questo amministratore delegato era un dipendente con contratto a tempo indeterminato e qualifica di dirigente della Società Engineering Informatica S.p.A., socio privato della Sicilia e- Servizi. Egli ha operato, pertanto, in pieno e palese conflitto di interesse. Questa nuova gestione societaria ha soppresso qualsiasi controllo delle attività eseguite dal Socio Privato.

Nei fatti, è stato reso operativo un sistema di fatturazione attiva di Sicilia e- Servizi verso l’Amministrazione Regionale, e del Socio Privato verso Sicilia e- Servizi, che a differenza di quanto fatto dal 2006 fino a quella data, non è stato più supportato da rendicontazione. Tale stato di cose ha reso non misurabili le attività realmente svolte dal Socio Privato per Sicilia e-Servizi (e a sua volta verso l’Amministrazione Regionale Siciliana ), attività che il Socio Privato ha comunque fatturato e che ammontano a più di 75 milioni di euro!!!! Successivamente, nel Novembre 2009, con un decreto del Governo Regionale di messa in liquidazione di Sicilia e-Innovazione S.p.A. (società preposta al controllo di Sicilia e-Servizi S.p.A.), il controllo da parte dell’Amministrazione Regionale sull’operato di Sicilia e-Servizi S.p.A. e del suo Socio Privato, viene definitivamente annullato (alla faccia della trasparenza adamantina delle procedure lombardiane). Infine, con determina 1288 dell’11 Gennaio 2012, il Presidente Lombardo ha chiesto al Presidente del Cda di Sicilia e-Servizi S.p.A. la convocazione dell’Assemblea Straordinaria dei Soci per la messa in liquidazione della società, determinando la consequenziale messa in liquidazione volontaria della Società in data 23 Gennaio 2012. Tutto ciò in contrasto con precedenti atti e con palese eccesso di potere, non potendo con atto amministrativo (decreto) disapplicare la legge (L. 6/2001, art. 78 ) sul fondamento della quale era stata costituita la società Sicilia e-Servizi. Nel frattempo, la spesa complessivamente sostenuta per tali attività oggi azzerate ammonta a 105 milioni di euro, con risultati totalmente invisibili e improprie forniture sfacciatamente visibili. Da ultimo anche la Comunità Europea ha ravvisato irregolarità circa il trasferimento dei fondi a Sicilia e- Servizi.

Denunciato che:

nel settore della Formazione Professionale e del Lavoro, il danno provocato dal Governo Lombardo è immane. Infatti, basta fare riferimento alla misera fine cui la disamministrazione lombardiana ha condannato i 40 milioni di euro stanziati a valere sul POR FSE 2007-2013 per la realizzazione di Percorsi Integrati per sostenere l’occupabilità di Inoccupati e Disoccupati ( Avviso Pubblico n. 7 del 26 Maggio 2009 pubblicato in GURS il 5 Giugno 2009 ). Tale somma avrebbe dovuto consentire l’inserimento di giovani e adulti nel mercato del lavoro, concorrendo così alla riduzione di situazioni di disagio sociale. Per un anno, 13 mila tra giovani e adulti, avrebbero potuto usufruire di un guadagno di 800 euro mensili a fronte dell’attuazione dei loro progetti. Invece, dopo l’approvazione della graduatoria definitiva dei progetti ( con DDG 1077 del 29 Marzo 2011 ) e l’impegno di 140.677.321 euro sul capitolo 717307 del bilancio della Regione per l’esercizio finanziario 2011, la Corte dei Conti ha ricusato il visto all’approvazione della graduatoria, per irregolarità riscontrate nella fase di valutazione. Le conseguenze sono state l’annullamento della graduatoria e il disimpegno dei 140.677.321 euro. Una vergogna ! Un mare di soldi persi! La stessa fine rischiano di fare i 180 milioni di euro, sempre a valere sul FSE, di cui all’Avviso Pubblico n.8 del 29 Maggio 2009, relativi ad interventi formativi per lo sviluppo dei saperi e delle competenze, tra le cui finalità vi sono l’accrescimento e l’adeguamento delle competenze sia dei lavoratori, che, in generale, dei soggetti fuorusciti temporaneamente dal mercato del lavoro e che risultino essere attualmente disoccupati. Ad oggi, l’Assessorato Istruzione non ha dato alcuna comunicazione e non ha nemmeno reso note le graduatorie provvisorie del predetto avviso. Gli enti di formazione e i giovani potenziali beneficiari, attendono da oltre 33 mesi l’avvio dei progetti e lo svolgimento delle procedure di evidenza pubblica previste dalla legge per la selezione dei giovani disoccupati beneficiari. Tale ingiustificabile ed irresponsabile ritardo impedisce la pubblicazione delle graduatorie definitive e la cantierabilità dei progetti. Ancora più gravemente esso rischia di causare il disimpegno e la restituzione all’Unione Europea delle ingenti somme citate ( 180 milioni di euro ). Tanto più che la documentazione relativa alla procedura di valutazione sembra essere, secondo la Corte dei Conti, molto approssimativa e piena di errori. Un disastro! Inoltre, il 4 Agosto 2011, l’Ars ha stanziato ulteriori 45 milioni di euro per garantire la copertura del Piano Formativo 2011. Il relativo decreto di impegno delle somme, dopo almeno tre tentativi andati a vuoto, è stato “finalmente” pubblicato il 29 Dicembre 2011, con un ritardo che ha causato di fatto la cassa integrazione per 2500 lavoratori.
Il Governo regionale, illegittimamente, ha proceduto all’affidamento in house alla SUES per la fornitura di beni e servizi nel territorio della Regione siciliana, guadagnando la bocciatura dei contratti da parte dell’Authority, la quale ha rimesso alla Procura della Corte dei Conti l’esame delle anomalie riscontrate; la posizione del Governo regionale sulla cessione a privati dell’AST rischia di essere dannosa per la Regione e spericolata dal punto di vista della trasparenza delle procedure. Il processo di incorporazione della Jonica Trasporti, il 49% delle cui azioni è di proprietà privata, era avvenuto con un bando discutibile. La decisione di procedere alla vendita dell’Ast, evitando il ricorso alla gara di evidenza pubblica, è altrettanto dannosa, poco trasparente e non in linea con la politica delle liberalizzazioni che il Governo nazionale sta impostando;
la partecipazione della Regione alla procedura di cessione del ramo d’azienda Siremar, indetta dall’amministrazione straordinaria, è stata un errore. Essa è avvenuta per il tramite della Compagnia delle Isole Spa, partecipata dalla Mediterranea Holding Spa, a sua volta partecipata dalla Regione in misura minoritaria. Nel corso della procedura di gara, nella seduta del 13 Settembre 2011, la Compagnia delle Isole Spa ha prodotto agli atti di gara un impegno di primario istituto di credito al rilascio di polizza fideiussoria a prima richiesta, fino alla concorrenza di 39 milioni di euro circa. Tale dichiarazione sarebbe stata controgarantita da dichiarazione fideiussoria rilasciata in favore del predetto istituto dalla Regione Siciliana per il medesimo importo. Purtroppo, né la partecipazione alla gara in questione, né il relativo impegno finanziario sono mai stati oggetto di regolare previsione in bilancio o di formalizzazione legislativa. Inoltre, l’operazione contrasta con la dismissione del ruolo di imprenditrice che la Regione da molti anni persegue, dopo i ben noti fallimenti e perdite.

Rilevato che:

perfino sia l’on. Lupo che l’on. Cracolici, pur nell’alterna vicenda delle loro schermaglie interne, hanno più volte affermato che l’attuale governo ha esaurito il proprio compito, essendo venuto meno ai presupposti riformatori e di cambiamento che lo avevano ispirato;

Sottolineato che:

tra le situazioni più disastrose è da segnalare quella relativa ai fondi comunitari, che vede la Regione Sicilia in immane ritardo nella emanazione dei bandi e nell’attuazione della spesa, a tal punto da rischiare una delle più colossali decisioni di disimpegno automatico da parte della Comunità europea delle somme messe a disposizione e finora non sottoposte né a programmazione, né a bando, né tantomeno ad impegno ed erogazione, con gravissimo danno per le attività economiche siciliane, specie nei settori dell’agricoltura, del turismo, dei beni culturali e della formazione. In particolare, su una disponibilità complessiva del P.O. FESR 2007/2013 pari a circa sette miliardi, sono state spese somme inferiori al 10 per cento ed impegnate somme mediamente pari al 50 per cento. Il Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, nella sua ultima relazione, scrive che la Regione Sicilia utilizza artifici di ingegneria finanziaria al fine di rendicontare una spesa dei fondi comunitari, anche se in realtà le risorse non vengono utilizzate. Il Ministro dichiara letteralmente che “all’aumento di spese rendicontate non è generalmente corrisposto alcun utilizzo dei fondi –ancora non operativi– con benefici nulli per le imprese e rischi elevati di non riuscire a utilizzare le risorse così appostate e non riprogrammabili, entro la data di chiusura dei programmi“. In ultimo il blocco di 220 milioni di euro di fondi europei destinati alla Sicilia, per inadempienze ed errori, completa il quadro di un fallimento e di un danno ai siciliani senza precedenti; la trasformazione dell’IRFIS da banca di mediocredito a Società Finanziaria Regionale, ha significato la cessione di uno strumento importante per il tessuto imprenditoriale della Sicilia, inadeguatamente sostituito dalle attività offerte dalla neo Società Finanziaria Regionale, per niente utile alle necessità delle aziende isolane, e che il passaggio a SFR sia avvenuto nonostante la commissione parlamentare Bilancio e Programmazione dell’Assemblea regionale avesse manifestato, ripetutamente, forti perplessità sul percorso di trasformazione dell’Istituto, deciso unilateralmente dal Governo regionale;

Osservato che:

le emergenze della Sicilia – la gravissima situazione dei rifiuti ed idrica, la crisi delle imprese, l’aumento della disoccupazione, lo sfascio dei servizi, la mafia – pretendono forti interventi di riforma e di moralizzazione delle istituzioni e della vita pubblica, congrue misure da effettuare sul bisogno di lavoro, sulla qualità della vita e dei servizi, sulla tutela del territorio, sulla completa libertà dalla mafia e sul riconoscimento dei diritti dei siciliani;
il Governatore Lombardo e il suo attuale governo, sono assolutamente inadeguati ad affrontare e avviare a soluzione i gravi problemi dell’Isola;
il prolungarsi, per ancora molti mesi, di maggioranza e governi ribaltonisti e trasformisti, rissosi e incapaci di un disegno strategico e di efficacia operativa, hanno aggravato la crisi dell’istituto autonomistico, causando un sempre maggiore distacco del popolo siciliano;
il susseguirsi dei governi ha determinato anche uno scombussolamento della macchina amministrativa e dell’apparato burocratico. I dirigenti sono stati sostituiti ad ogni pie’ sospinto. La durata media della loro permanenza alla direzione di importantissimi dipartimenti è stata di sei mesi. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: discontinuità, ritardi, perdita di finanziamenti, scelte arbitrarie, assenza di un’attività coerente e organica;
l’UDC è uscito dalla maggioranza e dal Governo, collocandosi all’opposizione, di fatto confermando gran parte dei rilievi segnalati nel presente documento;
la denuncia su tutti i mali dell’Isola e sull’inadeguatezza del governo ad affrontarli è stata, negli ultimi anni coralmente espressa da tutte le sigle sindacali, dalle organizzazioni datoriali, da tutte le rappresentanze di categoria, e in ultimo dai massicci movimenti spontanei dei cittadini, degli imprenditori in agonia, dei lavoratori di ogni settore, dei disoccupati, dei precari e del mondo delle associazioni; è indispensabile ridare alla Regione un Governo ed una maggioranza adeguati alle sfide di questi anni; per pensare a tale risultato è necessario ricorrere ad un nuovo responso elettorale;
Tutto ciò considerato
Esprime sfiducia nei confronti del Presidente della Regione e dell’intero Governo regionale.

Leontini Maira Bufardeci
Beninati Caronia Cimino
Bosco Cascio S. Incardona
Buzzanca Cordaro Mineo
Campagna Scilla
Caputo
D’Asero
Sfiducia al Presidente ed al Governo della Regione

Falcone
Formica
Leanza E.
Limoli
Maesano
Marinese
Pogliese
Scoma
Torregrossa
Vinciullo


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