Prendiamone atto: le istituzioni pubbliche del nostro paese, chiacchiere a parte, non difende chi denuncia i mafiosi. Le dichiarazioni di fabrizio ferrandelli (pd)
Il testimone di Giustizia Ignazio Cutro’ lascia la Sicilia e denuncia l’abbandono da parte dello Stato italiano
PRENDIAMONE ATTO: LE ISTITUZIONI PUBBLICHE DEL NOSTRO PAESE, CHIACCHIERE A PARTE, NON DIFENDE CHI DENUNCIA I MAFIOSI. LE DICHIARAZIONI DI FABRIZIO FERRANDELLI (PD)
Il testimone di giustizia, Ignazio Cutrò, lascia la Sicilia, stanco di aspettare l’intervento dello Stato in suo favore. Su facebook ha postato il seguente messaggio:
“ABBIAMO VINTO NOI, SI’ IO E LA MIA FAMIGLIA, IO NON MI SENTO UN PERDENTE, MIO PADRE MI HA FATTO CRESCERE CON DEGLI IDEALI, SEMPRE A TESTA ALTA E SCHIENA DRITTA.IO NON HO NULLA DA VERGOGNARMI, MA SI DEVONO VERGOGNARE CHI POTREBBE FARE QUALCOSA PER I TESTIMONI DI GIUSTIZIA E NON LO FA!
AL MOMENTO CHE PASSERO’ LO STRETTO DI MESSINA CON LE VALIGIE IN MANO NON HO PERSO IO, MA HA PERSO QUEL MONDO POLITICO DELLE CHIACCHIERE E DELLA BUROCRAZIA CHE NON RIESCE A DIFENDERE I SUOI FIGLI.
IN CULO ALLA MAFIAAAAA!!! ( IN TUTTA ITALIA CI SONO TANTISSIMI TESTIMONI DI GIUSTIZIA CHE IN QUESTO MOMENTO SOFFRONO E MAGARI PATISCONO LA FAME E PURTROPPO SONO CONVINTO CHE PER L ESASPERAZIONE CI SARANNO DELLE DIMOSTRANZE ,VA A LORO DA PARTE MIA E DELLA MIA FAMIGLIA UN CALOROSO ABBRACCIO)”.
Sulla vicenda di Ignazio Cutrò, l’imprenditore di Bivona, in provincia di Agrigento, che dopo aver denunciato i mafiosi ne sta vedendo di tutti i colori, interviene il parlamentare regionale del PD, Fabrizio Ferrandelli.
“Se Ignazio Cutrò dirà addio all’Italia – dice Ferrandelli – il messaggio che passerà sarà devastante: si affermerà l’idea che lo Stato non è in grado di difendere l’economia legale e, ancor più grave, gli imprenditori che resistono alla sopraffazione mafiosa. In Sicilia non possiamo permettercelo, non possiamo tarpare le ali alla resistenza antimafia, non può passare il messaggio che denunciare non conviene”.
“Mi rivolgo – aggiunge Ferrandelli – al viceministro Bubbico, da siciliano innanzitutto, chiedendogli di impegnarsi affinché il caso Cutrò non si trasformi, innanzitutto dalle mie parti, in una campagna di delegittimazione per chi denuncia e contemporaneamente in uno spot che rafforza la mafia. A Ignazio Cutrò, infine, gli chiedo di resistere per non vanificare il suo impegno per la giustizia e la legalità”.