Guglielmo II la soprannominò Stella d’Italia, mentre Gabriele D’Annunzio la definì l’unica: Donna Franca Florio, icona della Belle Époque palermitana e regina di Sicilia, oggi ritorna dalla sua gente per una mostra interamente dedicata all’opera di Boldini che la rappresenta. Inaugurata a Villa Zito, Il ritorno di Donna Franca Florio è curata dall’esperto d’arte e studioso Matteo Smollizza. Non un quadro ma un mito con una storia e un fascino inesauribile, intorno al quale ruotano numerose leggende.
«Abbiamo finalmente svelato un mistero durato oltre cento anni – spiega il curatore Smollizza -. La tela oggi esposta è l’unico ritratto boldiniano di Donna Franca Florio, terminato nel 1924. Sotto di esso giacciono la prima stesura, realizzata dal pittore a Palermo nel 1901, in cui Donna Franca appare in piena e quasi impersonale eleganza, e quella intermedia databile intorno alla Prima Guerra Mondiale, che la rappresenta invece con accentuata sensualità». La mostra è arricchita da alcune iniziative ed eventi collaterali. Da oggi sino a domenica 18 marzo verranno esposte nel cortile interno della villa alcune prestigiose auto d’epoca del periodo in cui visse Donna Franca, per iniziativa del Circolo Auto e Moto d’Epoca Vincenzo Florio. Un tuffo nella moda della Belle Époque attraverso gli abiti originali dei primi anni del XX secolo, provenienti dalla collezione Raffaello Piraino, in un percorso a cura delle studiose del costume storico Roberta Barraja e Maria Vanessa Bellanca.
Durante la mostra i visitatori avranno l’occasione, inoltre, di ammirare la ricostruzione storica dell’abito indossato da Donna Franca Florio nel dipinto di Boldini, grazie alla sponsorizzazione di Università E-Campus, a cura del giovane designer Dario Princiotta. Pillole di storia sulla famiglia Florio invece è il titolo delle visite guidate tenute da Chico Paladino e Vincenzo Prestigiacomo su prenotazione. «Proprio ieri il New York Times ha messo in prima pagina Palermo, ed oggi torna in città Donna Franca Florio – commenta il sindaco Leoluca Orlando, presidente, per l’occasione, del comitato d’onore -. Questo evento segna la differenza tra il ricordare e il fare memoria: oggi facciamo memoria di Donna Franca e questa memoria ci interroga, ci scuote ad un richiamo di Palermo alle eccellenze».
Discendente di una famiglia dell’aristocrazia siciliana, Donna Franca Florio era l’indiscussa regina di tutti gli appuntamenti del bel mondo palermitano. Parlava fluentemente quattro lingue e la sua intrigante bellezza ed eleganza avevano sedotto centinaia di uomini, primo tra tutti Gabriele D’Annunzio e Guglielmo II di Germania. Era un’abile imprenditrice e, aiutando il marito Ignazio negli affari di famiglia, contribuì ad accrescere il patrimonio del casato Florio e ad aumentare il prestigio internazionale della Sicilia. Il ritratto di Donna Franca Florio ritorna a Palermo in una mostra dedicata interamente alla sua figura e all’epoca che rappresenta, dopo un turbolento viaggio che lo ha visto, dopo l’esposizione del 1903 alla Biennale di Venezia, nelle mani e nelle menti di diversi collezionisti ed esperti d’arte.
Dal barone Rothschild, che la portò con sé in America, a Francesco Bellavista Caltagirone, titolare di diversi alberghi di lusso in Sicilia, che nel 2005 la riportò a Palermo, seppur in una sala del Grand Hotel Villa Igea precluso al pubblico. Nel 2017, dopo il fallimento dei Caltagirone, il ritratto di Donna Franca Florio è stato messo nuovamente all’asta. «È stato un periodo durissimo – racconta Costanza Afan de Rivera Costaguti, nipote di Donna Franca e Ignazio Florio -, la paura era tanta. Abbiamo avviato una campagna di crowdfunding per acquistare il dipinto, ricondurlo a Palermo ed evitare che l’opera finisse in una collezione privata: un quadro qualunque in una casa-museo qualunque. La vita del ritratto di Donna Franca invece è qui, a Palermo».
Ad aprile dello stesso anno, tra le tante, l’offerta vincente dei marchesi Marida e Annibale Berlingieri che per un milione e 133 mila euro si sono aggiudicati l’opera. «Abbiamo comprato questo quadro un anno fa – racconta la marchesa -, un’opera meravigliosa, io me ne sono innamorata subito. Suscita una grande emozione l’eleganza e la leggerezza con cui Boldini esalta Donna Franca Florio, una bellissima donna, icona di Palermo, adesso riportata nella sua città». Il quadro, terminata la nostalgica parentesi palermitana, non sarà visibile a tutti, ma solo su appuntamento e recandosi alla residenza dei marchesi. La regina di Sicilia torna quindi nella città di cui fu indiscussa protagonista, da donna colta e intelligente, in quella Villa Zito sede dell’Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club, di cui la stessa Donna Franca fu madrina, insieme a Bianca Zanca, di numerose iniziative che spesso coniugavano lo sport alla beneficenza.
«Il ritorno del capolavoro di Boldini ha un forte valore simbolico – dichiara infine Raffaele Bonsignore, presidente di Fondazione Sicilia -. Donna Franca Florio, vissuta in uno dei periodi più floridi per Palermo, si riafferma oggi regina della cultura. Ringrazio i marchesi Berlingieri, chi può intervenire nella cultura lo faccia, e non soltanto per sé!». Il celebre dipinto di Giovanni Boldini rimarrà esposto a Villa Zito fino al 20 maggio 2018, per poi tornare a palazzo Mazzarino, dimora palermitana dei Berlingieri.
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