Nel centrodestra non c'è intesa. Non si esclude un'elezione a sorpresa. Sempre che oggi si voti. Perché, alla fine, si potrebbe andare ad un ennesimo rinvio
Il rebus della vice presidenza Ars Tre nomi in bilico. Rinvio seduta?
I candidati alla vice presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, sulla carta, sono tre: Santi Formica (Forza Italia-Lista Musumeci), Nino D’Asero (Nuovo centrodestra democratico) e Roberto Di Mauro per il Partito dei Siciliani-Mpa. E se sono tre e il posto è uno (un vice presidente c’è già ed è Antonio Venturino del centrosinistra, si deve eleggere il secondo), va da sé che non c’è alcuna intesa.
Che succederà, oggi pomeriggio? Si potrebbe andare al voto. In queste condizioni, nella prima votazione nessuno dovrebbe risultare eletto, a meno di colpi di scena che nelle dinamiche parlamentari non possono essere escluse a priori. Nella seconda votazione risulterebbe eletto chi prenderebbe più voti.
In questo scenario le sorprese potrebbero essere tante: potrebbe passare un candidato di centrodestra, magari ricompattando le attuali divisioni. Ma non è da escludere, ad esempio, che Di Mauro, capogruppo del Partito dei Siciliani, si giochi la propria partita con il centrosinistra, visto che ha già spiccato il salto della quaglia, passando, armi e bagagli, a sostegno del Governo di Rosario Crocetta.
Resta da capire cosa farà il Pd: se rimarrà unito, o se una parte di questo partito – per esempio o cuperliani – giocherà una partita a sorpresa, magari provando un’alleanza con i 14 deputati grillini.
C’è anche un’altra ipotesi, forse la più probabile: e cioè che oggi, vista la mancata intesa tra le forze politiche, si rinvii tutto a data da destinarsi, magari associando l’elezione del vice presidente dell’Ars al rinnovo delle Commissioni legislative.
Sala d’Ercole dovrebbe poi cercare di mettere una pezza al caos creato dal Governo Crocetta nella gestione delle Province commissariate. Come? Con un disegno di legge che l’Aula dovrebbe incardinare oggi.
Nel pomeriggio pubblicheremo un approfondimento su tale argomento. Quello che possiamo anticipare è che, a quanto sembra, venuti meno gli effetti della legge che ha commissariato le Province, queste ultime, allo stato attuale, non avrebbero un rappresentante legale con il potere di firma. Sembra incredibile, ma le cose potrebbero stare proprio così.
Un fatto del genere non si è mai verificato. Ma con il Governo Crocetta, anzi con i Governi Crocetta, sotto il profilo amministrativo, ormai ci stiamo abituando a tutto e al contrario di tutto.