Il programma del prof. Davino – Facoltà di Agraria

Fra qualche giorno saremo chiamati ad eleggere il Preside della nostra Facoltà per il triennio 2008-2011 e a diversi colleghi ho espresso la mia intenzione di candidarmi per questo incarico prestigioso, ma molto impegnativo specie per quanto riguarda i previsti cambiamenti che dovrebbero avvenire in tempi brevi nel mondo universitario.
Per tale motivo reputo opportuno farvi conoscere il programma che intendo presentare al nostro Decano Prof. Francesco Bellia.
Il programma che intendo proporre ai miei Colleghi, agli Assegnisti, ai Dottorandi, al Personale tecnico ed amministrativo e agli Studenti è ispirato ad un principio fondamentale di democrazia: tutti abbiamo doveri e diritti.
Tutti abbiamo il dovere di contribuire alla formazione degli studenti ed alla crescita culturale della Facoltà e tutti abbiamo il diritto di avere soddisfazioni professionali, anche in termini di progressione di carriera.

E’ ovvio che quanto riportato nel mio programma non è “scritto sul marmo” come diceva un vecchio mio maestro di vita quindi può essere migliorato o completamente modificato se la maggioranza dei Colleghi lo ritiene opportuno, purché i mutamenti siano rivolti sempre alla crescita della Facoltà e dei nostri giovani e non ai nostri interessi personali come frequentemente accade.
E’ ovvio che qualcosa non và. Quindi è obbligo di tutti noi capire per tentare di migliorare.

Spesso non rispettiamo le stesse norme imposte dallo Stato, non per dolo ma perché non affrontiamo il problema con chiarezza, trasparenza e lucidità.
Faccio un esempio banale: per la richiesta di bandi di concorso di I fascia la legge prevedeva che il 30% di questi posti dovevano essere riservati ai novennalisti (cioè da coloro che avevano superato i nove anni di carriera nel ruolo inferiore). Tale principio non è stato rispettato né in Facoltà né nei concorsi nei quali molti di noi siamo stati impegnati.
Ispirandomi a questi principi di democrazia  penserei di attuare un programma avvalendomi di Commissioni. Per l’Azienda Agraria esiste già un Comitato di gestione che sulla base dei primi risultati acquisiti ha ottenuto i primi risultati interessanti. Sia le Commissioni che il Comitato di Gestione  si dovrebbero occupare di problemi specifici con l’obiettivo principale di fare crescere la nostra  Facoltà.

E’ ovvio che per attuare il programma di seguito riportato in qualche caso dovremmo modificare degli articoli del Regolamento di Facoltà. Le Commissioni che potrebbero far funzionare la nostra Facoltà dovrebbero essere le seguenti:
1) Commissione: Rapporti Facoltà-Studenti e Didattica;
2)  “ Avanzamento di carriera;
3)  “  Ricerca Scientifica;
4)  “ Rapporti Facoltà – Istituzioni (Comuni, Province, Regioni, MUR, MiPAF, Atenei e Facoltà);
5)  “ Edilizia;
6)  “ Biblioteca; 
7) Comitato di gestione Azienda Agraria.

Ogni Commissione dovrebbe essere costituita da un numero non elevato di componenti (circa 7) eletti dal Consiglio di Facoltà in numero di 2 per ciascuna fascia di docenti tutti confermati nel proprio ruolo ed un rappresentante del Personale tecnico ed amministrativo). In questo modo ogni fascia avrebbe l’opportunità di far sentire la propria voce.
Ogni Commissione avrà il compito di eleggere il Presidente ed il Segretario. I componenti delle Commissioni, nonché il Presidente ed il Segretario durano in carica per un triennio. Secondo il mio modesto parere il regolamento delle Commissioni dovrà prevedere che i componenti delle Commissiono saranno eletti dal Consiglio di Facoltà mentre il Presidente o il Segretario saranno eletti dalla stessa Commissione. È ovvio che ogni Docente potrà essere componente di una sola Commissione. Inoltre per dare pari opportunità a tutti i Colleghi nessuno di noi dovrebbe avere più di un compito sia in Facoltà che in Ateneo. Questo significherebbe gratificare tanti colleghi che con umiltà e dedizione spendono molto tempo per la nostra Facoltà.

1) Rapporti Facoltà-Studenti e Didattica.

Al fine di integrare meglio i rapporti tra la Facoltà, cioè Docenti, Personale tecnico ed amministrativo e studenti sarebbe opportuno l’istituzione di una apposita Commissione. Di questa Commissione oltre al personale Docente e tecnico amministrativo dovrebbe far parte almeno uno studente. In tal modo tutti gli studenti avrebbero l’opportunità di avanzare in tempi brevi le loro richieste. La Commissione avrebbe il compito di valutare le richieste e successivamente sottoporre le proposte di delibera all’approvazione del Consiglio di Facoltà. Inoltre la Commissione dovrebbe elaborare le proposte dei nuovi corsi di studio e degli ordinamenti didattici. Dovrebbe elaborare dei modelli di sviluppo dell’organico sulla base dei corsi di studio.
Per fare integrare meglio gli studenti con la Facoltà sarebbe opportuno trovare dei nuovi spazi e metterli a loro disposizione. Nella struttura di S. Sofia a piano terra si trovano ampie superfici tra un Dipartimento ed un altro che non vengono utilizzati. Quindi creare dei punti di incontro per gli studenti non risulterebbe oneroso né dal punto di vista degli spazi né dal punto di vista finanziario.  
Borse di studio per studenti italiani e stranieri. Al fine di incrementare le iscrizioni sarebbe utile bandire borse di studio per studenti italiani e stranieri. Il corso di laurea di Ragusa era stato istituito con lo scopo di favorire non solo gli studenti della provincia di Ragusa ma soprattutto per intercettare studenti stranieri del centro e nord Africa. Quindi l’assegnazione di borse di studio per gli studenti stranieri potrebbe favorire  le iscrizioni e quindi incrementare il numero degli iscritti che in questi ultimi hanno sta diminuendo drasticamente.
Inoltre per elevare il livello delle informazioni sarebbero auspicabili dei seminari tenuti da Docenti stranieri di chiara fama su argomenti proposti dai singoli Dipartimenti. La Commissione dovrebbe anche curare i rapporti con l’ERSU ai fini delle assegnazione degli alloggi per i nostri studenti fuori sede  e per tutte le agevolazioni previste (ad es. pasti, esenzioni tasse universitarie, agevolazioni per i dottorandi senza borsa ecc.).

2) Avanzamento di carriera.

La Commissione avrebbe il compito di proporre al Consiglio di Facoltà due graduatorie una per i novennalisti ed una per i più giovani per ogni fascia di docenza. Le due graduatorie dovrebbero essere aggiornate ogni tre anni inserendo nella prima coloro che hanno maturato i nove anni nel loro ruolo e nella seconda i nuovi. E’ ovvio che i  nuovi entrati in una fascia seguiranno quelli che già sono in graduatoria. Questo meccanismo dovrebbe essere adottato anche in quegli anni in cui le risorse non consentirebbero di immettere in ruolo vincitori di concorsi fuori sede. Ogni qualvolta la Facoltà si trova nelle condizioni di bandire nuovi posti per avanzamento di carriera il 30% dovrebbero essere assegnati ai novennalisti ed il rimanente 70% ai giovani. E’ ovvio che non sempre ciò potrà avvenire in  quanto i posti messi a concorso saranno sempre di gran lunga  in numero  inferiore alle attese ed alle aspettative di ognuno di noi, in questi casi sarà cura della Commissione riequilibrare il rapporto nelle tornate successive dei posti messi a concorso per bando diretto dell’Ateneo o di quelli inseriti negli organici della Facoltà per chiamata avendo superato un concorso fuori sede.
E’ ovvio che le proposte e la formulazione delle graduatorie dovrebbe scaturire dalla sommatoria di un punteggio assegnato ad ogni candidato sulla base di alcuni parametri di valutazione da stabilire collegialmente (Es. Pubblicazioni, Età, Rapporto Pubblicazioni /Età, Progetti di Ricerca come Responsabile Nazionale, locale o facente parte, Disponibilità economiche del Dipartimento che presenta il candidato ecc.).
Concorsi per nuovi Ricercatori- Anche i concorsi da bandire per nuovi posti di Ricercatori dovrebbero subire  delle variazioni che vadano verso la chiarezza, la trasparenza e soprattutto basati sul merito dei singoli candidati. Un tale meccanismo potrebbe risultare utile per diversi motivi. Mi limiterò ad accennare i due più importanti:
a) Ogni Dipartimento verrà spinto ad acquisire nuove risorse anche al di fuori dai comuni canali (Quota di Ateneo e progetti MUR) e quindi dai Comuni, Province, Regioni, Comunità Europea, Aziende private ecc.
b) Ogni collega che entra in graduatoria o un giovane che spera di entrare in quella per Ricercatore sarà libero di organizzare le proprie scelte future. Oggi non mi sembra corretto tenere un giovane collaboratore e spedirlo a casa quando ha superato i 40 anni di età in quanto riscontrerà gravi difficoltà di sistemazione anche in altri settori.

3)  Ricerca Scientifica.

La Commissione Ricerca Scientifica deve essere composta da colleghi capaci,volenterosi perché essa può e deve rappresentare la base necessaria per la crescita  della nostra Facoltà. Il compito principale della Commissione non è quello di dividere i fondi di Ateneo ai colleghi. Il compito dovrebbe essere totalmente diverso. Il compito essenziale dovrebbe essere quello di reperire fondi presso Istituzioni pubbliche e Ditte private. Spesso i fondi di ricerca esistono ma vengono spesi  o sono gestiti male dalle Istituzioni. Per maggior chiarezza riporto alcuni esempi riguardanti il mio settore cioè la Patologia vegetale, cioè riporto i fondi spesi dalla Regione Sicilia per il nostro territorio ma affidandoli non ai nostri tre Atenei ma ad altre Istituzioni al di fuori della nostra terra. Dai progetti si evince chiaramente che anche i Ricercatori della nostra  Facoltà avevano un eccellente preparazione ed esperienza nei diversi settori: Anzi mi sento di affermare con certezza che in molti settori le nostre conoscenze ed esperienze erano di gran lunga superiori a quelle dei Ricercatori che hanno avuto assegnato i progetti, se non altro perché conosciamo benissimo il nostro territorio. Le ricerche che riguardano la Patologia vegetale settore del quale faccio parte anch’io sono state le seguente:
-Progetto su: Caratterizzazione, miglioramento genetico-sanitario e difesa del cappero delle isole minori della Sicilia. Fondi Regione siciliana assegnato a ISPAVE- Roma (Istituto di Patologia Vegetale di Roma);
-Progetto su: Risanamento vitigni siciliani. Fondi Regione siciliana assegnato a ISPAVE- Roma;
-Progetto Interregionale su: Orticoltura (Responsabile Prof. F. Tognoni Univ. Pisa)- Sottoprogetto Colture protette- Fondi Part. Regione siciliana. Parte Patologia assegnato a ISPAVE-Roma;
– Progetto per: Potenziare  la competitività di orticole in aree  meridionali. Responsabile del Progetto Dr A. Falavigna CRA- Montanaso lombardo (Lodi). UUOO 37 –Sicilia 3 UUOO, Lombardia  6 UUOO, Roma 4 UUOO.
– Progetto su: Recupero e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali siciliane. Fondi Regione siciliana. Parte Patologia vegetale assegnato a  ISPAVE- Roma;
-Progetto su: Mal dell’esca della vite. Progetto finanziato dal MIPAF e cofinanziato dalla Regione siciliana assegnato al Prof. Surico dell’ Università di Firenze come dovuto; qual’è stato il contributo della nostra Facoltà?
-Progetto sul virus della tristezza degli agrumi. Finanziamento  Regione Calabria assegnato ad Università Mediterranea di Reggio Calabria e  ISPAVE- Roma.
E’ ovvio che tutti i settori sono stati penalizzati in questi ultimi anni in quanto diversi progetti erano multidisciplinari e quindi tutti potevamo entrare a pieno titolo in questi progetti. Inoltre è importante sottolineare che tutti avevamo specifiche competenze sui temi dei progetti sopra riportati e tutti conosciamo bene il nostro territorio. Il Prof. Davino da anni si occupa del virus dell’accartocciamento fogliare (TYLCV) un patogeno che da anni provoca ingenti danni alla coltivazioni di pomodoro. Credo che nessuno in Italia abbia pubblicato tanti lavori come il sottoscritto, quindi mi risulta difficile capire perché all’ISPAVE viene assegnato il progetto virus ed il sottoscritto non viene neanche consultato. Altri colleghi che si occupano di viticoltura pur avendo le competenze non sono stati neanche coinvolti in nessuno dei due progetti riguardanti il miglioramento della nostra viticoltura . Io penso che coinvolgendo i nostri Colleghi  sarebbe stato un atto di gratitudine per il lavoro da loro svolto  ma anche per valorizzare la nostra Facoltà. Azioni del genere non danneggiano i singoli Docenti ma danneggiano la nostra Facoltà non solo dal punta di vista di immagine, che reputo un atto gravissimo nei confronti di tutti,  ma anche dal punto di vista economico per i Dipartimenti e per i nostri giovani che spesso si impegnano tutti i giorni  per poche centinaia di € al mese.
I fondi di ricerca potrebbero essere notevolmente incrementati favorendo l’attività conto terzi .Il nostro Ateneo consente tale attività e recita che il 50% di tale attività sia destinata alla ricerca. Se tutti i Dipartimenti ci impegniamo in questa direzione potremmo creare dei fondi per bandire posti di Ricercatori per i nostri giovani. Parte di tali fondi dovrebbero essere distribuiti come incentivi al Personale tecnico ed amministrativo. In effetti il 5% dei compensi conto terzi va al personale tecnico e amministrativo (Delibere adottate già da diversi anni). Data l’esiguità di tale somme e la crisi economica che colpisce tutti si potrebbero rivedere i criteri di riparto.

In Ateneo esiste un nucleo di valutazione che dovrebbe ripartire i fondi di ricerca sulla base di alcuni parametri assegnati ad ogni Docente (numero di pubblicazioni, impact factor della rivista ecc.). Sicuramente anche nel nostro Ateneo tra non molto cambieranno i criteri di ripartizione e quindi molti saremmo penalizzati in quanto si ridurranno drasticamente i fondi a nostra disposizione ( si pensa di assegnare una somma base di 700€ ad ogni Docente ed un ulteriore quota sulla base di determinati parametri). Molti Atenei o Facoltà già da parecchi anni assegnano una quota più consistente a chi è responsabile locale di un progetto MUR 40% e raddoppiano il compenso se il responsabile e anche responsabile nazionale. Un meccanismo del genere consentirebbe di portare più fondi in Facoltà per i responsabili locali che nazionali dal momento che i MUR sono progetti cofinanziati quindi più elevato è il cofinanziamento più elevata potrà essere la richiesta da inoltrare al MUR. Un’altra proposta che vorrei portare avanti è quella di introdurre un parametro inversamente proporzionale all’età di chi presenta un progetto di ricerca. In molti paesi esteri è un parametro tenuto molto in considerazione in quanto i giovani hanno meno incarichi istituzionali e quindi hanno più tempo da dedicare alla ricerca. Recentemente questo parametro viene tenuto molto in considerazione non solo nel campo della ricerca ma anche in altre attività.
Riporto un esempio: recentemente un ottima rivista inglese ha cambiato il comitato scientifico e fra i tanti curriculum ha valutato il mio e quello di un assegnista di Ricerca del nostro Dipartimento. Hanno inserito l’Assegnista che ha pubblicato 60 lavori ed escluso me con 179 lavori in quanto hanno accertato che Lui ha una produttività di 8,5 lavori annui io 5,1 lavori annui, quindi hanno premiato l’ Assegnista perché secondo loro ha una resa produttiva migliore della mia ( naturalmente non mi sono meravigliato in quanto la sua partenza è migliore della mia, continuando dello stesso passo alla mia età avrà sicuramente una produttività migliore della mia). Sulla base di quanto accennato proporrei di abbassare le quote da assegnare agli ordinari ed incrementare le quote per Professori Associati e Ricercatori. Questa mia proposta tenta di premiare ed incoraggiare i più giovani ma nello stesso tempo  non danneggia quelli in età più avanzata perché come accennato presi da mille impegni spesso non abbiamo molto tempo da dedicare alla ricerca ed in ogni caso non avremmo molto da fare se molti di noi come si vocifera in giro potremmo ottenere 700€.
Questo nuovo meccanismo finirebbe per penalizzare tutti : a breve scadenza i Docenti più anziani ed in seguito anche i più giovani.

4) Rapporti Facoltà-Istituzioni.

La Commissione Rapporti Facoltà-Istituzioni avrebbe il compito di tenere rapporti con tutte le Istituzioni quali Comuni, Province, Regione siciliana,MUR, Atenei italiani ed esteri, Comunità Europea ed Aziende private. Lo scopo principale dovrebbe essere di fare conoscere la Facoltà. Spesso siamo in grado di risolvere determinati problemi e le stesse Istituzioni locali e le aziende siciliane si rivolgono ad altre Facoltà. Spesso siamo gli stessi Docenti che non sappiamo cosa fa il nostro vicino di stanza.
Ad es. la Prof.ssa Cinzia Caggia ed i suoi collaboratori sono in grado di effettuare analisi per Listeria monocytogenes mediante analisi molecolari direttamente su matrice (cioè senza effettuare l’isolamento del patogeno in coltura) e chi ha avuto bisogno di tale certificazione  si è rivolto ad altre Istituzioni e spesso all’estero. E’ ovvio che tali anomalie potrebbero essere avvenute nei riguardi di altri colleghi. Quindi conoscere le esigenze del territorio potrebbe risultare utile per la Facoltà non solo dal punto di vista finanziario ma anche di immagine. Il lavoro di questa Commissione potrebbe risultare utile anche per la Commissione Ricerca Scientifica.

5) Edilizia.

Uno dei compiti principali di tale Commissione dovrebbe essere quello di occuparsi delle aree a verde della Facoltà , degli altri spazi comuni e dei Dipartimenti. Gli spazi comuni sono l’immagine della nostra Facoltà quindi dovrebbero essere tenuti in modo sempre decoroso. Purtroppo la vecchia sede presenta delle aree totalmente abbandonate. Tale stato di abbandono non dà una buona immagine della nostra Facoltà. Parte delle entrate delle prestazioni conto terzi potrebbero essere impegnate per la manutenzione ordinaria delle due sedi. Non dobbiamo dimenticare infatti che la sede di via S. Sofia è stata costruita da pochi anni ma fra non molto aumenteranno sempre di più i lavori di manutenzione ordinaria. Se diamo un occhiata ai bagni che si trovano negli spazi tra un Dipartimento ed un altro ci accorgiamo che sono tutti in pessime condizioni, porte non funzionanti, cassette di scarico dell’acqua fuori uso, ecc. La Commissione dovrebbe tenere i rapporti con l’Ateneo per i lavori di manutenzione straordinaria che fra qualche anno cominceranno ad aumentare. Un altro problema che dovrebbe seguire la Commissione dovrebbe essere quello di trovare i fondi necessari per riunire le nostre due sedi.  Complessivamente questa Commissione  svolgerà  un ruolo strategico per l’immagine della nostra  Facoltà.
 
6) Biblioteca.

Io personalmente non entro in Biblioteca da parecchi anni. Come accennato nella mia E mail nella quale annunciavo la mia candidatura a Preside della nostra Facoltà ho potuto constatare come funzionavano le biblioteche negli Stati Uniti d’America e come non   funziona e non hanno mai funzionato in Facoltà. Poiché la Biblioteca è più utilizzata dagli studenti che dai Docenti reputo necessario ed opportuna la presenza di un rappresentante degli studenti.  La nostra biblioteca nelle condizioni attuali non funziona. Sulla base di quanto affermato, giudizio negativo condiviso anche da altri colleghi, credo che si potrebbero proporre solo tre soluzioni:
a) Renderla funzionante;
b) Chiuderla definitivamente;
c) Tenerla aperta solo per gli studenti.

a) Renderla funzionante- Per renderla funzionante potremmo seguire due vie: 1) acquistare libri e riviste altamente specializzate; 2) computerizzare tutti i volumi e le riviste. Come accennato nella mia precedente E mail riporto un esempio pratico, in California se mi volevo documentare sul virus della tristezza degli agrumi era sufficiente cliccare l’acronimo del virus cioè CTV in uno dei terminali che erano dislocati in posti diversi del Campus ed in pochi secondi venivano stampati i titoli e le pagine di tutte le riviste del mondo e dei volumi che riportavano notizie su CTV. Se volevamo cercare solo determinate notizie su CTV bastava digitare delle parole chiavi ecc. Inoltre un asterisco contrassegnava tutta la letteratura presente in Biblioteca e la posizione delle riviste o dei libri negli scaffali. Qualcuno potrebbe obiettare che ormai tramite internet troviamo di tutto. Purtroppo in molti settori esistono parecchie lacune, inoltre gli americani sostengono che le biblioteche efficienti devono precedere internet. Già durante la Presidenza Perrotta avevo chiesto ad alcune Ditte specializzate  dei preventivi per creare un sistema per accelerare le ricerche bibliografiche. Oggi potrebbe essere un problema risolvibile con l’aiuto manuale dei nostri studenti.
b) La seconda soluzione potrebbe essere quella di chiuderla definitivamente ed investire le risorse per assegni di ricerca o ricercatori a contratto.
c) La terza ipotesi potrebbe essere quella di utilizzarla solo per gli studenti acquistando più copie dei libri di testo delle nostre discipline da fornire in prestito gratuito agli studenti più bisognosi.
E’ ovvio che in tempi brevissimi la Facoltà dovrà chiarire cosa dovremmo fare per la nostra  Biblioteca.    

7) Comitato di gestione Azienda Agraria.

L’azienda agraria è un bene dell’Ateneo, gestito dalla Facoltà, anche con fondi di Ateneo. Per tale motivo l’azienda agraria non è dei singoli Dipartimenti ma un bene comune. Se  partiamo da questo principio l’Azienda potrebbe crescere, mentre se ogni Dipartimento vorrà gestire autonomamente l’area che ha avuto affidata l’Azienda non riuscirà mai a crescere. In molte Facoltà aziende anche di centinaia di Ha hanno un bilancio positivo (una Facoltà di Agraria possiede un azienda agraria di 1.600 Ha). Secondo me dovremmo elaborare un regolamento per la gestione comune della azienda,  ferma restando l’autonomia  dei Dipartimento nelle gestione delle aree loro  affidate per esigenze di ricerche. Le aree inutilizzate potrebbero essere date in concessioni temporanea a Ditte private che possano essere di supporto alle nostre ricerche o dietro pagamento di un modesto canone. Tutti i Dipartimenti dovrebbero impegnarsi per rendere produttive le aree loro assegnate. I proventi ottenuti dagli affitti o dalla vendita dei prodotti ci potrebbero  essere di valido aiuto per far diventare la nostra azienda agraria un modello da imitare. Al fine di ottenere i risultati sperati è ovvio che tutti dobbiamo collaborare e tutti dovremmo impegnarci a portare in azienda i nostri studenti. Ciò risulterebbe vantaggioso non solo per la crescita dell’azienda ma anche per fare acquisire esperienze dirette ai nostri studenti ed aiutarli per il loro inserimento in un posto di lavoro.  Per incentivare gli studenti si potrebbero assegnare dei crediti agli studenti che partecipano alla attività dell’azienda agraria per periodi da 3 a 6 mesi (cioè un congruo numero di studenti dovrebbe svolgere il tirocinio in azienda in modo da acquisire elementi necessari per la loro attività professionale, oggi spesso i nostri studenti svolgono il tirocinio nelle aziende di un loro familiare quindi non seguono niente di quanto trascritto nel loro programma). Ciò crea un danno per lo studente che non acquisisce elementi per la sua futura attività professionale e un giudizio negativo per l’immagine della nostra Facoltà.
Inoltre reputo opportuno al fine di razionalizzare meglio l’offerta formativa avviare subito delle nuove riflessioni.
Per favorire l’inserimento dei nostri Dottorandi nel mondo del lavoro sarebbe utile riorganizzare i corsi di Dottorato di Ricerca attraverso la realizzazione di scuole di Dottorato.
Un’altra priorità dovrebbe essere la eliminazione del Consiglio di Presidenza.

Conclusioni

Come si evince da quanto riportato sopra il mio programma è basato su alcuni punti essenziali per la Facoltà, sotto riportati, che qualora diventassi Preside rispetterei:
– il Preside della Facoltà dovrebbe essere il Preside di tutti;
– tutti dovremmo impegnarci per fare crescere i nostri giovani;
– tutti,in modo particolare quelli di I fascia dovremmo avere l’umiltà di fare spesso un passo indietro per i motivi che in precedenza ho brevemente illustrato;
– tutti dovremmo impegnarci per acquisire fondi per la nostra Facoltà;
– tutti dovremmo impegnarci per rivalutare la nostra Azienda Agraria e farla diventare un modello da imitare per gli imprenditori agricoli della nostra isola.

Come si evince chiaramente i punti fondamentali del mio programma vertono sulla chiarezza, sulla trasparenza, sulla crescita della Facoltà e soprattutto sul rilancio dei giovani senza tuttavia dimenticare qualcuno meno giovane che non ha avuto la stessa fortuna di molti altri. Personalmente da Professore di I fascia non mi sento superiore a nessun Collega di II fascia o Ricercatore mi reputo solo più fortunato di tanti altri.
Anche il Governatore della Banca d’Italia il Dr Mario Draghi in questi giorni ha sostenuto con forza che l’Italia può migliorare, ma potrà crescere solo a determinate condizioni citando come priorità di investire sui giovani, non ci potrà essere un futuro senza coinvolgere i giovani. Per fare capire come tutti investono sui giovani oltre a quanto riportato sopra sul Comitato Scientifico della rivista inglese  cito un altro esempio che a prima vista potrebbe sembrare banale ma che personalmente reputo un punto essenziale per il futuro della nostra Facoltà e che ci dovrebbe fare riflettere con molta attenzione : la Compagnia INFOSIT (colosso informatico indiano, che lavora per le grandi compagnie informatiche del mondo) ha un organico 50.000 dipendenti aventi un età media di 27 anni. Malgrado la giovane età dei dipendenti le entrate di INFOSIT  stanno  crescendo negli ultimi anni in modo esponenziale.
Per ulteriori approfondimenti suggerirei di leggere il libro di Rampini: La Speranza Indiana.

 

Catania, giugno 2008

Prof. Mario Davino
 


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