Il popolo del web si schiera con Battiato

Il popolo del web si schiera con Franco Battiato. Senza se e senza ma. Sulla pagina di Facebook ‘Sicilia’  che conta oltre 890mila fans, l’articolo con le dichiarazioni del musicista catanese, ormai ex assessore regionale al Turismo, in cui cerca di spiegare il senso della sua affermazione (“Ci sono troie in Parlamento”), ha registrato un vero e proprio boom. Oltre 200mila letture, migliaia di condivisioni, una marea di commenti (al momento sono 450), il tutto in poche ore.  Un vero record.

“Facevo semplicemente riferimento alla “prostituzione” che c’era nel Parlamento italiano fino a pochi mesi fa, sia maschile che femminile. Ho solo parlato di un malcostume politico, non parlavo certo di donne. Io non sono mai stato sessista e chi mi conosce lo sa bene” dice Battiato in questo post pubblicato dalla pagina Facebook ‘Sicilia’ (a destra il logo).  E poi ha aggiunto: “Nella testa però mi risuona forte la parola oltraggio usata dalla presidente Boldrini. La sua indignazione per l’oltraggio al Parlamento italiano mi colpisce. E con l’oltraggio che il popolo italiano ha subito e sta continuando a subire dal Parlamento Italiano come la mettiamo?” 

Parole chiare, del tutto condivisibili. Dove è lo scandalo? Se lo sono chiesti pure i  lettori che in grandissima maggioranza, e con grande passione, si sono schierati contro l’ipocrisia del politically correct che ha portato al siluramento di quello che era considerato il fiore all’occhiello della giunta Crocetta. 

Questi alcuni commenti:  ”Grazie Battiato, la verità purtroppo fa male”. “Quando si ha il coraggio di dire come veramente stanno le cose nel nostro Paese si viene attaccati ma tutti noi dovremmo sostenere le scelte coraggiose di Battiato. Coraggio non sei solo”.

E ancora: “La Sicilia è con Franco Battiato”. Un altro aggiunge: “Battiato ha ragione: ha detto frasi che noi pensiamo ma non diciamo , Crocetta ha sbagliato di grosso. Adesso sapete cosa si deve fare ? Una rivoluzione. Di questi politici del cavolo, non se può più !!!!”.

“ Bravo Franco …peccato che in Italia alla gente piace chiamare le cose con nomi meno appropriati …usando parole ipocrite quanto menzognere …come al solito chi ha il coraggio di esprimere parole che in definitiva poi tutti o quasi pensano a voce alta venga poi crocefisso”.

“Da dove arriva la sig.ra Boldrini? Da Marte, forse? Anziché  fare la moralista e l’indignata di turno, si dia da fare per risollevare le sorti di una nazione affossata da una accozzaglia di puttanieri e di sudicie zoccole!!! Grande Battiato hai detto una gran bella verità”. 

Insomma il tenore della maggior parte dei commenti è questo. Mentre, sempre su Facebook, stanno comparendo tantissimi gruppi che esprimono solidarietà a Battiato.

Agli  internauti, appare ovvio, non è sfuggito che il  ’licenziamento’  di una persona del calibro di Battiato (che ricordiamo faceva l’assessore gratuitamente) è una scelta che riporta la Sicilia indietro. Verso la solita politica. Non è sfuggito che Crocetta, cedendo alle pressioni di una massa di ipocriti che hanno volutamente amplificato e strumentalizzato una frase (magari per fregargli il ruolo), ha dimostrato di essere un rivoluzionario in teoria (e considerata la mole di annunci che ancora non sono pratica, non è questo il solo caso). 

Stamattina gliele canta anche Marco Travaglio: “Fiumi di parole e inchiostro contro il cantautore che osa chiamare troie le troie”, scrive il vice direttore del Fatto Quotidiano. Per il giornalista la decisione di Crocetta è stata una “mossa conformista”. E ancora, Crocetta “si è ridotto alla stregua dell’ultimo parruccone politically correct, che mette alla porta il fiore all’occhiello della sua giunta. Il linguaggio usato da Battiato – scrive Travaglio nel suo editoriale odierno – è da pugno nello stomaco, tipico dell’intellettuale indignato che vuole “èpater” (sbalordire, ndr) un Paese cloroformizzato”.

Di un’altra area, ma d’accordo con Travaglio è anche il giornalista, Pietrangelo Buttafuoco: “Lui non ha fatto altro che dire quello che una legislatura prima disse Paolo Guzzanti con il libro “Mignottocrazia”, ma non ci furono le reazioni che ci sono state adesso. Io ricordo applausi a scena aperta da sinistra. Sono sicuro che se alla sua frase avesse aggiunto “di destra” non ci sarebbe stata una levata di scudi. Sicuramente non avrebbe parlato il Presidente Boldrini, sicuramente Crocetta non lo avrebbe espulso e l’opinione pubblica così avvertita, così sensibile, non avrebbe mosso ciglio. Ed è per questo che la reazione mi sorprende”. Insomma per Buttafuoco, questa sinistra che ha reagito con virulenza, non solo è ipocrita ma anche autolesionista.

Una chiara presa di posizione in difesa di Battiato è arrivata dall’Huffington Post, che parafrasando una sua canzone, ha definito una ‘Povera Patria’ quella che si era rivoltata contro una figura che aveva fatto sperare in un reale cambiamento della politica.

E, anche noi di LinkSicilia, ieri abbiamo detto la nostra. Ovvero che Crocetta, dopo la scelta di un nome come quello di Battiato, che aveva  impressionato, positivamente,  il mondo intero, è tornato ai vecchi metodi del manuale Cencelli, liberandosi di un assessore che aveva avuto il coraggio di denunciare ruberie e attentati al patrimonio culturale (come il progetto del rigassificatore alle spalle della Valle dei templi) e che di certo non sarebbe stato accomodante verso le richieste dei politicanti da strapazzo.

Quello che è certo, e il web lo ha detto chiaramente, è che la Sicilia ha perso una grande occasione.

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