Il mistero del piano per l’energia sostenibile e il clima Voluto ma mai visto. Comune rischia di perdere i fondi

Ztl, piste ciclabili, bike e monopattino sharing, l’adesione alle campagne di StopGlobalWarming, da qualche anno l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando non perde occasione per sottolineare a suon di delibere, oltre che di dichiarazioni, una vocazione green. Eppure è proprio sulla sostenibilità e l’ecologia che il Comune rischia un passo falso che potrebbe costare una brutta figura, oltre che la perdita di un finanziamento comunitario, quello legato all’approvazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), il documento con cui gli enti locali programmano i propri impegni per ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40 per cento entro il 2030 attraverso azioni che aumentino l’efficienza energetica dell’ente e il ricorso a fonti rinnovabili.

E dire che il Comune si era comunque mosso per tempo. Ha aderito al Patto dei sindaci nel 2011, ha approvato il Paes (Piano d’azione per l’energia sostenibile) precursore del Paesc, nel 2015 e infine ha aderito al nuovo Patto dei sindaci nel 2019. A luglio dello scorso anno, era stato anche pubblicato un avviso (senza procedura di gara), per l’avvio di un’indagine di mercato che puntava a trovare figure interessate a partecipare alla selezione per l’affidamento dell’incarico di energy manager certificato in gestione dell’energia. Un ruolo chiave a cui affidare la responsabilità della redazione del Paesc. Da lì in poi il silenzio. Nessuna notizia né sulla nomina del manager, che avrebbe avuto 16 mesi di tempo per lavorare sul documento, né tantomeno del piano. 

In tanti si sono interessati alla vicenda, su tutti il presidente del Consiglio comunale Totò Orlando, che già a dicembre aveva scritto agli uffici competenti per chiedere notizie in merito allo stato dell’arte della realizzazione del Piano. Una richiesta rimasta senza risposta per giorni e giorni, reiterata più volte, rafforzata anche dai solleciti dell’assessore Giusto Catania, ma di fatto caduta nel vuoto. Lo scorso 10 febbraio, poi, un’altra mail nella casella degli uffici responsabili, ma stavolta è la Regione a scrivere al Comune. «Considerato che a tutt’oggi non risulta che codesta amministrazione abbia adempiuto alle superiori richieste – si legge nel documento firmato dal dipartimento dell’Energia – si torna a sollecitare ad adempiere, entro e non oltre il termine di giorni 30 dalla data della presente, con l’avvertenza che, trascorso infruttuosamente il termine come sopra assegnato, questo dipartimento avvierà il procedimento volto alla decadenza del contributo». In soldoni, il Comune rischia di perdere i fondi legati al Programma di ripartizione risorse ai Comuni della Sicilia per la relazione del Paesc. 

«Ho chiesto all’Assessore Marino di sollecitare gli uffici per gli opportuni adempimenti – dice il consigliere del M5s Antonino Randazzo – Il Piano e la pianificazione energetica insieme al ruolo dell’energy manager sono strumenti fondamentali per il Comune per le politiche energetiche. Non possiamo assolutamente perdere il contributo». Intanto gli uffici, messi alle strette dal documento della Regione, che nell’oggetto recava in grassetto la dicitura «Ultimo sollecito», rispondono alle tante richieste giunte da Consiglio e amministrazione e lo fanno rassicurando all’assessore Giusto Catania che stanno lavorando, pur gravati dalle difficoltà dovute a carenza di personale e criticità dovute all’emergenza sanitaria, e promettono ulteriori dettagli in seguito. Il termine scadrebbe l’11 febbraio, ma Catania assicura a MeridioNews: «Tutto ok. Hanno fatto una proroga al 6 giugno per inserire i dati in piattaforma. E oggi o domani sarà nominato l’esperto in gestione energetica». 


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