Il leghista siciliano su Silvia Romano: «Neo-terrorista» Scoppia il caos alla Camera. «Calunnie inaccettabili»

La «neo-terrorista» Silvia Romano. Così il deputato siciliano della Lega Alessandro Pagano ha definito la volontaria rientrata in Italia dopo avere trascorso 18 mesi in ostaggio dei terroristi islamici di Al-Shabaab. Le parole del parlamentare, originario di San Cataldo in provincia di Caltanissetta, hanno sollevato un vero e proprio polverone. La prima a riprenderlo è stata la vicepresidente della Camera Mara Carfagna: «Credo che riferirsi a Silva Romano utilizzando il termine neo-terrorista sia assolutamente improprio, eviterei soprattutto di farlo in questa aula».

Pagano aveva provato da subito a giustificarsi dicendo di avere preso in prestito quelle parole da un quotidiano. L’intervento, avvenuto mentre illustrava un ordine del giorno sul decreto Covid, era cominciato criticando l’assenza di rappresentanti del governo Conte durante i funerali
Pasquale Apicella, il poliziotto morto a Napoli la notte tra il 26 e il 27 aprile mentre tentava di sventare una rapina. Contrariamente a quanto sostenuto dal leghista alle celebrazioni hanno invece preso parte la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della polizia Franco Gabrielli. E pensare che lo stesso Pagano proprio ieri aveva pubblicato una foto su Twitter dei funerali.

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario della Lega
Matteo Salvini: «Il problema non è Silvia Romano, una ragazza mandata allo sbaraglio, usata dai terroristi per ottenere soldi e armi, esibita velata alle telecamere di tutto il mondo da un governo incapace di gestire l’emergenza, prima sanitaria, oggi economica e sociale». Parole che non hanno comunque frenato la presa di posizione delle opposizioni. Anche perché proprio la volontaria, ormai dal giorno della sua liberazione, è presa di mira da insulti e minacce di ogni genere. Tanto da rendere necessaria l’apertura di un fascicolo d’indagine da parte della procura di Milano.

«Oggi si è superato ogni limite – commenta il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – Descrivere una ragazza di 25 anni reduce da 18 mesi di prigionia, con tutto quello che ha potuto passare, come una neo-terrorista non è accettabile da nessuno, tantomeno da un rappresentante delle istituzioni». Dopo l’intervento di Pagano ha preso la parola il dem Emanuele Fiano: «Inaccettabile calunniare una ragazza prigioniera di una banda di terroristi».

Commercialista, laureato in economica, Pagano prima di approdare alla Camera è stato per due legislatura deputato all’Assemblea regionale siciliana e assessore. A metà anni ’90 con la bandiera di
Forza Italia ha retto l’assessorato alla Sanità. Durante la presidenza di Totò Cuffaro è stato invece assessore al Bilancio e ai Beni culturali. Nel 2008 è stato eletto per la prima volta alla Camera con il Popolo delle Libertà. Il bis cinque anni dopo transitando prima alla corte di Angelino Alfano, con Alternativa popolare, e dopo al cospetto di Matteo Salvini. Per il Carroccio è stato anche coordinatore in Sicilia occidentale di Noi con Salvini. Esperienza conclusasi malamente con il coinvolgimento in un’indagine della procura di Termini Imerese.  


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