Il Governo dei disastri di Rosario Crocetta: l’ex assessore Morinello aveva previsto tutto!

UN ANNO FA, IN UN’INTERVISTA A LA REPUBBLICA, UN AMICO DI LUNGA DATA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE, LEGGEVA NEL FUTURO. PREVEDENDO PRATICAMENTE TUTTO QUELLO CHE IL GOVERNATORE STA COMBINANDO IN SICILIA. LEGGENDOLA NESUNO CREDEREBBE CHE QUESTA INTERVISTA RISALE AL 12 NOVEMBRE DELLO SCORSO ANNO

Abbiamo ripescato questa intervista rilasciata dall’ex assessore regionale, Salvatore Morinello, al quotidiano la Repubblica. Risale al 12 novembre dello scorso anno. Subito dopo l’elezione di Rosario Crocetta a presidente della Regione siciliana. Ed è di Crocetta che Morinello parla in questa intervista profetica.

Se l’abbiamo ripescata e ve ne proponiamo alcuni passaggi è perché – sembra incredibile! – Morinello, con un anno di anticipo, ha previsto tutto.

Morinello, che oggi è tornato al suo lavoro di professore di filosofia (insegna a Genova) è nato a Gela come Crocetta. E come Crocetta è cresciuto nella Fgci, la giovanile del vecchio Pci.

Morinello, eletto deputato regionale nel 1996 nelle file di Rifondazione comunista, diventa assessore regionale ai Beni culturali alla fine degli anni ’90, nel Governo regionale di centrosinistra retto da Angelo Capodicasa. Ed è proprio Morinello che si prende come consulente Rosario Crocetta. Ma lasciamo parlare l’ex assessore.

“Rosario? Vivido, creativo, immaginifico. Ma restio a qualsiasi logica di coalizione – diceva allora Morinello -. Spaccherà i partiti così come ha fatto Lombardo. E un partito se lo costruirà tutto per sé”.

Morinello racconta gli anni della sua gioventù. “A Gela si catapultarono tutti i gruppi extraparlamentari, attratti da un esempio unico di industrializzazione senza sviluppo, da una folta rappresentanza operaia. Io e Rosario militavamo entrambi nella Fgci. Io studiavo Filosofia, lui era già all’Eni. Entrai in consiglio comunale, lui fu primo dei non eletti dietro mia sorella Maria. Andò all’estero, ci rincontrammo molti anni dopo”.

Si rivedono a metà degli anni ’90. “L’ex senatore Salvatore Crocetta, fratello di Saro, mi propose la candidatura per Rifondazione all’Ars. Fui eletto a sorpresa, anche se Rosario mi contrastò in tutti i modi perché voleva correre lui. In quella tornata sostenne una candidata nissena che a Gela prese circa 30 voti. Non me ne feci un cruccio: due anni dopo entrai in giunta per il Pdci e Rosario venne a fare il mio consulente per gli eventi. Fu bravissimo, mostrando una capacità di costruire relazioni che resta uno dei suoi migliori pregi». E che mostrò anche durante la sua esperienza da Sindaco”.

“Per carità – racconta sempre Morinello – la genesi della candidatura fu convulsa. I Ds erano in panne dopo la crisi dell’amministrazione Gallo e lui si autopropose così come ha fatto oggi. Io decisi di sostenerlo. Detto ciò, non credo che Rosario abbia cambiato Gela, ma attorno alla gestione di una città martoriata ha costruito la sua immagine. Con un uso sapiente e costoso di consulenti e mass-media, attraverso l’enfatizzazione della sua azione contro la mafia. Giocando sull’essere gay, comunista e cattolico in una realtà del profondo Sud. Sia chiaro: ci sono state iniziative lodevoli, come la costruzione di una rete antiracket, ma nessuno può nascondere che l’amministrazione Crocetta sia stata soprattutto una grande operazione d’immagine”.

Poi, a proposito della candidatura e dell’elezione di Crocetta alla presidenza della Regione Morinello aggiunhe: “Si è mosso bene. Sfruttando un grande sponsor, Confindustria, che attraverso Casini ha piegato le resistenze del PD. Adesso come dieci anni fa, Rosario ha cavalcato le debolezze del primo partito del centrosinistra”. Cioè del PD.

A proposito di ciò che farà Crocetta Morinello profetizza: “Lui è uno che spacca i partiti, come Lombardo. Non è uomo di appartenenza e in tempo di antipolitica avrà vita facile. Vedrete, giocherà una propria partita politica e mi risulta che la sua lista si stia già organizzando per trasformarsi in una forza politica a tutti gli effetti. D’altronde, il presidente della Regione – come il Sindaco – ha una grande forza di condizionamento dell’assemblea. Chiamiamolo pure potere di ricatto. No, Rosario non affonderà nelle sabbie mobili dell’Ars. E ha pure azzeccato le prime mosse”.

Tutto giusto: di lì a poco Crocetta fonderà il Megafono.

Le previsioni di Morinello arrivano fino ai giorni nostri. Anzi, oltre i giorno nostri. Diceva, allora Morinello – parole attualissime oggi, soprattutto alla luce della paurosa, anche se fino ad oggi da quasi tutti nascosta crisi finanziaria della Regione siciliana: “Non basteranno gli annunciati tagli ai costi della politica, servirà altro. Bisognerà incidere sulla carne viva. E sinceramente nutro seri dubbi sul fatto che questo Governo potrà affrontare questa situazione”.

“Su una sola cosa non dubito”.

Quale?, gli chiede il giornalista.

“Vi divertirete”.

Qui, a nostro avviso, Morinello ha azzeccato a metà: perché i siciliani, con i casini combinati dal Governo Crocetta, uniti alla crisi, non si stanno affatto divertendo. Anzi.

 

 


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