In un'intervista al sito ufficiale, il dirigente rosanero ha focalizzato l'attenzione sulla solidità e la compattezza della formazione plasmata dal tecnico Tedino. Fondamentale anche il feeling con la proprietà. Ci sono, però, anche difetti da correggere: «Bisogna migliorare nella capacità di stare in partita»
Il ds Lupo svela il segreto del Palermo «La forza di questa squadra è il gruppo»
Nel girone di andata culminato con il titolo di campione d’inverno, il Palermo ha dimostrato di essere una vera squadra. Con la S maiuscola. Un collettivo coeso che finora non si è mai disunito e che si è esaltato soprattutto nelle difficoltà. Lo ha ribadito il patron Zamparini e il ds Fabio Lupo viaggia sulla stessa lunghezza d’onda: «È un percorso iniziato dallo staff già durante il ritiro. Siamo riusciti a lavorare bene e c’è stata subito grande disponibilità da parte del gruppo – ha sottolineato il dirigente abruzzese in un’intervista rilasciata al sito ufficiale – sono arrivati giocatori molto motivati e anche questo aspetto ha fatto sì che si creasse, pure in qualche momento di difficoltà, un gruppo solido e compatto. I giocatori hanno dimostrato di essere un gruppo ed è questa la vera forza della squadra. Abbiamo puntato sulla motivazione di coloro che dovevano rimettersi in gioco e dimostrare che non erano i giocatori visti l’anno scorso – ha aggiunto Lupo – Mi aspettavo un gruppo più demotivato e, invece, la base dei cosiddetti imprescindibili ci ha dato risultati sul piano morale molto importanti».
Uno dei segreti del Palermo è la normalità, termine depennato dal vocabolario rosanero negli ultimi anni e tornato d’attualità in questa stagione grazie alla sintonia tra proprietà e corpo tecnico: «Si è creato un feeling quasi immediato con il presidente e l’allenatore e questa sinergia ci ha permesso di lavorare nel migliore dei modi. L’operatività è stata gratificante, dal punto di vista professionale sono stati sei mesi molto positivi coronati dal primato in classifica». Nonostante il primo posto e il bilancio positivo di questa prima parte della stagione, tuttavia, i rosanero hanno ancora dei margini di miglioramento e devono crescere sotto certi aspetti: «Bisogna migliorare nella capacità di stare in partita – ha sottolineato il ds rosanero – noi spesso camminiamo borderline tra la consapevolezza di essere forti e la presunzione e questo ogni tanto ci ha fatto abbandonare la gara per qualche minuto consentendo agli avversari di rientrare in partita come avvenuto a Cesena, a Pescara e anche in occasione di qualche match casalingo. Sono cose che non dobbiamo e possiamo permetterci. Correggendo questo difetto, le cose migliorerebbero in maniera sostanziale».
Sono i dettagli che fanno la differenza. Ne è consapevole anche Lupo, pronto alla full immersion di mercato durante il mese di gennaio: «Le batterie le ricaricheranno allenatore e giocatori. Io le consumerò in un mercato complicato come quello invernale, un mercato imprevedibile e con improvvise accelerazioni. Sarà un periodo di lavoro intenso, ma che affronterò con grande serenità partendo da una squadra che mi ha dato grandi risposte». Una squadra che sta primeggiando in un campionato in cui finora ha regnato l’equilibrio: «Sapevo che questo sarebbe stato un torneo molto equilibrato e sarà così fino alla fine – ha ammesso il dirigente rosanero – alle tre retrocesse che tendenzialmente puntano a risalire in A, vanno aggiunte le quattro neopromosse, club quest’anno molto blasonati e con grandi potenzialità economiche. E poi ci sono le deluse come Frosinone e Bari e le classiche della cadetteria come il Cittadella».
Un giudizio su Lupo? Il ds merita un voto molto alto per ciò che sta facendo a Palermo. E la bontà del suo lavoro è sancita anche dal filo diretto stabilito con il settore giovanile diretto da Sandro Porchia: «C’è una grande sinergia, uno scambio di comunicazioni continuo e questo agevola il compito mio e del responsabile del vivaio. Lavorare per una società significa anche lavorare in prospettiva, vedere cosa c’è dietro la prima squadra. Noi siamo molto attenti e lo dimostrano le continue convocazioni di alcuni ragazzi o i contratti firmati da Santoro e Rizzo – ha concluso – Il coordinamento con il settore giovanile è uno degli aspetti più positivi di questi mesi professionali a Palermo».