Sapete perché non si dice. Perché i suicidi sono unaltra razza. Non appartengono alla chiesa non fanno felice il mondo. Nè sono politicamente corretti.
Il cucchiaio nelle orecchie/ Morti bianche e morti incolori
Sapete perché non si dice. Perché i suicidi sono unaltra razza. Non appartengono alla chiesa non fanno felice il mondo. Nè sono politicamente corretti.
Dallalto non è difficile cadere. Da un sottoscala, mi dice il portiere di un civico di una via che mi prega di non citare per non essere identificato, è impossibile. Per questo ingegneri o geometri o operai di un cantiere edile sono più fortunati. A meno che non soffrono di vertigini perché, anche se sembra strano, il senso del vuoto ti frena e allultimo momento ti impedisce di cadere. Quelli che a cadere ci riescono meglio sono quelli che sanno passeggiare su un tubo dalmine in punta di piedi a 200 metri daltezza. Poi quando decidono è un gioco da ragazzi. A noi portieri, che quasi tutti veniamo dalla terra, da Polizzi Generosa o da Motta DAffermo, se vogliamo cadere possiamo cadere solo sul letto. E piangere. Per questo non riuscendo a rimanere caduti una volta per tutte, quando, diciamo così, siamo sul punto che vorremmo proprio cadere, picchiamo e stupriamo mogli e figli, nella speranza di perdere il controllo del volo che agevola ingegneri geometri e operai edili. Solo che i tempi delle picchiagioni e degli stupri sono lenti e inesauribili e, se il diavolo ci mette la coda, noi stessi portieri finiamo picchiati e stuprati da madri, figli e da uno stuolo di condomini. Niente a che fare insomma con le cadute sicure da 200 metri e, se pure il diavolo ci dà la forza di sbattere più volte la testa contro il muro, la caduta si ferma al pronto soccorso di Villa Sofia o sul letto di casa o sul pagliazzo dellUcciardone: un’altra specie di sottoscala, dove nessun angelo, o presidente, ci sente e approva quanto sincero sia stato il desiderio di cadere da 200 metri e farla finita bene. Io cho il sole pesante in testa, mi dice un muratore che ha lavorato a casa mia, ma ce lho dalla mattina alla notte, è come se non mi lascia mai, e certe mattine non capisco niente, non vedo i colori, non capisco niente.