Il ‘Concorsone’ folle per gli oltre 600 precari della Asp 6 di Palermo

INVECE DI UNA NORMARE GRADUATORIA UNICA AD ESAURIMENTO, I VERTICI DELL’AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE PIU’ GRANDE DELLA SICILIA HANNO SCELTO UNA VIA CHE RISCHIA DI DIROTTARE SU UN BINARIO MORTO CENTINAIA DI LAVORATORI. E I SINDACATI NON HANNO NULLA DA DIRE?

Oggi la sanità pubblica di Palermo e dintorni si sveglia con l’ultima novità voluta dai governanti: un concorso folle riservato ai 669 contrattisti-precari dell’Azienda sanitaria di Palermo (Asp 6).

Sia chiaro: stabilizzare questi lavoratori è corretto, visto che, in molti casi, si tratta addirittura di ‘articolisti’, ovvero di precari nati alla fine degli anni ’80 del secolo passato grazie all’articolo 23 della legge Finanziaria del Governo nazionale dell’allora Presidente del Consiglio Goria.

Insomma, tenere questo personale ancora nel limbo del precariato dopo oltre 25 anni è una follia. Vero è che, nel corso degli anni, agli originali articolisti si sono aggiunti altri precari. Ma, in ogni caso, si tratta di personale che presta servizio alla Asp 6 di Palermo da anni (gli ultimi arrivati, chiamiamoli così, da oltre dieci anni).

Il problema, lo ribadiamo, non sta nella stabilizzazione, doverosa dopo tanti anni, visto che questo personale, di fatto, gestisce la maggior parte dei servizi della Asp 6 (in alcuni casi anche servizi importanti, visto che oltre cinquanta di questi precari sono laureati).

La questione seria, che forse i sindacati che hanno avallato questo ‘Concorsone’ avrebbero dovuto esaminare meglio prima di dare il ‘lasciapassare’ ai vertici della Asp 6 e all’assessorato regionale alla Salute retto da Lucia Borsellino, è che questo ‘Concorsone’, nelle migliore delle ipotesi, stabilizzerà, 60, forse 70 precari, lasciando gli altri 600 in balìa della spending review del Governo Renzi e del Governo regionale di Rosario Crocetta (Governo particolarmente ‘versato’, quello di Crocetta, per la ‘macelleria sociale’: vedi formazione professionale).

Se parliamo del concorso che si apre stamattina è per segnalare l’assurdità di una selezione che sembra stata creata apposta per mettere, l’uno contro l’altro, persone che lavorano assieme da dieci, venti e, in molti casi, anche da venticinque anni.

Che senso ha, infatti, bandire un concorso solo per una parte di questi lavoratori precari – 60 o 70 posti al massimo, come già accennato – quando la Asp 6 di Palermo funziona e va avanti grazie al lavoro di tutt’e 669 contrattisti? Non sarebbe stata più logica una graduatoria unica ad esaurimento, consentendo a tutti di accedere alla stabilizzazione?

Ad esaurimento significa che, man mano che il personale va in pensione, viene sostituito da chi rimane in servizio. In questo modo non ci sarebbero state disparità, e tutti avrebbero avuto assicurato il lavoro nel futuro.

Ma forse abbiamo toccato il punto nevralgico di questa storia: il futuro. E’ evidente che chi ha messo in piedi un concorso del genere ha fatto il seguente ragionamento in perfetto accordo con l’Italia in crisi di oggi: intanto salviamone 60 o 70 stabilizzandoli (come ora lo illustreremo); per gli altri poi si vedrà…

Nel ‘poi si vedrà’ con i tre puntini sospensivi va messo nel conto il fatto che Governo nazionale e Governo regionale stanno tagliando in tutti i settori della vita pubblica. Ciò significa che i circa 600 contrattisti-precari della Asp 6 che rimarranno fuori dalla stabilizzazione di questo bizzarro ‘Concorsone’ rischiano, in un futuro non lontano, di perdere il posto di lavoro.

Fine delle perplessità? Ma quando mai! Non convincono nemmeno i criteri di questo ‘Concorsone’. In ballo ci sono una trentina di posti di coadiutore amministrativo, sembra tre centralinisti, una ventina di operatori del Ced (Centro elaborazione dati) e setto-otto autisti.

A questo punto ci sarebbe da ridere amaramente. Sulla base di quali criteri, infatti, verranno scelti i ‘migliori’?

Prendiamo i coadiutori amministrativi. Saranno centinaia. Tutti svolgono il lavoro chi da dieci anni, chi da quindici anni, chi da venti, chi da venticinque anni. In base a quale criterio se ne prendono trenta e si tengono fuori tutti gli altri?

Insomma, gli ‘intelligenti’ vertici della Asp 6 che cosa diranno alle centinaia di coadiutori amministrativi che non ‘vinceranno’ il concorso? Che non sono ‘idonei’? Come si fa a dire a centinaia di persone che svolgono un lavoro da dieci-quindici-venti-venticinque anni: sapete, voi non siete idonei…

Giustamente, i dipendenti non potrebbero che rispondere: ma come, facciamo questo lavoro da vent’anni e adesso non siamo idonei?

I vertici della Asp 6 e i vertici dell’assessorato regionale alla Salute hanno chiara la follia che hanno messo in piedi? E coma mai i sindacati hanno avallato una cosa del genere?

Andiamo alla selezione degli operatori del Ced. Chi è che stabilirà chi sono i migliori? I dirigenti della stessa Asp 6 che di informatica non capiscono un’acca? Non sono bastati i disastri informatici dell’assessorato alla Formazione professionale con la sceneggiata dei tirocini formativi? Ci sarà da stupirsi se su tale selezione si abbatterà una montagna di ricorsi? Ma a chi è venuto in testa di organizzare una cosa del genere?

Anche in questo caso, solita domanda: ma i sindacati che fanno? Dormono?

Parliamo dei centralinisti? Per ora ce ne sono tre. Se non risulteranno ‘vincitori’ che cosa diranno a questi tre centralinisti che, da anni, svolgono tale lavoro? Che anche loro non sono ‘idonei’? Ma i vertici della Asp 6 si rendono conto del pasticcio che hanno combinato?

E degli autisti che dobbiamo dire? Ne selezioneranno sei i sette e diranno agli altri: sapete, voi non sapete guidare… E chi è che presiederà a questi ‘esami di guida’? Qualche dirigente della Asp che viaggia in autobus?

Solite domande: a chi è venuta in testa una cosa del genere? E i sindacati non hanno nulla da obiettare?

Ancora: sembra che tra i criteri dovrebbero contare l’anzianità di servizio, lo stato di famiglia e i titoli.

Domanda: e chi non è sposato e non ha figli resterà fuori?

La verità è che anzianità, stato di famiglia e titoli avrebbero avuto senso se, al posto di questo folle concorso, l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo avesse optato per la già citata graduatoria unica ad esaurimento.

A questo punto i conti sarebbero tornati: all’inizio largo agli anziani, poi sostituiti dai più giovani man mano che gli stessi anziani sarebbero andati in pensione. Non ci sarebbero state disparità di trattamento: cosa giustissima, visto che tutt’e 669 contrattisti hanno la stessa qualifica.

Invece è stata scelta la via del ‘Concorsone’, così tra un anno o tra due anni…

 

 

Continua/ stiamo lavorando per voi

 

Foto tratta da lavorosud.it 

 


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