Un connubio indissolubile tra il pregiato dolce e la città ragusana. Giuseppe Rizza, uno dei titolari delle storiche botteghe del gusto spiega l'importanza della comunicazione delle qualità e torna sulle polemiche per la promozione alla Lidl: «Perché non si prova scalpore di fronte a chi vende tavolette anche a 6 o 7 euro?»
Il cioccolato di Modica e i suoi quaranta abbinamenti Rizza: «Ok offerta al supermercato, non è svendere»
Dal sale di Trapani al pistacchio di Bronte, dalle scorze d’arancia
di Sicilia al peperoncino, fino ad arrivare alla rosa e al gelsomino, al
pepe bianco e allo zenzero. Senza nulla togliere al barocco e all’arte, il cioccolato di Modica, declinato nei suoi 40 gusti, rappresenta una
grande attrattiva per turisti e visitatori, come conferma Giuseppe Rizza
dell’Antica dolceria Rizza, una di quelle storiche della cittadina iblea.
«Quello
tra il cioccolato e il territorio è un rapporto che continua a
crescere. Il primo funge da traino per il secondo e lo aiuta a
svilupparsi, mettendo in moto una macchina che interessa tutti, dai
produttori ai modicani stessi che acquistano tavolette da esportare e
regalare».
L’appeal del cioccolato si deve anche ai mastri che
col tempo sono riusciti a farlo conoscere al mondo. Aziende storiche ma
lungimiranti, che si sono impegnate per coprire il territorio nazionale
ed esportare le tavolette all’estero. «Organizziamo manifestazioni a
carattere internazionale e comunichiamo molto, cercando di divulgare il
nostro prodotto in maniera integra. Non ci limitiamo a collocarlo su uno
scaffale – chiarisce il membro del Consorzio di tutela del cioccolato
di Modica – ma lo facciamo conoscere raccontandone la storia, le
caratteristiche e le qualità».
Fondamentalerisulta la comunicazione. «È un prodotto che va
spiegato bene perché diverso dagli altri. Chi lo degusta per la prima
volta, senza conoscerne la particolare lavorazione che lo rende
granuloso, potrebbe restare sorpreso». E invece il segreto sta proprio
lì, nella ricetta secolare che aspetta di essere inserita tra i prodotti
Igp (Indicazione geografica protetta) per preservare l’unicità del
prodotto.
«In quattro generazioni non sono cambiati l’attenzione
nel selezionare gli ingredienti e il metodo di lavorazione a basse
temperature, che garantisce caratteristiche organolettiche quanto più
vicine a quelle delle fave di cacao, la materia prima da cui si ricava
il cioccolato». Si sono innovati invece la ricerca di nuovi
gusti e abbinamenti – oggi ne esistono 40 tipi tutti legati al
territorio siciliano – e le forme. «La semplice tavoletta è stata
accostata da formati mignon e cioccolatini di soli sei grammi, che
permettono di gustare il cioccolato sotto forma di una sfoglia».
Ma
la delizia modicana si può periodicamente trovare anche al supermercato,
come è successo all’inizio dell’anno, quando è stato messo in
promozione alla Lidl, a 1,49 euro a barretta, scatenando polemiche sul prezzo considerato troppo basso. «Il prodotto non è stato svenduto ma messo in promozione da Lidl
Italia a un prezzo medio di mercato» – chiarisce Rizza. Che aggiunge:
«Se una tavoletta costa circa 2,50 euro il minimo per parlare di
promozione è venderla a 1,50».
I supermercati guadagnano pochi
centesimi dalle promozioni e per il mastro dolciario «è troppo facile
puntare il dito contro di loro, invece che provare scalpore di fronte a
chi vende tavolette anche a 6 o 7 euro. In tutta Italia –
conclude – milioni di persone hanno potuto vedere che il cioccolato di
Modica esiste ed è tra le eccellenze del nostro Paese».