La nuova sceneggiata in salsa trapanese e' solo una foglia di fico per nascondere le 'operazioni' in corso. Per esempio sui rifiuti. Dove. . .
Il caso Gregory Bongiorno di Trapani? Il tentativo di Confindustria Sicilia di occultare i propri fallimenti nel Governo regionale
LA NUOVA SCENEGGIATA IN SALSA TRAPANESE E’ SOLO UNA FOGLIA DI FICO PER NASCONDERE LE ‘OPERAZIONI’ IN CORSO. PER ESEMPIO SUI RIFIUTI. DOVE…
Ieri non abbiamo voluto commentare il ravvedimento del presidente di Confindustria di Trapani, Gregory Bongiorno, che ha denunciato gli estortori. Abbiamo, però, notato unenfasi eccessiva, quasi che si fosse trattato di una scena preparata ad arte. Man mano che passano le ore ci convinciamo sempre di più delle nostre impressioni.
Abbiamo letto con grande attenzione una nota su facebook di Gianfranco Criscenti. E un collega trapanese che conosce molto bene fatti, personaggi e cose della sua provincia.
Scrive Criscenti a proposito del caso Bongiorno: Leggo – senza sorpresa, ormai – le entusiaste reazioni che hanno seguito la scelta del presidente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno, di denunciare gli estorsori. Chi si entusiasma dovrebbe conoscere la storia dell’Agesp, l’omicidio del padre (avvenuto nel 1989 per un regolamento di conti in seno a Cosa Nostra) e le mancate denunce fatte dall’imprenditore tra il 2005 e il 2007 quando versava diecimila euro all’anno ai ‘picciotti’! Gesto importante, ma fin troppo tardivo. Enfatizzarlo equivale a far passare un messaggio inquietante: puoi sbagliare una vita; per cancellare tutti i peccati basta fare una buona azione!
La nostra impressione è che i solitI noti di Confindustria Sicilia stiano cercando, disperatamente, di uscire dallangolo in cui si sono cacciati. Il riferimento è al presidente di questa organizzazione imprenditoriale, Antonello Montante, al suo vice, Giuseppe Catanzaro, e allex presidente regionale, Ivan Lo Bello.
Da cinque lunghi anni Confindustria Sicilia governa la Regione siciliana. Prima con Raffaele Lombardo, ora con Rosario Crocetta. Da cinque anni controllano, in modo quasi militare, lassessorato regionale alle Attività produttive, che di tutto si occupa, a quanto pare, tranne che di attività produttive.
Paladini dellantiracket e dellantimafia, Montante, Catanzaro e Lo Bello sono tra i protagonisti di due delle peggiori esperienze di Governo della storia dellAutonomia siciliana. La prima con Lombardo, la seconda con Crocetta.
Da cinque anni, per esempio, la raccolta differenziata dei rifiuti, in Sicilia, non ha fatto un passo avanti. Questo perché il vice presidente regionale di Confindustria, il già citato Giuseppe Catanzaro, ha interessi nelle discariche. Di fatto, la Sicilia, in materia di raccolta e smaltimento di rifiuti, invece di andare avanti, va indietro.
Con tanti tentativi, da parte dei Governi Lombardo e Crocetta, di realizzare nuove discariche. Incredibile quello che il Governo Lombardo, con Confindustria Sicilia dentro, avrebbe voluto realizzare qualche anno fa nella Valle del Dittaino, ad Enna. Dove, al posto del grano, avrebbe voluto portare la munnizza con una bella megadiscarica.
La stessa cosa è avvenuta circa un mese fa. Quanto il Governo regionale, sempre con Confindustria dentro, ha provato a realizzare una discarica dalle parti di Terrasini. Scatenando le ire della popolazione locale. La partita qui è ancora in corso. Perché gli affaristi non mollano.
Tra Cinisi, Terrasini, Carini, Villagrazia di Carini limmondizia non si raccoglie. In un paese civile sarebbe già intervenuto il genio militare. Invece il Governo Crocetta non interviene. Sperano che la gente ceda alla discacarica?
Crocetta e i suoi compari si illudono. Domani è prevista una manifestazione popolare di tutti gli abitanti di questi paesi. Che vogliono la raccolta differenziata. E non vogliono la discarica di Confindustria Sicilia. Presidente Montante, può avvisare il suo vice presidente Catanzaro: la discarica – o centro di ‘trasferenza’ – a Terrasini non si farà mai.
Eh già, perché sia nella Valle del Dittaino, sia a Terrasini, indovinate che avrebbe dovuto realizzare e gestire le nuove discariche? Il solito gruppo Catanzaro di Agrigento. Sì, il solito vice presidente di Confindustria Sicilia!
Ma lo sputtanamento del Governo Crocetta e di Confindustria Sicilia non si limita ai rifiuti. Cè la questione idrica. Ossia il maldestro tentativo del Governo Crocetta (in questo caso appoggiato da pezzi dellAssemblea regionale siciliana, direttamente interessati alla gestione idrica) di mantenere il servizio idrico nelle mani dei privati.
Qui lo sputtanamento è maggiore. Perché il presidente Crocetta, in campagna elettorale, aveva promesso il ritorno alla gestione pubblica dellacqua. Ma, adesso, ha cambiato opinione.
Poi cè la vicenda Irsap. Dove Montante e Lo Bello stano facendo una pessima figura. Non tanto e non soltanto per tutto quello che ancora non è venuto fuori circa le lucrose liquidazioni degli ex Consorzi Asi, quanto perché, nel consiglio di amministrazione dellIrsap 8lIstituto regionale per le attività produttive che ha preso il posto dei vecchi Consorzi Asi) hanno piazzato soggetti che non hanno i titoli per ricoprire questi ruoli. Cominciare dal presidente, Alfonso Cicero. Che i titoli, come ha ammesso lo stesso presidente Crocetta, se li è guadagnati sul campo.
Peccato che in Diritto amministrativo i titoli non seguono i campi, ma le leggi. Leggi amministrative che il Governo Crocetta – sullIrsap, ma non soltanto sullIrsap – si sta mettendo sotto i piedi.
Quindi la formazione professionale. O meglio i fondi del Piano Giovani. Risorse che fanno gola agli uomini di Confindustria. Da qui il tentativo del Governo di sbarazzarsi degli enti formativi.
Tutte queste cose hanno appannato limmagine di Confindustria Sicilia. Che da organizzazione nota per la legalità sembra diventata una sommatoria di interessi da soddisfare succhiando a piene mani dalla spesa pubblica.
Da qui lesigenza di una riverniciata antimafiosa. Da qui la sceneggiata di ieri con questo signor Gregory Bongiorno, dipinto in frette furia come il figliol prodigo degli antimafiosi di Confindustria Sicilia.
Presidente Montante, sa come si dice dalle nostre parti? Girala come vuoi, ma sempre cucuzza è
Si tranquillizzi e tranquillizzi i suoi sodali Lo Bello e Catanzaro: ormai i siciliani hanno capito di che pasta siete fatti. Queste sceneggiate non ‘attaccano’ più. Ormai i siciliani vonnu viriri a spisa e non si accontentano più delle chiacchiere. Soprattutto delle vostre chiacchiere e di quello del vostro sodale presidente Crocetta.
Le minacce e i ravvedimenti teleologici non funzionano più. Non incantano. E non cambiano la realtà. E la realtà è che siete parte integrante di uno dei peggiori Governi della storia dellAutonomia. State finendo di distruggere quel poco che ancora rimaneva in piedi nella nostra Isola. Perseguendo interessi di parte e non interessi generali.
Tra un paio di mesi mezza Sicilia sarà in piazza contro un Governo – del quale fate parte a pieno titolo, pur non essendo, Confindustria Sicilia, un Partito politico – che sta producendo solo enormi danni economici e sociali.
Dalla scuola alla formazione professionale, dallacqua ai rifiuti, dai lavori pubblici allagricoltura, dai Comuni alle Province, dai precari alla sanità è tutto ormai in subbuglio. Non cè settore delleconomia e della pubblica amministrazione, siciliana toccato dal Governo Crocetta, che non sia in rivolta.
Presidente Montante, i nodi stanno venendo al pettine. Ognuno, adesso, si deve assumere le proprie responsabilità. E saranno responsabilità pesanti in un autunno siciliano che si annuncia molto caldo.
LinkSicilia è anche un diario che raccoglie tutti i danni prodotti da questo Governo regionale. Basta rileggerlo. E inutile gettare fumo negli occhi come sta facendo il presidente Crocetta con la formazione professionale e come state provando a fare voi con questa nuova sceneggiata alla trapanese.
Anche perché, dopo qualche giorno, il fumo si dirada. Certo, il governatore ha pronto altro fumo. Ma i legni per fare fumo stanno finendo. Poi appariranno i problemi: quelli vecchi e, soprattutto, quelli creati dal Governo Crocetta. E allora