Il commissario inviato in Sicilia dal Governo Renzi reagisce alle critiche che ieri lo hanno visto protagonista. E, in una nota, attacca i parlamentari che non si sono presentati in Commissione Bilancio: «Considero fondamentale il rispetto della puntualità. Certo, mi si potrà criticare per non essere allineato coi tempi dei caffè della politica»
«Ieri ero all’Ars, non c’erano i deputati» L’assessore Baccei al contrattacco
Sarà pure rinchiuso nella sua torre d’avorio, così come lo descrive la stampa regionale. Ma i giornali siciliani li legge. E non ha gradito quello che hanno riportato ieri. Parliamo di Alessandro Baccei, il commissario inviato dal Governo Renzi in Sicilia nelle vesti di assessore regionale all’Economia. E della notizia relativa alla sua assenza dalla Commissione Bilancio dell’Ars, dove avrebbe dovuto illustrare, almeno a grandi linee, la manovra economica per il 2015.
Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia, non si è lasciato sfuggire l’occasione per stigmatizzare l’atteggiamento dell’inviato romano: «La verità- ha detto a Meridionews- è che questo assessore Baccei non ha nessun titolo per svolgere il ruolo che gli è stato assegnato. Non è un tecnico, è solo un uomo del Governo Renzi, probabilmente in cerca di una occupazione, che è stato inviato qui per tacitare la Sicilia dinnanzi ai tagli imposti dal suo Governo. Non solo snobba il Parlamento, ma non ha neanche idea di come risolvere i problemi».
Solo che, per quanto mi riguarda, considero fondamentale il rispetto della puntualità per fare bene le cose e ottimizzare i tempi dei tanti incontri. Certo, mi si potrà criticare per non essere allineato coi tempi dei caffè della politica».
Critiche, quella di Falcone come di altri, che Baccei, evidentemente non ha digerito. Tanto che, per la prima volta dal suo insediamento, si è concesso alla stampa siciliana con un comunicato stampa. Nel quale afferma di essersi recato all’Ars «per un passaggio veloce» ma che ad attenderlo avrebbe trovato solo il Presidente della Commissione Bilancio, Nino Dina.
Insomma, rigira la frittata. Anche se su un un punto ha sicuramente ragione: non c’erano i deputati della maggioranza di cui fa parte. Cosa che l’opposizione ieri ha denunciato puntualmente.
«In merito al mio mancato rispetto del Parlamento che è stato fatto circolare dai mezzi di stampa,- dice Baccei- ad onore del vero, voglio precisare che ieri mattina (18 dicembre), avendo in contemporanea Commissione e Giunta avevo concordato con il Presidente Dina di fare un passaggio veloce per illustrare le linee guida del Bilancio per poi andare in Giunta quando il Presidente Crocetta mi avesse chiamato. Il Presidente Dina – prosegue l’assessore- mi ha garantito che avrebbe chiamato tutti i deputati per raccomandare la massima puntualità. Nonostante una occupazione dei locali del mio ufficio da parte degli ex PIP, sono giunto in perfetto orario all’ARS e ho trovato il Presidente Dina, da solo, ad accogliermi».
E ancora: «Sono stato in commissione fino alle 11,30 quando mi ha chiamato il Presidente Crocetta per la riunione di Giunta. In quella mezz’ora non è stato però possibile iniziare la discussione sul bilancio in quanto nel frattempo erano giunti solo due o tre deputati. Questi i fatti che attestano come da parte mia non vi sia stata nessuna mancanza di rispetto del Parlamento».
Baccei quindi, tira fuori il suo piglio snob: «Solo che, per quanto mi riguarda, considero fondamentale il rispetto della puntualità per fare bene le cose e ottimizzare i tempi dei tanti incontri. Certo, mi si potrà criticare per non essere allineato coi tempi dei caffè della politica».
Non sarà allineato con i tempi dei caffé, ma, forse, neanche con i tempi di un Parlamento, dove solitamente non basta un «un passaggio veloce» per illustrare le linee guida del bilancio.
A proposito del bilancio, Baccei dichiara che «è bene precisare che ci troviamo di fronte ad un bilancio estremamente complesso e stiamo mettendo in atto tutte le azioni possibili per risparmiare spesa ed avviare un ciclo di riforme strutturali indispensabili per la Sicilia. In contemporanea stiamo cercando di verificare le verifiche preliminari con i diversi attori che saranno coinvolti nell’iter di approvazione».
Nessun accenno, almeno in questa nota per la stampa, alla madre dei problemi finanziari di quest’anno, alias i prelievi del Governo nazionale: 915 milioni di euro nel 2013 e un miliardo e 350 milioni di euro quest’anno. Questi accantonamenti, come si chiamano in gergo, hanno mandato completamente in tilt i conti della Regione. Per non parlare dello scippo di 500 milioni di Fondi Pac che sta prendendo forma in queste ore.
L’assessore renziano, quindi, si celebra un pochino: «All’atto dell’insediamento, il 5 novembre ho fatto una promessa: che entro il 15 Dicembre avrei presentato alla Giunta il DEF, il Bilancio, la Legge di Stabilità e un Piano di Riforme Strutturali. E così è stato, grazie al lavoro incessante protratto anche fino a tardissima ora e di tutti i week-end dal mio staff e del personale dei Dipartimenti».
Sarà pure come dice lui. Ma non si era mai visto nessun Governo, come ha ricordato il numero uno di Sala d’Ercole, Giovanni Ardizzone, arrivare al 19 Dicembre senza avere presentato lo schema di manovra economica all’Ars. Senza il quale non è possibile procedere con l’esercizio provvisorio.
«Capisco che ognuno deve stare al suo ruolo e fare il proprio lavoro. Però occorre un richiamo netto agli obblighi ed alle responsabilità di tutti gli attori, politici e sociali. Fa specie – chiosa Baccei- che in un momento di estrema criticità e forte tensione sociale quale quello che stiamo vivendo, si soffi strumentalmente sulla polemica solo per conquistare dalla stampa qualche rigo di attenzione».