Il provvedimento del tribunale di Reggio Calabria segue la richiesta della Dda ed è stato eseguito dagli uomini della Direzione investigativa antimafia. Sotto la lente sono finite le figure di Domenico Passalacqua e Massimo Buda
I servizi della Caronte&Tourist in mano alla ‘Ndrangheta Società dei traghetti finisce in amministrazione giudiziaria
La Caronte & Tourist finisce in amministrazione giudiziaria. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Reggio Calabria su richiesta dei magistrati della Dda di Reggio Calabria. Si tratta della società, con sede a Messina, che storicamente gestisce i collegamenti via traghetto tra Calabria e Sicilia. Il valore della misura patrimoniale è di circa 800mila euro. Il provvedimento interessa anche il dipendente Massimo Buda, che è figlio di Santo Buda, esponenente della famiglia di ndrangheta che sarebbe alleata con la cosca Imerti-Condello di Villa San Giovanni. Il provvedimento comprende due ditte individuali, cinque terreni, due appartamenti e un garage. Alcuni immobili ricadono nel comune milanese di Lissone.
Dalle indagini della Direzione investigativa antimafia è emersa la presunta permeabilità della Caronte & Tourist alla criminalità organizzata. La società, infatti, avrebbe in più di un caso agevolato soggetti appartenenti alla ‘Ndrangheta. Sotto la lente degli investigatori, oltre a Buda, è finito Domenico Passalacqua, anche lui dipendente. I due sarebbero riusciti a controllare l’affidamento dei servizi all’interno delle navi a imprese legate alla criminalità. Tra questi i bar e la pulizia delle imbarcazioni, ma anche i servizi di prenotazione per gli autotrasportatori.
In mano alle cosche ci sarebbe stata la possibilità di condizionare le assunzioni. Buda, inoltre, sarebbe riuscito a garantirsi il ruolo di risolutore delle controversie tra dipendenti e fornitori. Il padre di Massimo Buda a ottobre scorso è stato condannato in appello a 14 anni e otto mesi di reclusione nel processo Sansone, perché ritenuto reggente della cosca Buda-Imerti.