I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil incontrano Renzi a Palermo: solite promesse e solita retorica

I SINDACALISTI NON RIESCONO A VENIRE FUORI DA UNO SCHEMA CHE HA CONDANNATO LA SICILIA A UNA DISOCCUPAZIONE CHE VA OLTRE IL 50 PER CENTO. CONTINUANO A DIALOGARE LA’ DOVE LO SCONTRO SOCIALE E’ ORMAI INEVITABILE

“Raccogliamo in pieno la sfida lanciata dal Presidente del Consiglio Renzi a Palermo, ognuno faccia il proprio dovere come del resto ha sempre fatto il sindacato svolgendo, anche quando la politica è stata assente o connivente con i disastri, il ruolo di elemento costante della lotta per il lavoro, contro la corruzione e la mafia”.

Ad affermarlo al termine dell’incontro con il premier Matteo Renzi che si è tenuto in Prefettura a Palermo sul tema del fondi europei e dello sviluppo, sono Maurizio Calà, Mimmo Milazzo, Antonio Ferro, Segretari Cgil, Cisl, Uil Palermo.

“Rilanciamo piuttosto la sfida al Presidente del Consiglio, sul fronte dei fondi europei: servono subito progetti condivisi con il territorio e con le forze produttive e sociali affinché siano realistici, una seria programmazione e rendicontazione che siano più adatte ad una spesa certa e rapida dei fondi, con tempi certi. Serve un controllo più stringente, finora i fondi sono stati spesi male, e lanciamo dunque la proposta al Presidente del Consiglio: intervenga affiancando o commissariando la Regione laddove non è in grado di rendicontare, rimodulare la spesa 2014-2020, e utilizzare dunque i fondi europei”.

Sul futuro dello sviluppo industriale di Palermo, i tre Segretari rilanciano: “Anche noi crediamo nella rinascita dell’industria, partendo dalle aziende che esistono già nel territorio palermitano che rischiano di chiudere o hanno già chiuso i battenti e che hanno un rapporto diretto con il governo nazionale. Pensiamo ad esempio alle vertenze di Ansaldo Breda, Keller e poi Fiat, questioni in cui il governo nazionale con quello regionale possono e devono avere un ruolo centrale nella soluzione, evitando cosi altri drammi sociali che hanno già dilaniato il nostro territorio”.

Sul Piano giovani, i tre Segretari di Cgil, Cisl e Uil Calà, Milazzo e Ferro aggiungono: “Va bene il Piano, ma bisogna pensare anche ai tantissimi giovani over 29 che, sfiduciati, non cercano più lavoro. A Palermo la disoccupazione ha già superato il 50%” .

I sindacati si dicono d’accordo con il premier Renzi sull’esigenza di rilanciare la scuola, “ma bisogna ripartire prima di tutto dal lavoro, per riuscire a mandare i nostri giovani a scuola, spesso la dispersione scolastica come avviene in tutto il territorio palermitano, è causata dal forte disagio economico e sociale vissuto dalle famiglie”.

Lo sviluppo deve coniugarsi con una pubblica amministrazione efficiente, ribadiscono i sindacati: “La riforma della pubblica amministrazione è necessaria, bisogna premiare il merito e renderla autonoma dalla politica che in realtà in Sicilia è stata l’elemento che ha causato il cattivo funzionamento di una pubblica amministrazione incapace ad affrontare le sfide del futuro”.

Infine la richiesta al Governo nazionale “fondi subito spendibili ai Comuni, si sblocchi il Patto di stabilità e si finanzino risorse immediate da utilizzare nel breve tempo per l’avvio di cantieri finalizzati alla messa in sicurezza di scuole ed edifici pubblici ”.

Nota a margine

Ma come fanno i leader di Cgil, Cisl e Uil che è arrivato il momento dello scontro duro con il Governo? E’ così difficile capire che, sulle grandi vertenze che riguardano la Sicilia – Fiat di Termini Imerese, Cantiere navale di Palermo, Ansaldo, microelettronica di Catania, agricoltura, lavori pubblici, infrastrutture e, in generale, questione meridionale – il Governo nazionale è latitante?

Ormai è arrivato il momento dello scontro sociale. Duro. Altro che chiacchiere e fondi europei non spesi. Signori, cerchiamo di essere seri! Continuare a fare i ‘succhiotti’ al Governo nazionale mentre la gente muore di fame è un suicidio!

(Foto di prima pagina tratta da rende.weboggi.it)

 


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