«Il Movimento non ha mai inciso sul territorio. Adesso voglio portare avanti le mie battaglie e la Lega mi ha assicurato che posso farlo». Emanuele Nasca ha da poche ore lasciato il Movimento 5 stelle per accasarsi nel Carroccio, ma sembra già avere voltato pagina. Con il passaggio dell’ormai ex grillino, i salviniani affondano le radici in Consiglio comunale, portando a due il numero dei rappresentanti. A fare compagnia a Nasca sarà infatti Alessandro Messina. Tutto è arrivato pochi giorni dopo che la presenza leghista raddoppiasse anche in giunta, dove a Fabio Cantarella si è aggiunto l’assessore alla Protezione civile Alessandro Porto, nell’ultimo capitolo della sua vita politica multicolore.
«Non è stata una scelta dettata da logiche di posizionamento elettorale – si smarca Nasca, raggiunto al telefono – Anzi, questa mia decisione comporterà un impegno maggiore, e parlando di elezioni dovrei confrontarmi con competitor molto forti». L’unico suo obiettivo, assicura, è quello di dare una seria impronta ecologica alla Lega etnea. «È vero, il Movimento è nato con aspirazioni ecologiste – commenta il consigliere – Ma in questi anni cosa ha fatto? A Catania abbiamo l’assessore all’Ecologia che fa parte della Lega. Qui mi hanno dimostrato che posso trovare l’impegno e partecipazione che non ho trovato altrove».
Indossata ormai la casacca leghista, Nasca sottolinea di essersi trovato in disaccordo anche sulle scelte prese dal Movimento anche sul panorama nazionale. «Negli ultimi due anni abbiamo assistito prima all’alleanza col Partito democratico e adesso al sostegno al governo di Mario Draghi – fa notare – Una linea non coerente con i propositi iniziali, sebbene all’inizio di questa legislatura Movimento 5 Stelle e la Lega avevano condiviso molte misure, compresi i decreti sicurezza e le misure sull’immigrazione». Anche quello dei migranti è un tema toccato da Nasca: «Credo che chiunque chieda aiuto vada salvato. – conclude – Tuttavia si deve agire sul fronte dell’integrazione: non si possono accogliere tutti se non ci sono politiche che permettono di integrarsi nel nostro tessuto sociale».
L’abbandono del Movimento da parte di Nasca si aggiunge a quello di Giovanni Grasso, che oggi fa parte del Gruppo misto. Lì dove Nasca andrà, in quanto per costituire un gruppo in Consiglio serve essere almeno in tre. Grasso, da candidato sindaco pentastellato, all’inizio del 2020 lasciò i cinquestelle per via di una registrazione audio finita in una chat sbagliata. Per i consiglieri grillini rimasti in opposizione è stato un «fulmine a ciel sereno», come lo ha definito il consigliere pentastellato Graziano Bonaccorsi. «Non me lo aspettavo – spiega a MeridioNews – Nasca è stato uno dei cinquestelle della prima ora. Si può essere in disaccordo su alcune scelte nazionali, ma da qui a cambiare partito ne passa».
La novità in Consiglio comunale viene salutata con soddisfazione invece da Fabio Cantarella. «Col parlamentare Nino Minardo stiamo cercando di radicarci sempre di più sul territorio – osserva l’assessore della giunta Pogliese – Nasca è un bravo ragazzo. Adesso stiamo interloquendo con tutto l’arco del Consiglio comunale. Non si escludono altri passaggi alla Lega». Tra i papabili, a detta dell’assessore potrebbero esserci anche consiglieri del centrosinistra. «Ma non mi chieda nomi», chiosa.
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