Le due strutture ottocentesche, attive fino alla seconda guerra mondiale e poi cadute in disuso, ottengono dal Comune una specifica destinazione d'uso, e con essa il personale proveniente da Coime e Reset per garantirne il corretto funzionamento, la custodia e la pulizia
I lavatoi di Brancaccio presidi di legalità Ospiteranno incontri e iniziative antimafia
Con una delibera della Giunta comunale, viene stabilito l’utilizzo quale Sede della legalità dei due pubblici lavatoi di via Cirincione e di via Germanese a Brancaccio (da tempo definitivamente assegnati alla II Circoscrizione). In pratica con questo atto d’indirizzo – che fa seguito alle richieste della circoscrizione risalenti al 2013 circa il passaggio delle strutture – si certifica l’avvenuto trasferimento dei beni dal settore Edilizia pubblica a quello Valorizzazione risorse patrimoniali, e quindi al servizio Coordinamento Circoscrizioni comunali, con la prescrizione che i lavatoi siano un presidio di legalità e che divengano operativi entro il 30 giugno 2016.
A fine ‘800 l’amministrazione comunale, per consentire alle donne del quartiere di lavare i panni (a causa della scarsa diffusione della rete idrica nelle case), realizzò diversi lavatoi in vari punti della città, soprattutto nelle periferie quali Acqua dei Corsari e Brancaccio. Tutti si caratterizzano per essere ospitati in ampi locali coperti, all’interno dei quali si trovano grandi vasche ripartire in sezioni più piccole per l’uso singolo e simultaneo, e nelle quali scorrevano l’acqua fredda e quella calda (quest’ultima disponibile solo per chi poteva permettersela). Attivi più o meno fino alla seconda guerra mondiale, caddero in disuso con la diffusione capillare dell’acqua corrente nelle abitazioni e vennero abbandonati. Di queste strutture ne sono rimaste cinque, tre delle quali tra Guadagna e Brancaccio, e per due di loro, quelle oggetto della delibera comunale, nel 2013 fu disposto il restauro grazie a 1.176.000 euro ottenuti tramite il fondo Pon sicurezza.
Nello specifico gli immobili dovranno essere utilizzati per organizzare eventi volti a favorire l’aggregazione giovanile, la promozione della cultura della legalità, dell’antiracket e dell’antiusura, attraverso incontri e dibattiti, e tali iniziative dovranno essere pubblicizzate il più possibile, attraverso – per esempio – un sito internet, un blog, una newsletter o una rassegna stampa periodica a tema. La programmazione degli eventi dovrà essere curata dagli organi direttivi della II Circoscrizione, e i locali potranno essere assegnati da questo ente ad associazioni e onlus che operino nel settore della diffusione della cultura antimafiosa, «purché – si legge nel documento – selezionate con criteri di trasparenza e imparzialità, e comunque per il tempo necessario per lo svolgimento dell’evento, ovvero in modo occasionale e non duraturo».
Inoltre costituisce un punto fondante dell’atto la necessità che gli spazi siano fruibili al pubblico tutto l’anno, con orari d’ingresso lunedì-venerdì 9-13 e 16-19, mentre al sabato dalle 9 alle 13, con la possibilità di effettuare aperture straordinarie anche nelle ore serali e nei festivi in occasione di eventi legati all’antimafia di particolare rilievo. Per consentire il regolare svolgimento delle attività, il Comune ha disposto che il Coime e la Reset forniscano entro il prossimo 30 giugno il personale che possa garantire la custodia, la pulizia e il rispetto degli orari d’apertura dei due lavatoi.