Gli ingegneri in erba dell'Università di Catania tornano nell'arena della Shell Eco Marathon Europe 2019. E a MeridioNews svelano i segreti del veicolo frutto delle loro ricerche d'avanguardia nella mobilità pulita. «Il futuro è l'ibridazione dei sistemi di propulsione»
I giovani di Eco Hybrid Katane vogliono ancora stupire A Londra sarà in corsa il prototipo green Vulcan Fury
«Quest’anno ci aspettiamo molto da Vulcan Fury». Sulla scia delle parole di Antonio Gurgone, team leader del progetto Eco Hybrid Katane, venti aspiranti ingegneri si preparano a volare a Londra per partecipare a Shell Eco Marathon Europe 2019. La competizione automobilistica annuale per squadre provenienti da Europa e Africa, ideata per studenti dediti alla progettazione di soluzioni innovative per la mobilità, si terrà dall’1 al 5 luglio in occasione dell’evento Make the Future Live. A vincere sarà il team che sarà riuscito a progettare, costruire e guidare veicoli ad alta efficienza energetica in grado di percorrere la maggiore distanza possibile con l’equivalente di un kilowatt l’ora o un litro di carburante. Dall’Istituto ‘Bucci’ di Faenza al Politecnico di Torino, sono numerosi gli italiani in gara. Tra questi anche gli studenti del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Catania. Sulla griglia di partenza gli etnei portano un veicolo «unico al mondo» e tanta determinazione.
«Siamo pronti – spiega il team leader Antonio Gurgone, ingegnere – e i ragazzi sono pieni di aspettative». A calamitare consensi e fiducia è la vettura progettata interamente dagli studenti e alimentata da due supercondensatori con un sistema ibrido-serie «introvabile sul mercato». Sarà appunto il veicolo Vulcan fury a solcare la pista del Mercedes-Benz World di Weybridge. «Il circuito è semplice – sostiene Gurgone – e talmente pianeggiante che ci permetterà di sfruttare al massimo i nostri motori elettrici con un limitato dispendio di energia».
A dieci giorni dall’inizio della gara, il team non si sente di fare pronostici. «Temiamo tutti e nessuno, in particolare i francesi – dice Gurgone – vincitori delle ultime edizioni». Ma a impensierire la squadra dei catanesi non sono solo i cugini d’Oltralpe. Da tenere d’occhio anche il Politecnico di Torino: «Saranno in pista con un nuovo prototipo». Nelle scorse edizioni l’Università di Catania aveva sfidato gli studenti dagli altri paesi con i prototipi Etna Revo ed Etna Revo 2.0.. Per essere della partita anche quest’anno, visto che però i fondi dell’ateneo non bastavano, il team di Gurgone aveva lanciato anche una campagna di crownfunding. La squadra Eco Hybrid Katane pesca dai dipartimenti di Ingegneria civile ed Architettura, Ingegneria elettrica, Elettronica ed Informatica.
Ma di cosa è capace Vulcan Fury, l’ultimo prodotto delle loro ricerche? Con una velocità massima di 60 chilometri orari il modello, costato «non più di diecimila euro», permette – stando ai dati registrati a Le Mans in occasione di Shell Eco Marathon France 2018 – di percorrere 135 chilometri al litro su circuito misto. Ma quest’anno i giovani studenti di Eco Hybrid Katane, grazie a un alleggerimento di 20 chili, puntano a raggiungere i 230 chilometri. Il tutto nel pieno rispetto dell’ambiente e della campagna plastic free. La vettura, infatti, è stata realizzata interamente con polimeri che non contengono materiale plastico. «Stiamo cercando – sottolinea il team leader – di sensibilizzare l’opinione pubblica ad allontanarsi dal normale utilizzo dei motori a combustione interna ad accensione comandata o diretta». E sullo sviluppo di nuovi motori a basso impatto ambientale, gli ingegneri in erba dimostrano di avere le idee chiare: «Nei prossimi anni il risparmio energetico si baserà sull’ibridazione del sistema di propulsione, e noi stiamo lavorando in quella direzione, anche se con qualche difficoltà».