Osama ha mancato la finale dei tremila siepi di un soffio, Ala invece quella finale la correrà domani. Una storia fatta di sacrifici e duro lavoro quella dei fratelli in forza al Cus Palermo. Il loro primo allenatore: «Ho subito intuito di avere di fronte dei talenti»
I fratelli Zoghlami, da una frazione di Valderice alle olimpiadi La mamma: «Sono felice, per me hanno già vinto entrambi»
Dalla piccola pista di atletica di Valderice alle Olimpiadi di Tokyo. Quella di Ala e Osama Zoghlami è una di quelle favole a lieto fine. Ala domani si giocherà la finale dei 3000 siepi. Un sogno, realizzato dopo anni di sacrifici. Non ce l’ha fatta invece Osama, ma solo per un soffio. «Sono felicissima – dice mamma Bornia – per me hanno già vinto entrambi». Una vita di lavoro, dedicata ai suoi figli, per i quali sperava una vita migliore, lontana dalla sua Tunisia. Ala e Osama sono arrivati in Italia nel 1996 assieme alla mamma. La loro infanzia, nella piccola frazione di Fico, poi l’incontro con il professore Angelo che gli ha cambiato la vita.
«Non finirò mai di ringraziare il professore Enrico Angelo, Carlo Ingardia e Gaspare Pulizzi – dice mamma Bornia – oltre a tutti i cittadini di Valderice che mi hanno accolta e mi hanno sempre aiutata e sostenuta». Rimasta da sola e lontana dalla sua famiglia, la donna ha lavorato come badante e donna della pulizie. Oggi i tanti sacrifici sono stati ripagati.
«Una grande donna, che nonostante le difficoltà ha scelto di restare in Italia per il bene dei suoi figli – dice Enrico Angelo, presidente dell’associazione sportiva dilettantistica C.S. Valderice, dove i fratelli Zoghlami sono entrati in contatto per la prima volta con il mondo dell’atletica leggera – Sono arrivati da me all’età di otto anni e ho subito intuito di avere di fronte dei talenti. Sono rimasti con me fino a un certo punto, poi purtroppo, a causa della mancanza di fondi e di attrezzature adeguate, ho consigliato alla mamma di far proseguire loro l’attività sportiva presso il Cus di Palermo, e così è stato. Sotto la guida di Gaspare Pulizzi – prosegue Angelo – allenatore del grande Totò Antibo, hanno cominciato a macinare una vittoria dietro l’altra».
Entrambi hanno ottenuto la cittadinanza italiana solo nel 2013, prima di partecipare insieme alle gare Seniores. Oggi Ala gareggia per le Fiamme Oro, Osama invece per l’Aeronautica. Il primo successo di Ala Zoghlami a Tallin nel 2015, quando arriva quarto agli Europei under 23 a 85 centesimi dal bronzo del fratello Osama. La gara del cuore è però sicuramente quella dei mondiali di Londra del 2017, quando per la prima volta mamma Bornia ha potuto vedere i suoi ragazzi in gara. «Non era mai successo – ricorda Enrico Angelo – non aveva mai visto i figli gareggiare. Per permetterle di raggiungere Londra abbiamo fatto una colletta tra tutti gli abitanti di Fico».
Gli stessi abitanti che di notte hanno seguito la gara, tifando per Ala e Osama e che resteranno incollati di fronte alla tv anche lunedì. «Siamo felici e soddisfatti – aggiunge Angelo – la storia di Ala e Osama è la dimostrazione che niente è impossibile. Mi piacerebbe, che ad altri ragazzi fosse concessa la stessa opportunità. Per fare questo però è necessaria l’attenzione delle istituzioni nei confronti dell’atletica. Dalle nostre parti emergere è difficile. Le associazioni vanno avanti con pochi fondi e senza le strutture adeguate, così molti ragazzi sono costretti ad andare via da questa provincia per inseguire i propri sogni». Infine un pensiero ad Ala, in vista di lunedì. «A Osama voglio dire di trarre forza da questa sconfitta per fare meglio in futuro. Continuerò a tifare per loro, consapevole di essere stato parte della loro felicità. Spero che Ala lotti per andare a prendersi quello che gli spetta, è difficile ma ci speriamo tutti. Le favole esistono e questi due ragazzi sono la mia favola».