“I dipendenti della Formazione? Li abbiamo pagati”: La grande bugia del Governo regionale

I RITARDI DELL’AMMINISTRAZIONE RETTA DA ROSARIO CROCETTA HANNO MESSO IN GINOCCHIO 8000 LAVORATORI. L’INTERVISTA A DANILO GELSOMINO UN DIPENDENTE CHE SPIEGA LA GRANDE PRESA IN GIRO MEDIATICA

Il settore della Formazione professionale vive uno dei momenti più bui della sua storia. Ad incancrenire il clima di emergenza sociale la questione irrisolta dei pagamenti ai lavoratori. Tante le belle parole dell’assessore regionale al ramo, Nelli Scilabra, sull’argomento. Le affermazioni sui pagamenti avvenuti e le bacchettate contro gli enti, rei di non aver fatto fino in fondo il proprio dovere nel presentare la documentazione ai fini dell’ottenimento degli acconti sui finanziamenti.

Ma le cose stanno proprio così? Abbiamo spesso segnalato scenari diversi. E cioè che le parole dell’assessore non erano sostenute dai fatti. Che i lavoratori e gli enti rappresentavano il bersaglio di una campagna denigratoria volta a screditare il sistema e chiuderlo. Questa volta non siamo noi a rimarcare le responsabilità dell’assessore Scilabra sul tema dei mancati o ritardati pagamenti in favore dei lavoratori della Formazione professionale. Questa volta pubblichiamo l’intervista ad un lavoratore che ha appurato con i propri occhi lo stato dell’arte sui pagamenti. Un lavoratore che si è recato, insieme ad altri colleghi, presso l’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale di viale Regione siciliana a Palermo per verificare lo stato dei pagamenti.

Abbiamo chiesto a Danilo Gelsomino di raccontarci la giornata trascorsa in assessorato.

Signor Gelsomino, a che punto sono i pagamenti nel settore della Formazione professionale?

“Precisiamo che la fiducia nei confronti di quest’Amministrazione regionale sta grandemente diminuendo a causa dei ritardi che si accumulano in tutti i procedimenti avviati e consequenziali agli accordi condivisi. In merito all’argomento della domanda, trattasi della criticità che ha maggiormente generato insoddisfazione nei lavoratori, in quanto oltre alla pubblicità a mezzo stampa, l’assessore non riesce a produrre atti concreti. Il personale del settore è stato mediamente pagato fino a febbraio/marzo del 2013, a causa della mancata erogazione del saldo del 2013 relativo alla prima annualità dell’Avviso 20/2011. L’Amministrazione regionale non ha ancora disposto le commissioni di esami per la conclusione delle attività progettuali e l’organo di controllo, la società Deloitt, non ha ancora provveduto ad incaricare i revisori dei conti, né prodotto alcuna programmazione di verifica, in loco, presso gli enti di formazione, come invece previsto dalla procedura. Tutto ciò, in soldoni, significa tenere bloccati gli stipendi dei lavoratori relativi ai mesi che vanno da aprile a giugno 2013”.

Per l’avvio della seconda annualità, sono già partiti i pagamenti relativi al primo acconto pari al venticinque per cento del Piano giovani?

Assolutamente no, in quanto il venticinque per cento dell’intero finanziamento concesso, oggetto della domanda, avrebbe dovuto già essere erogato a far data dall’8 giugno 2013 in concomitanza con l’inizio delle attività progettuali. Dagli elenchi ufficiali risultano pagati solamente parte dei progetti finanziati con il Piano giovani in favore di pochi enti formativi, mentre molti degli aventi diritto attendono l’intero importo. Soltanto poche centinaia di lavoratori, a conti fatti, hanno potuto ricevere le spettanze riguardanti i mesi da luglio a settembre, a fronte di migliaia di dipendenti di enti formativi impegnati nelle attività corsuali senza aver visto neanche un centesimo di euro. Sul fronte dei pagamenti preciso che questa Amministrazione regionale si pone in perfetta continuità con la Giunta regionale precedente, quella guidata dall’ex presidente Raffaele Lombardo, nel far lavorare gli operatori senza retribuzioni per anni interi”.

Non c’è possibilità di cambiare le cose?

“Abbiamo chiesto, come lavoratori, il potenziamento degli uffici del Servizio gestione, che è strategico perché si emettono i mandati di pagamento, anche in ossequio della Deliberazione della Giunta Crocetta, n. 200 del 6 giugno 2013, che impegna proprio l’Amministrazione attiva a rispettare la legge n. 5 del 5 aprile 2011 in merito ai tempi di chiusura dei procedimenti amministrativi entro trenta giorni. L’Amministrazione regionale, anche in questo caso, non ha fornito alcuna spiegazione ai lavoratori”.

Secondo quanto dichiarato dagli organi di stampa, ci risulta che gli uffici del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale si siano impegnati a versare agli enti formativi il settantacinque per cento in acconto a valere sul Piano Giovani come quota in favore del personale: è proprio così?

“No, in quanto sulla seconda anticipazione pari al cinquanta per cento dell’intero finanziamento a valere sul Piano giovani in quota personale, il Servizio gestione dell’assessorato non è ancora pronto all’erogazione delle risorse. Ciò comporta che i lavoratori non percepiranno tanto presto i mesi di stipendio da ottobre 2013 a marzo 2014”.

Sul versante dei lavoratori, come la mettiamo allora?

Ciò che registriamo è una completa irresponsabilità da parte dell’assessorato sui problemi reali delle famiglie degli operatori del comparto. La situazione non è mutata anzi è peggiorata, in quanto per garantire la presenza sul luogo di lavoro sono in tanti, tra i dipendenti degli enti, a dover chiedere prestiti a parenti ed amici per sostenere l’impegno lavorativo. Può l’Amministrazione regionale spingersi al punto tale da assumere un siffatto comportamento nei confronti di migliaia di lavoratori che svolgono un pubblico servizio? Io ritengo di no”.

Gelsomino, quale soluzione auspica?

“Trattandosi di una spesa certa, quella del personale che esplica un servizio di carattere pubblico, l’Amministrazione regionale dovrebbe affrettarsi a versare agli enti il cento per cento del costo programmato in quota personale. Tutto ciò, comunque, con la garanzia della quota gestione da assegnare agli enti e soprattutto delle fideiussioni obbligatorie che garantiscono l’erogazione del servizio e una gestione corretta della spesa”.

Una disamina che arriva da un lavoratore e che testimonia lo sbando politico ed amministrativo in cui versa il settore della Formazione professionale, fatto di operatori che sostengono il proprio lavoro con sacrifici personali ed economici delle proprie famiglie.


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