I Comitati Civici passano con Orlando «Ferrandelli? Contrari al programma»

I Comitati Civici si dividono e il gruppo storico passa con Leoluca Orlando mentre la componente più politica del movimento, ripudiata dai fondatori, resta con Fabrizio Ferrandelli. Una scelta di campo ma «nel senso del civismo, perché noi non abbiamo un colore politico», spiegano. La svolta è stata annunciata durante una conferenza stampa all’hotel Wagner. Inversione a u anche per l’associazione Fiori d’Acciaio, che ha abbandonato l’ex deputato regionale dem per correre con il Professore.

Eppure fino a pochi mesi i Comitati Civici – non solo in Consiglio comunale, con il capogruppo Filippo Occhipinti, ora candidato con Sinistra Comune per Orlando, ma anche dall’esterno – erano stati fieri oppositori del sindaco uscente, criticandolo con toni a volte durissimi. «Si possono avere idee diverse ma ciò che conta è avere lo stesso linguaggio – replica Orlando -, che nel nostro caso è vincere e fare il bene di Palermo». 

E di fatti inizialmente le indicazioni giunte dalla base erano di appoggiare Ferrandelli, che li aveva accolti all’interno di una delle sue liste. Poi però le condizioni dell’alleanza sono venute a mancare perchè, racconta uno dei co-fondatori, Claudio Castronovo, «quello che era nato come un coraggioso progetto civico si è trasformato in altro e non abbiamo più convidiso il programma. Abbiamo consultato nuovamente la base e abbiamo deciso che la nostra giusta collocazione era con Orlando».

I Comitati non avranno una propria lista ma saranno presenti nelle tre più prettamente civiche, Mosaico Palermo, Palermo 2022 e Movimento 139. Con quanti candidati, però, non è stato ancora deciso. Con loro ci saranno anche i rappresentanti dell’associazione femminista Fiori d’Acciaio, presieduta da Marcella Cannariato, moglie dell’imprenditore Tommaso Dragotto, anch’egli presente al Wagner. «Abbiamo subito condiviso l’idea di traslare verso Orlando: pensavamo che Ferrandelli non si facesse marchiare a vivo (il riferimento è a Totò Cuffaro e al patto con Forza Italia, ndr) ma alla fine è andata così e non potevamo accettarlo. L’unico che ha creato le premesse per il rilancio di Palermo è il sindaco Orlando e pertanto è questa coalizione l’alveo naturale per continuare a lavorare per i più deboli». Anche Dragotto attacca Ferrandelli: «È un fringuello che si è unito a Cuffaro, Romano e Miccichè. Orlando è una garanzia».

«All’interno dei Comitati Civici c’erano una componente civica e una politica ma la decisione scaturita dalle consultazioni interne alla fine si è rivelata sbagliata – afferma il consigliere Giovanni Geloso, ex Mpa, Amo Palermo e Pd – perché nel progetto di Ferrandelli non c’era nulla di civico. I componenti storici dei Comitati sono qui con noi, chi ha voluto usare i Comitati per i propri scopi ha sbagliato: noi non abbiamo riferimenti politici. Ferrandelli? È confuso, Orlando invece non si lascia condizionare da nessuno. Meglio stare con lui, anche litigandoci com’è successo in questi anni». Punta alla conferma a Sala delle Lapidi anche Gaspare Lo Nigro. 

Da parte di Orlando una riposta indiretta a Ferrandelli, che lo aveva accusato di fare antimafia di facciata: «La mia ricandidatura è un atto d’amore per questa città contro i tentativi di colpi di coda per tornare ad un passato che ci ha fatto vergognare. I Comitati Civici mi hanno criticato, e spesso aspramente, ma io non temo le idee diverse, a farmi paura sono le logiche di appartenenza».


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