Gli inceneritori in Sicilia e i rischi per la nostra salute al centro dello spettacolo del comico genovese. Che punta come in passato sullinformazione e sulle sue manipolazioni
Grillo, la satira che brucia
«Questo spettacolo si chiama Reset perché dobbiamo fare tabula rasa di tutto quello che sappiamo. E tutto sbagliato».
E di informazione dunque, soprattutto di quella scomoda, che si occupa Beppe Grillo durante i suoi spettacoli. «I giornalisti italiani si dovrebbero vergognare, si preoccupano solo di compiacere i potenti – ha dichiarato durante lesibizione tenutasi il 9 Giugno al teatro antico di Taormina – e questultimi sono convinti di poterla farla franca, ma non sanno che ci sono io!».
Quindi spazio, durante le sue due ore e mezza di monologo, a quelle notizie che nei giornali nazionali non vengono pubblicate. Come i 23 parlamentari che sono stati condannati con sentenza definitiva e i 75 riconosciuti colpevoli in primo e secondo grado, che secondo Grillo dovrebbero essere “licenziati”, «perché in India hanno preso 16 parlamentari che rubavano e in 24 ore li hanno mandati via a calci, mentre qua non succede niente».
Le notizie non vengono solo censurate. Possono essere anche manipolate. Qualche giorno fa, i giornali scrissero di aver ritrovato tracce di cocaina nellaria di Roma. La notizia, secondo Grillo, nascondeva dei risultati più allarmanti: «Non è un problema di cocaina. Taranto ha la più alta percentuale di diossina nellaria, 1 grammo per metro cubo, dellEuropa intera. Mentre la cocaina a Roma era solo di 0,1 nanogrammi per metro cubo. Ora, con un grammo di diossina rischi di morire. Con un grammo di coca chiedetelo a Miccichè!».
Il tema principale affrontato a Taormina è stato quello degli inceneritori (o termovalorizzatori), alla cui costruzione Grillo si è più volte dichiarato contrario. Proprio in Sicilia ne stanno costruendo quattro: ad Augusta in provincia di Siracusa, a Paternò in provincia di Catania, a Casteltermini in provincia di Agrigento ed infine a Bellolampo in provincia di Palermo. E proprio di questi giorni la notizia dellaccordo fra Regione e Governo che da il via libera alla loro realizzazione. «Gli inceneritori dice Grillo non bruciano tutto, ma rilasciano nellaria delle nanoparticelle che provocano diverse patologie mortali come il cancro.
A sostegno della tesi di Grillo, è salito sul palco anche il primario dellospedale di Augusta, Giacinto Franco. «E scientificamente dimostrato che gli inceneritori fanno aumentare del 1200% il rischio di contrarre lAlzheimer. Alcuni dicono che esistono dei filtri in grado di bloccare lemissione di nanoparticelle. E una notizia falsissima: non esistono al mondo strumenti del genere».
«Costruire un inceneritore nella zona di Augusta spiega Franco non può far altro che aggravare una situazione già drammatica: le emissioni delle fabbriche di questa zona hanno fatto diventare Augusta la città con il più alto tasso di tumori dItalia».
Sul palco è salita anche una piccola rappresentanza dei Grilli dell’Etna, un gruppo di lavoro impegnato a dibattere e ampliare i temi del blog di Grillo (meetup), per presentare una loro inchiesta sugli inceneritori in Sicilia.
Qualche battuta, infine, anche sulla vicenda Telecom: «Io non voglio che Tronchetti vada in prigione, perché ci costerebbe 300 euro al giorno. Voglio che vada a lavorare in un call-center a 600 euro al mese».
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