Nella città in cui i voti, tradizionalmente, si comprano con gli euro o con la promessa di un posto di lavoro, magari precario (da ‘stabilizzare’ con una legge regionale) l’apparizione di Beppe Grillo è stata come uno squarcio nel buio. In piazza Croci abbiamo visto almeno tantissime persone accorse ad ascoltarlo. Secondo i vigili urbani, 10.000. A Palermo, questo, è un numero di tutto rispetto.
Palermitani che mostrano di volersi liberare dal guado della politica che ha reso la loro città pessima, quasi invivibile. Palermitani che hanno deciso di andare ad ascoltarlo, in questa domenica di un tiepido aprile, ben sapendo che Grillo non avrebbe promesso nulla.
Il più grande spettacolo di questa campagna elettorale per i palermitani che una volta erano abituati a barattare il loro voto. Una manifestazione di libertà: molti cittadini sono stanchi delle tentacolari mani della politica tradizionale: quella che pensa a riempirsi lo stomaco rapinando i fondi pubblici, all’insegna della più bieca gestione clientelare del potere. Mentre una capitale del Mediterraneo dalla storia splendida e millenaria come è Palermo, è andata a ‘farsi fottere‘. Sotto tutti i punti di vista. Nazionali ed internazionali.
Grillo non ha deluso nessuno. Ha bastonato quella “sporca dozzina di bocconiani” del governo Monti. E tutti i politici mercanti che lo sostengono. A cominciare da Angelino Alfano (Pdl), Pier Luigi Bersani (Pd) e Pierferdinando Casini (Udc). E ha ‘bastonato’ senza pietàiI poteri forti che stanno facendo di tutto per fre pagare ai comuni cittadini il debito pubblico frutto delle ruberie di tutta la classe dominante (sotto il video cono stralcio dell’intervento). E’ un appello, quello lanciato da Grillo, anche a Palermo, a non farsi prendere in giro da quattro ladroni che hanno reso questo Paese una vergogna internazionale.
Divertentissima l’ironia su Massimo D’Alema definito il”topino”. Un “finto snob che vive nel passato”. Che dice di non guardare i computer. “E che – ha aggiunto Grillo – afferma di non avere nemmeno un orologio. E per forza: a che gli serve a lui l’orologio se non fa un c…”. E lì grandi applausi.
Ancora più divertente il passaggio su Angelino Alfano, il leader del Pdl. “Che vi devo dire – ha chiosato Grillo -: lo sapete che Alfano vuole dare vita al partito dell’onestà? Lui, Alfano, con Berlusconi e i suoi amici vogliono fondare il partito dell’onestà: e poi i comici siamo noi…”. Applausi e risate a mai finire per oltre un minuto (tempo cronometrato).
Esilarante la storiella del Pd e dei rimborsi elettorali. “La sapete quella del tesoriere del Pd? Si apre il tema dei rimorsi elettorali. Interpellato, il tesoriere del Pd risponde: noi i rimborsi non possiamo restituirli. Perché?, chiede qualcuno. Perché li abbiamo già spesi, risponde il tesoriere. Li abbiamo già scontati con le banche. “Avete capito – dice Grillo -: se in banca andate voi, le banche vi prendono a calci. Se ci va il tesoriere del Pd, gli scontano i soldi che non gli appartengono…”.
Grillo ricorda che, alle ultime elezioni regionali, il Movimento dei grillini ha preso 500 mila voti. “Legge alla mano – precisa Grillo – ci toccavano un milione e 700 mila euro. Li abbiamo rifiutati”. Quanti leader di partiti, in Italia, possono dire di aver fatto la stessa cosa?
Euro: Grillo è tornato sulla vecchia polemica che porta aventi da qualche tempo: l’Italia, ha ribadito, deve uscire subito dall’euro. Ha ribadito che tanti Paesi dell’Unione Europea fanno a meno dell’euro: e stanno benissimo.A differenza dell’Italia che ha aderito all’euro e se la passa malissimo. Se non altro perché ci ricattano con la storia dello spread. Che poi l’unico motivo per il quale Monti è al governo del nostro Paese: perché è l’unico che riesce a tenere a bada le spread (chissà perché…).
Una staffilata il leader del Movimento la riserva alla gestione delle scuole, della Telecom, della sanità e delle autostrade. “Tutte cose – dice – che dovrebbero essere gestite dallo Stato. E che, invece, sono gestite dai privati. E noi dobbiamo lottare – e lo faremo – affinché tornino ad essere gestite dallo Stato”. Sono concetti che dovrebbero essere patrimonio della sinistra. Ma in Italia, tolta Rifondazione comunista (Sel di Vendola ormai non fa più gioco perché è stata ‘catturata’ dal Pd), la sinistra dov’è?
Palermo e una citta che soffre piu di altre ha continuato il comico genovese noi abbiamo candidato Toto u curtu e u Malpassotu come vicesindaco, vediamo come va
La mafia non ha mai strangolato i propri clienti, si limita a prendere il pizzo. Qui siamo nella mafia che strangola la propria vittima”. Una frase questa che ha suscitato polemiche, ma il senso di quello che Grillo intendeva dire, a noi sembra chiaro.
“Parte tutto dalla Sicilia dove ce unesondazione di giovani” ha sottolineato il leader del Movimento 5stelle “il cambiamento partira dalla Sicilia che subisce una emorragia drammatica di giovani. E una terra che soffre particolarmente per quanto sta accadendo e sapra reagire. Non sappiamo quanto prenderemo. Di certo noi non mandiamo 350 mila lettere agli elettori disboscando un pezzo di Valle DAosta. Con noi i cittadini vanno su internet. E i nostri amici in campo sono cittadini normali che lavorano da 5-6 anni tra la gente, nella citta sui temi concreti.
Lo diciamo apertamente: noi di LinkSicilia ci auguriamo che i grillini ce la facciano a Palermo. Che la loro lista superi il 5% e che tre di loro conquistino gli scranni di Sala delle Lapidi. Per avere, ad esempio, qualcuno, che dall’interno del Consiglio comunale, racconti, anche su youtube (come hanno promesso i candidati di questo movimento), le sedute d’Aula.
Quando ad esempio, si discuterà dei loschi affari che girano intorno al porto di Palermo e ai suoi progetti di ‘sviluppo’ più o meno truffaldini e, forse, anche mafiosi. Anche questo sarebbe uno spettacolo imperdibile. Come tanti altri che ci aiuterebbero a capire sul serio con chi abbiamo a che fare e a chi abbiamo affidato il governo della nostra città.
http://www.youtube.com/watch?v=IPf9gSkxoOA
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