A cedere il posto di assessore saranno Patrizia Costa, Franco Licciardello e Michelangelo Barravecchia. Quest'ultimo, però, non lesina qualche frecciata all'amministrazione comunale e al proprio gruppo consiliare. Sarà il quarto valzer in due anni
Gravina, è tutto pronto per il quarto rimpasto di giunta Giammusso rimescola le carte ma il mazzo non cambia
Tre nomi per tre poltrone. O meglio quattro, perché in ballo c’è anche la vicepresidenza del Consiglio comunale. Un rinnovamento, il quarto in due anni, che a Gravina, per l’amministrazione Giammusso, dovrebbe costituire un cambio di rotta. Ma non senza polemiche. A saltare sono le poltrone degli attuali assessori al Commercio Patrizia Costa, ai Servizi sociali Franco Licciardello, e quella di Michelangelo Barravecchia, assessore alle Partecipate e Polizia municipale. A prenderne il posto ci sono volti noti e meno noti della politica gravinese.
Fra i primi c’è chi, tra i corridoi di palazzo comunale, viene definito «l’uomo simbolo di questo rimpasto», Enzo Giuliano Santoro. Sarà lui a sostituire Barravecchia, l’assessore alle Partecipate e alla Polizia municipale, lo stesso che appena sei mesi fa aveva preso il posto di Alfio Cannavò, dimessosi dopo un anno e mezzo per onorare gli accordi politico-programmatici. A rimpiazzare l’assessore ai Servizi sociali Licciardello, sarà invece Valentina Cavallaro, già presidente della consulta per il sociale ed espressione del gruppo GravinAttiva. Riferimento politico del presidente del Consiglio comunale Claudio Nicolosi, quest’ultimo uomo di Anthony Barbagallo. Infine Maria Battaglia, di Impegno per Gravina. Segretaria nella stessa consulta della Cavallaro, succederà a Costa nella gestione dei tributi locali.
Se le poltrone di Costa e Licciardello sono già vacanti – gli assessori nei giorni scorsi hanno rassegnato le proprie dimissioni – per liberare lo scranno di Barravecchia invece si dovrà ancora attendere. «Ufficialmente non lo so – spiega l’assessore a MeridioNews – So che due hanno già firmato, ma sto aspettando che la verità venga spiegata ufficialmente». Insomma dietro al semplice rimpasto ci potrebbe essere molto di più di semplici convenzioni tra partiti. «Dovranno dire al sindaco perché mi ritirano la delega dopo cinque mesi, solo tre mesi se consideriamo l’inattività a seguito della pandemia». Il riferimento è a Filippo Riela, capogruppo della lista del sindaco Cambiamo Gravina, di cui Barravecchia fa ancora parte. Secondo quanto ricostruito da MeridioNews, tra i due da mesi non correrrebbe buon sangue. «Due sono le cose – sostiene Barravecchia – o ha sbagliato a conferirmi la delega o mi sono reso colpevole di qualche violazione amministrativa». In quest’ultimo caso «me ne andrei alla chetichella», ammette l’assessore, «ma al momento non voglio togliere le castagne dal fuoco, voglio che lo faccia qualcun’altro senza versioni di comodo».
L’atteggiamento dell’assessore non è quello di chi vuole fare la guerra all’amministrazione e per questo preferisce rimandare ulteriori dichiarazioni a un momento successivo. «Ma non mi va che il Comune divenga un ufficio di collocamento», aggiunge. Nel caso in cui Barravecchia dovesse effettivamente abbandonare la giunta, non sono da escludere scossoni all’interno del consiglio comunale. Una componente del senato cittadino in quota Giammusso potrebbe infatti orbitare all’opposizione: si tratta di Angela Zanghì. Per questo la vicepresidenza del Consiglio – vacante per la nomina di Santoro ad assessore – costituisce un vero e proprio nodo da sciogliere. Tra i pretendenti, oltre a Zanghì, ci sono Filippo Riela, Francesco Ferlito e Salvatore D’Urso.
Altro capitolo è la redistribuzione delle deleghe, per la quale non c’è ancora nulla di sicuro. Sul piatto c’è anche la gestione dei rifiuti. Attualmente assegnata a Salvatore Santonocito, la delega rischia di passare ad altro assessore. Tra questi il più papabile sembrerebbe, ancora una volta, Enzo Giuliano Santoro. Consigliere comunale sin dal 2003 e sempre fedele al centro-destra, Santoro è stato eletto con la lista del sindaco Cambiamo Gravina. Da inizio legislatura ricopre la carica di vicepresidente del Consiglio comunale, ma in passato (dal 2011 al 2013) è stato assessore con l’amministrazione guidata da Domenico Rapisarda, salvo poi, nella successiva legislatura, transitare all’opposizione. Insomma, dopo due anni alla guida del comune etneo, l’amministrazione Giammusso rimescola le carte ma il mazzo non cambia. Il rimpasto, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, diventerà ufficiale domani mattina quando i neoassessori presteranno giuramento e si procederà alla nomina.