Gratteri, TikTok e la cocaina: la sindrome del sillogismo corto / L’asso di mazze

Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, in questi ultimi giorni ha parlato molto di cocaina e di TikTok. Intendiamoci, stimo molto Gratteri (per quanto questo possa valere per lui), mi limito soltanto a osservare che le notizie e le riflessioni che fa, venendo da un uomo di stato, soffrono della sindrome del sillogismo corto, come se il ragionamento a un certo punto si fermasse nei limiti stabiliti ma non rispettati della cosiddetta società civile. Le dichiarazioni del procuratore possono riassumersi brevemente in: 1) le mafie usano molto TikTok, 2) c’è un aumento esorbitante dell’uso di cocaina 3) le guerre tra i clan sono fatte da individui strafatti. Ok. Mi prendo la libertà, da scrittore, di portare a termine i ragionamenti, giusti ma corti, di Gratteri.

1) Che le mafie usano sempre di più TikTok lo sappiamo tutti, anche perché TikTok è invasa da video provenienti dalle carceri. Ieri ne ho visto uno da Poggioreale in cui il tiktoker carcerato presentava gli altri detenuti con i vari “malesseri”, le condanne. Secondo il video, il detenuto a Poggioreale col maggior “malessere” è un tizio che deve farsi sedici anni per associazione. Gratteri dice anche che TikTok serve alle mafie per reclutare i giovani. Ora, TikTok è uno strumento. Diceva il compianto Umberto Eco che non bisogna addossare agli strumenti l’uso che se ne fa. Eco faceva il famoso esempio del cacciavite: “Il cacciavite è cosa buona e giusta se ci avviti e ci sviti le viti, ma se lo usi come nettaorecchie e ti si sfonda il timpano la colpa non è del cacciavite”. Credo che la causa sia più che altro la fame che ci sta mangiando vivi e l’emulazione di serie televisive in cui indossare tute ed esibire case che sarebbero giudicate volgari persino dai Casamonica vengono passate come una forma di lotta e denuncia. Fanno audienze, hanno share, le trasmettono. L’etica della malavita e il capitalismo vanno a braccetto.

2) C’è un aumento esorbitante dell’uso della cocaina. E menomale, aggiungo io, da scrittore. Quello che Gratteri non può dire è che la cocaina è il più efficace mezzo di redistribuzione del capitale. Se non ci fosse la cocaina, mezza Sicilia si morirebbe di fame. Quelli che hanno un lavoro comprano la cocaina da quelli che non lo hanno. E i soldi girano. Se si fermasse all’improvviso il mercato della cocaina in Sicilia sarebbe guerra civile. Da noi la cocaina è welfare. Molti ex percettori del reddito di cittadinanza si devono riciclare come pusher.

3) Le guerre tra i clan le fanno individui imbottiti di cocaina. L’uso di droghe a fini militari è una storia antica, e la storia della seconda guerra mondiale è piena di soldati strafatti di cocaina e anfetamina. Ma non solo i soldati, anche i comandanti e i capi di governo: Hitler, quando dichiarava guerra al mondo, era più fatto dell’avvocato Diprè. Allo stesso modo, come può essere notizia che killer si facciano pippottoni prima di dichiararsi guerra tra le strade per il controllo del territorio e degli affari, mentre continuiamo a tacere – da uomini di Stato – che chi ci governa, chi sta all’opposizione, chi legifera e chi emenda, chi detiene il potere legislativo e chi fa opposizione, abbia tra le proprie file nasi grondanti polvere bianca?
Capisco che la malavita vada combattuta. Ma il pesce fete sempre dalla testa.


Dalla stessa categoria

I più letti

Se c’è una cosa che non si può comprare, è il tempo. Lo sanno bene gli imprenditori, spesso alle prese con la burocrazia e la risoluzione dei problemi, che lasciano poco spazio allo sviluppo delle proprie attività. Una di queste preoccupazioni, però, ha una soluzione facile: si tratta della flotta auto aziendali, gestibile risparmiando tempo […]

«In natura non esistono i rifiuti, ogni elemento si inserisce nel ciclo del biosistema, mantiene il valore il più a lungo possibile e si trasforma in nuova risorsa, innescando un circolo virtuoso». Ancora possibile anche in una società del consumo, andando Al cuore delle cose. Prende spunto – e pure il nome – da questo […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sid Vicious ha ammazzato la sua compagna Nancy (non andò a processo perché morì di overdose). Bill Cosby sta facendo collezione di denunce per violenza sessuale. A Harvey Weinstein sappiamo tutti com’è finita. C’hanno fatto anche un movimento, il #metoo, per sensibilizzare alla violenza di genere tra i vipponi. Ma al governo italiano piacciono soltanto […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Non siamo una città. Siamo un incubo. Uno di quelli realistici, ma talmente esagerati che non possono essere veri. E, prima o poi, infatti, ci si sveglia. È però una lunga notte quella che stiamo vivendo da cittadini: catanesi oggi, palermitani appena un anno fa, siciliani tutti. Un sonno profondo che si rinnova a ogni […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]