Riunione del gruppo Pd a Palazzo dei Normanni. Il capogruppo democratico ha chiamato a raccolta i parlamentari all'indomani dell'annuncio delle dimissioni di Lucia Borsellino. Il terzo assessore in una settimana a dire addio al governatore. «Il carro scricchiola, ma non va a rimorchio. Fermarci adesso significherebbe mettere a rischio il futuro dell'Isola»
Governo a pezzi, Ferrandelli lancia la sfiducia Gucciardi frena: «Non è la posizione del partito»
«Sono posizioni assolutamente personali». Baldo Gucciardi getta acqua sul fuoco. Nel day after l’annuncio delle dimissioni dell’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino, prova a blindare il Governo, perché «fermarsi in questo momento metterebbe in crisi il futuro dell’isola» dice ai giornalisti prima della riunione del gruppo a Palazzo dei Normanni. La sfiducia a Crocetta non è all’ordine del giorno. Almeno del vertice. E la sfida lanciata da Fabrizio Ferrandelli, con la campagna social #iolastacco la spina e #icoraggiosi, «non è la posizione del partito».
Il capogruppo dei democratici all’Ars invita alla prudenza. «La situazione politica attuale è molto complicata e proprio in questi momenti che occorre abbassare il livello di emotività e ragionare». E per ragionare ha convocato la riunione del gruppo. Nulla di eccezionale, assicura, perché «io convoco una riunione a settimana». Sul tappeto ci sono i prossimi appuntamenti in Aula. Occorre pigiare sull’acceleratore per dare il via libera, prima della pausa estiva, a «disegni di legge importanti». Primo tra tutti la riforma delle province, annunciata dal governatore Rosario Crocetta in diretta tv all’Arena di Giletti, ma arenata a Sala d’Ercole tra veti incrociati e fuoco amico.
Fa il pompiere Gucciardi, ma non nasconde le difficoltà. «C’è una situazione di crisi, una fase di dubbio e di incertezza politica, rispetto alla quale il gruppo deve confrontarsi. Il ragionamento è fisiologico, poi bisognerà affidare all’organo politico per eccellenza, la direzione regionale, le scelte». L’assise del partito è convocata per sabato. Alla presenza del segretario Fausto Raciti, oggi assente perché in viaggio di nozze. Resta da capire se ci sarà Crocetta, ancora una volta nell’occhio del ciclone dopo la raffica di dimissioni dei suoi assessori. Due in una settimana: Ettore Leotta prima, Nino Caleca poi. Ieri Lucia Borsellino, che ha annunciato il suo passo indietro, salvo poi prendersi 48 ore di tempo per sciogliere la riserva. E oggi i rumor che danno in uscita un’altra veterana: la responsabile delle Attività produttive, Linda Vancheri, donna di Confindustria.
Un Governo che cade a pezzi. Un carro che «scricchiola, ma non è rimasto vuoto» dice il capogruppo, spiegando che «non si è andati a rimorchio: i due nuovi assessori sono bravi». Certo, ammette, «così non va bene» e occorre spingere per approvare le riforme. «Gli interessi della Sicilia devono sempre prevalere sulle incomprensioni dentro i partiti e tra i componenti dei partiti e il Governo. Fermarci in questo momento, significherebbe mettere davvero in crisi il futuro della Sicilia».
«La riunione di oggi – gli fa eco il responsabile organizzativo Pd in Sicilia Antonio Rubino – è una tappa intermedia in vista delle direzione di sabato, dalla quale emergerà la posizione del partito». E le scintille tra il sottosegretario Davide Faraone e il governatore Crocetta? Prove generali di voto anticipato sia a Roma che in Sicilia? «Fantapolitica. In politica dieci mesi sono un’era geologica – aggiunge Gucciardi – Sfido chiunque a dirmi cosa accadrà tra tre mesi». La riunione inizia. «Una chiacchierata, senza hashtag, che vanno tanto di moda» conclude Gucciardi. Occorre ragionare. Sul presente e sul futuro.