Gli stipendi dei dipendenti regionali

In  un editoriale di ottima fattura il direttore del Quotidiano di Sicilia, Carlo Alberto Tregua, fa il punto della situazione sulla Regione siciliana. “Il governo regionale – scrive Tregua – ha annunziato l’aumento dell’aliquota Irpef regionale, portandola al massimo, come è già al massimo l’aliquota Irap. La giustificazione dell’assessore all’Economia, Gaetano Armao, responsabile della proposta della legge di Stabilità 2012, e che questi aumenti sono conseguenti ai tagli dei trasferimenti realizzati dalle quattro manovre Berlusconi (L. 106/11; L. 111/11; L. 148/11 e L. 183/11); la quinta di Monti (DL. 201/11). E in piccola parte vero. La verità a tutto tondo, è che il governo regionale non è intenzionato a tagliare la spesa ìmproduttìva stimata dalla Corte dei Conti in 3,6 miliardi di euro in tre anni”.
Fin qui, nulla da dire. “Una parte preponderante della spesa improduttiva – scrive sempre Tregua – è costituita da 10.000 dipendenti in più di quelli che servono, dagli stipendi dei regionali superiori di oltre un terzo a quelli dei loro colleghi della Lombardia, agli assegni dei pensionati, anch’essi superiori a un terzo rispetto a quelli della Lombardia”.
E qui ci dobbiamo fermare per qualche riflessione. Numero di dipendenti  regionali eccessivo? Ricordiamo a Tregua che la Sicilia, a differenza della Lombardia, gestisce competenze che altrove – Lombardia in testa – sono gestite dallo Stato. L’esempio è fornito dai siti archeologici e dai musei siciliani, che sono tanti e con poco personale. Altro che dipendenti in eccesso!
E ancora: Tregua parla di “stipendi superiori di oltre un terzo a quelli dei loro colleghi della Lombardia”. A chi fa riferimento? Forse il direttore non sa che negli uffici della Regione ci sono dipendenti – e sono tanti – che, ogni mese, non arrivano a mille euro. Gli stipendi dignitosi sono, semmai, quelli dei funzionari. Che non guadagnano più di quelli della Lombardia.
Diverso il discorso per i dirigenti che, come riconosce lo stesso Tregua, sono 2 mila (contro i 200 della Lombardia), una cifra che definire eccessiva è eufemistico. E sono, soprattutto, ben pagati.
Indignarsi per le cose che non vanno è giusto. Ma bisogna avere chiari gli obiettivi. Generalizzare è un errore. Non si può paragonare la grande maggioranza dei dipendenti regionali, che sono mal pagati, con i dirigenti – che invece sono ben pagati . Per non parlare dei dirigenti generali, che invece sono strapagati.
Giustissimo, come fa Tregua, segnalare 31 dirigenti generali che si mettono in tasca da 200 a 250 mila euro. Il direttore del Quotidiano di Sicilia, anzi, è stato gentile. Perché, a proposito dei dirigenti generali, va detto che tutti, ogni anno, raggiungono gli ‘obiettivi’ prefissati. A dire di averli raggiunti, naturalmente, sono essi stessi attraverso i ‘mitici’ controlli di gestione’ (una farsa a norma di legge).
Poi, magari, si scopre che i fondi europei assegnati alla Sicilia non sono stati spesi. Ma l’obiettivo è stato raggiunto lo stesso: dove l’obiettivo non è la corretta spesa dei fondi europei, ma la premialità che finisce lo stesso nelle tasche dei dirigenti generali…


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

In  un editoriale di ottima fattura il direttore del quotidiano di sicilia, carlo alberto tregua, fa il punto della situazione sulla regione siciliana. “il governo regionale - scrive tregua - ha annunziato l’aumento dell’aliquota irpef regionale, portandola al massimo, come è già al massimo l’aliquota irap. La giustificazione dell’assessore all’economia, gaetano armao, responsabile della proposta della legge di stabilità 2012, e che questi aumenti sono conseguenti ai tagli dei trasferimenti realizzati dalle quattro manovre berlusconi (l. 106/11; l. 111/11; l. 148/11 e l. 183/11); la quinta di monti (dl. 201/11). E in piccola parte vero. La verità a tutto tondo, è che il governo regionale non è intenzionato a tagliare la spesa ìmproduttìva stimata dalla corte dei conti in 3,6 miliardi di euro in tre anni”.

In  un editoriale di ottima fattura il direttore del quotidiano di sicilia, carlo alberto tregua, fa il punto della situazione sulla regione siciliana. “il governo regionale - scrive tregua - ha annunziato l’aumento dell’aliquota irpef regionale, portandola al massimo, come è già al massimo l’aliquota irap. La giustificazione dell’assessore all’economia, gaetano armao, responsabile della proposta della legge di stabilità 2012, e che questi aumenti sono conseguenti ai tagli dei trasferimenti realizzati dalle quattro manovre berlusconi (l. 106/11; l. 111/11; l. 148/11 e l. 183/11); la quinta di monti (dl. 201/11). E in piccola parte vero. La verità a tutto tondo, è che il governo regionale non è intenzionato a tagliare la spesa ìmproduttìva stimata dalla corte dei conti in 3,6 miliardi di euro in tre anni”.

In  un editoriale di ottima fattura il direttore del quotidiano di sicilia, carlo alberto tregua, fa il punto della situazione sulla regione siciliana. “il governo regionale - scrive tregua - ha annunziato l’aumento dell’aliquota irpef regionale, portandola al massimo, come è già al massimo l’aliquota irap. La giustificazione dell’assessore all’economia, gaetano armao, responsabile della proposta della legge di stabilità 2012, e che questi aumenti sono conseguenti ai tagli dei trasferimenti realizzati dalle quattro manovre berlusconi (l. 106/11; l. 111/11; l. 148/11 e l. 183/11); la quinta di monti (dl. 201/11). E in piccola parte vero. La verità a tutto tondo, è che il governo regionale non è intenzionato a tagliare la spesa ìmproduttìva stimata dalla corte dei conti in 3,6 miliardi di euro in tre anni”.

In  un editoriale di ottima fattura il direttore del quotidiano di sicilia, carlo alberto tregua, fa il punto della situazione sulla regione siciliana. “il governo regionale - scrive tregua - ha annunziato l’aumento dell’aliquota irpef regionale, portandola al massimo, come è già al massimo l’aliquota irap. La giustificazione dell’assessore all’economia, gaetano armao, responsabile della proposta della legge di stabilità 2012, e che questi aumenti sono conseguenti ai tagli dei trasferimenti realizzati dalle quattro manovre berlusconi (l. 106/11; l. 111/11; l. 148/11 e l. 183/11); la quinta di monti (dl. 201/11). E in piccola parte vero. La verità a tutto tondo, è che il governo regionale non è intenzionato a tagliare la spesa ìmproduttìva stimata dalla corte dei conti in 3,6 miliardi di euro in tre anni”.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]