Per sfatare uno dei luoghi più comuni in campo alimentare, è fondamentale non considerare solo la materia prima ma concentrarsi su come è cucinata e condita. Dalle cozze al tonno, una lista di calici con cui accompagnarli
Gli abbinamenti perfetti tra pesce e vino rosso
Gli intrecci di questo incontro nascono da fatti veramente accaduti e aneddoti di vita conviviale. Spesso mi è capitato, al lavoro o a casa di amici, di ricevere la richiesta di vini rossi in abbinamento al pesce, perché il bianco «fa venire il mal di testa». Ma di questo ne parleremo la prossima volta. Pesce e vino rosso. È un connubio fattibile o, meglio, bevibile? Certo che sì.
Per sfatare uno dei luoghi più comuni in termini di abbinamento, innanzitutto non si deve considerare solo la materia prima, ma soprattutto come questa è cucinata e condita. Per esempio, le cozze in versione marinara continuano a mantenere un buon rapporto con un vino bianco, ma se quelle stesse cozze le facessimo incontrare con del pomodoro e delle spezie, allora acquisterebbero un sapore tale da entrare in armonia con un vino rosso, leggero e profumato, non eccessivamente tannico (ovvero particolarmente astringente) di corpo leggero e di facile beva, servito magari a una temperatura più fresca, specialmente durante il periodo estivo. Qualcuno direbbe «piacione», anche se qualche collega potrebbe storcere un po’ il naso per questa definizione. Tornando al vino, mi viene subito in mente la Schiava, un vitigno autoctono altotesino leggiadro e spensierato. E se, vi va di osare, Sofì di Franz Haas potrebbe essere una buona scelta per una beva sottile e divertente.
Un altro parametro, che segue la questione condimento e preparazione, è la fisicità della materia prima. Ci sono pesci che presentano una struttura più carnosa, e sono quindi più grassi. Uno fra tutti è il tonno anche grigliato. Soprattutto per chi ama le preparazioni al sangue, l’abbinamento a un vino rosso risulta non soltanto gradevole ma anche tecnicamente perfetto. Il tannino del vino rosso, infatti, con la sua leggera astringenza comporta pulizia al palato e completa la succulenza del tonno. Detto in altri termini, il tannino, tampona quella cottura al sangue tanto gradita ai più. Un altro esempio da provare, in questo, potrebbe essere un Chianti classico Docg giovane, a base di uve Sangiovese, come quello di Castellare di Castellina.
Per concludere, in enoteca o al ristorante, nel caso in cui voleste provare con del pesce qualcosa di diverso, basta semplicemente chiedere un vino rosso poco tannico, fresco, e di corpo mediamente leggero, per un pranzo, o una cena (quando si potrà), dal sapore grasso, rosso e piacione.
Alessia Zuppelli, da social media manager a sommelier iscritta alla Fondazione Italiana Sommelier-Sicilia, la sua missione rimane sempre la stessa: comunicare, anche attraverso un calice di vino.