Giunta Lagalla, ultimo atto prima dell’annuncio I partiti di coalizione riuniti a palazzo delle Aquile

Pretendenti, delusi, irritati. Sono stati invitati tutti alla riunione in corso a palazzo delle Aquile da cui uscirà la nuova giunta che amministrerà il Comune di Palermo. I posti in gioco sono undici e Roberto Lagalla, sindaco neo eletto, sa che non potrà accontentare tutti, ma appare ormai certo che cederà alle richieste di Fratelli d’Italia, con il partito di Giorgia Meloni che farà il pieno di deleghe: tre assessori, i designati sono Giampiero Cannella, coordinatore per la Sicilia Occidentale del partito, Carolina Varchi e Dario Falzone, con Varchi che dovrebbe strappare la poltrona di vicesindaco al forzista Francesco Cascio, uno dei tre assessori di Forza Italia.

Gli altri cinque posti saranno da spartire tra Lega, che ne vorrebbe due, Dc nuova, Udc e Lavoriamo per Palermo, con in quest’ultimo caso buona pace di Matteo Renzi, che aveva promesso opposizione a Lagalla, ma che si troverà almeno un assessore renziano in giunta. A bocca asciutta Noi con l’Italia e Alleanza per Palermo di Totò Lentini, che pure ambirebbero a una poltrona, visti gli accordi pre-elettorali che a questo punto diventano carta straccia, anche a causa dei partiti arrivati più in alto, che hanno fagocitato le poltrone. Niente spazio per i tecnici, pare, ma non è detto.

L’ultima disponibile, infatti, quella della presidenza del Consiglio, dovrebbe toccare a Giulio Tantillo, decano dei consiglieri di Forza Italia, a cui tocca un contentino per la perdita del vicesindaco. Un risultato, quello che porterà alla nuova giunta, non poco faticoso e non senza qualche sorpresa: il nome di Falzone, ripescato dal cassetto dei primi anni Duemila, quando è stato vicesindaco di Diego Cammarata, così come assessore di Cammarata è stato anche Cannella, la dice lunga in proposito. 


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