Sale a nove il numero di impianti, gestiti dalla società dell'imprenditore Marco Campione, ai quali la Procura di Agrigento ha deciso di porre i sigilli. Nel caso del Comune rivierasco la misura comprende anche il pennello a mare. Per superare lo stallo, in programma la messa in rete delle strutture
Girgenti Acque, sequestrati due depuratori a Siculiana Scaricavano a mare liquami non adeguatamente filtrati
Nuovo sequestro di depuratori a carico di Girgenti Acque. Ieri gli uomini della capitaneria di porto di Porto Empedocle, su disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento, hanno posto i sigilli a due impianti e al cosiddetto pennello a mare di Siculiana, comune rivierasco. Il provvedimento, come i precedenti emessi negli ultimi tre mesi in diversi centri della provincia, arriva in considerazione dell’inadeguatezza delle infrastrutture.
La situazione di Siculiana è particolare: nonostante siano due i depuratori, non si riesce comunque a garantire un buono filtraggio dei liquami, che finiscono per riversarsi nei valloni e, successivamente, nel mare senza essere ripuliti dalla loro carica inquinante. Ad accompagnare i sequestri preventivi, come nei precedenti casi, una serie di interventi da fare per l’adeguamento dei depuratori, che in realtà sarebbero già stati progettati, e attenderebbero il completamento dell’iter burocratico. I due impianti, secondo i programmi, dovrebbero entrare in rete attraverso un tubo a pressione facendo sì che i reflui provenienti dalla città arrivino prima a Pietre cadute e successivamente a Canne, per finire in mare depurati.
A volere chiarimenti sul destino dell’ex depuratore Esa, comunque, era stata già nel 2015 l’amministrazione comunale attraverso il sindaco di Siculiana, Leonardo Lauricella. Con questi nuovi provvedimento, sale a nove il numero complessivo dei depuratori sequestrati alla società dell’imprenditore Marco Campione.